Skip to main content

Aumentare le spese militari è una priorità per il Paese. Chiesa (FdI) spiega perché

I tempi cambiano in fretta e la Difesa è tornata ad essere un elemento cruciale per le democrazie. Mentre i conflitti in corso lambiscono i confini europei e nazionali, l’innalzamento delle spese per la Difesa diventa precondizione alla sicurezza nazionale, in un momento in cui i preconcetti lasciano spazio a nuove consapevolezze. Intervistata da Formiche.net, Paola Maria Chiesa, capogruppo di Fratelli d’Italia per la Commissione Difesa della Camera, spiega l’importanza strategica delle acquisizioni attualmente previste

La rapida evoluzione degli scenari securitari odierni pone Stati come l’Italia nella posizione di doversi interrogare sullo stato delle proprie Forze armate e sulle necessità espresse dallo strumento militare nazionale per garantire una difesa appropriata. In questo contesto si inseriscono i lavori che il Parlamento sta portando avanti per implementare il programma pluriennale di acquisizioni della Difesa e consolidare l’industria nazionale. Ne ha parlato a Formiche.net Paola Maria Chiesa, capogruppo di Fratelli d’Italia per la Commissione Difesa della Camera dei Deputati, sottolineando l’importanza che questi programmi ricoprono per la sicurezza nazionale e per il futuro dell’industria.

La discussione sulle spese militari in Parlamento sta prendendo sempre più coscienza della necessità di rivedere dotazioni e munizionamento, che le Forze armate giudicano oggi altamente insufficienti. Quali capacità ritiene più necessarie in questo momento?

Tenendo conto del peggioramento del quadro geopolitico internazionale, che pone l’Italia e gli altri Paesi dell’Alleanza Atlantica di fronte a scenari più complessi di quelli affrontati, nonché dell’aumento dei fronti su cui insistono le minacce e degli sviluppi tecnologici che hanno reso tali minacce sempre più allarmanti, una rilevanza particolare è quella dell’artiglieria terrestre. Questi sistemi sono necessari per disporre di un supporto di fuoco adattabile e flessibile e capace quindi di assicurare l’ingaggio in profondità, incrementando al contempo la protezione delle forze. 

A quali assetti si riferisce nello specifico? 

Proprio in Commissione Difesa sono stata relatore del programma pluriennale relativo all’approvvigionamento di sistemi d’arma e relativi missili guidati per le unità di artiglieria terrestre dell’Esercito. Il programma punta infatti all’acquisizione di un sistema missilistico di artiglieria long range del tipo Spike H e del relativo munizionamento. Il sistema in questione ha una capacità loitering, opera cioè con munizioni circuitanti in grado di orbitare su un’area di interesse per identificare, monitorare e colpire bersagli terrestri. Inoltre abbiamo approvato il programma pluriennale relativo al completamento dell’acquisizione di munizionamento guidato a lunga gittata per gli obici da 155 mm, così come l’acquisizione di razzi guidati per sistema d’arma lanciarazzi Multiple launch rocket system (Mlrs).

Passando all’aspetto industriale, l’Europa si sta indirizzando sempre più verso una dimensione comune della Difesa. Alla luce di ciò, come giudica la nuova joint venture tra Leonardo e Rheinmetall?

Ho provato soddisfazione quando ho appreso dell’accordo siglato tra Leonardo e Rheinmetall per la creazione della nuova joint venture. La ripartizione paritetica aiuterà a sviluppare un approccio industriale e tecnologico di respiro europeo nel campo dei sistemi terrestri. L’accordo è strategico anche nell’ottica dello sviluppo del nuovo Main battle tank (Mbt) e della nuova piattaforma Lynx per il programma Armoured infantry combat system (Aics), trattati dalla stessa Commissione Difesa.

Il dibattito sulle spese militari è spesso acceso e si compone di posizioni divergenti, talvolta antitetiche. Ritiene che sia necessario un approccio più bipartisan?

A chi sostiene che sia uno spreco di denaro, io rispondo che sono i tempi a chiederci questo investimento, perché di investimento si tratta. La Difesa oggi è il presupposto della nostra sicurezza, libertà e democrazia. Così come l’innovazione in termini di mezzi e capacità è vitale per l’Esercito, così un cambiamento culturale è vitale per il Paese alla luce delle sfide di oggi. Per questo ribadisco che le Forze armate mi troveranno sempre al loro fianco nelle sfide che ci attendono. Alla domanda “È una priorità aumentare le spese militari?”, io rispondo “Sì”. Abbiamo una Patria da onorare e rendere sempre più sicura.

 



×

Iscriviti alla newsletter