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Terre rare e libero scambio. Il doppio filone della visita di Tajani in Argentina

La visita di Tajani è stata occasione per analizzare le peculiari opportunità che ci sono in America Latina, e per confrontarsi con imprenditori italiani e argentini, interessati al rafforzamento degli investimenti nel Paese e alla crescita dell’interscambio

In Italia il costo dell’energia è tra i più alti d’Europa, dobbiamo lavorare a un mercato unico europeo per l’energia. Lo ha detto tra le altre cose il ministro degli esteri, Antonio Tajani, in occasione del suo viaggio in America Latina, occasione significativa sia per toccare con mano temi strategici (come il settore Mercosur e le interlocuzioni con economie nuove come il Brasile) che per fare il punto sulle strategie future alla voce energia e terre rare. Non sfuggirà che proprio le materie prime presenti copiose in quei paesi possono essere fattore decisivo per le imprese italiane.

Qui Latinoamerica

In questo senso, quando Tajani sottolinea che l’America Latina può offrire all’Italia e all’Europa grandi opportunità sui temi dell’energia e delle materie prime, come il litio, e lo ha detto apertamente dinanzi agli ambasciatori, ai direttori di Ice e ai direttori degli Istituti italiani di cultura dell’America Latina, ha voluto dare il senso dell’impegno del governo in questa direzione, con un paese come l’Italia ormai sempre più proiettato su scala globale (e non solo europea).

“In un momento di competizione globale, essendo l’Italia la seconda manifattura europea ed essendo parte di un continente industriale, non possiamo non pensare a quanto siano importanti le materie prime”. Non possiamo “lasciare che i nostri competitor dettino il prezzo delle materie prime perché in grado di avere riserve superiori alle nostre, a quelle degli Stati Uniti o del Giappone”. La chiave di lettura del suo intervento si ritrova alla voce strategia, con il rafforzamento della presenza politica dell’Italia in loco per supportare le imprese a scommettere su questa regione.

Temi che ha condiviso anche alla Casa Rosada in occasione dell’incontro con il presidente Javier Milei. “Italia e Argentina condividono gli stessi valori e principi, su tutti quello della libertà”, ha spiegato il titolare della Farnesina.

Visita strutturata

Ma non è tutto, perché la visita di Tajani è stata strutturata, ovvero accompagnata da Simest, la società per l’internazionalizzazione delle imprese italiane del Gruppo Cassa Depositi e Prestiti con l’amministratore delegato Regina Corradini D’Arienzo presente in Brasile e Argentina. É stata l’occasione per analizzare le peculiari opportunità che ci sono in America Latina alla tavola rotonda con imprenditori italiani e argentini, interessati al rafforzamento degli investimenti nel Paese e alla crescita dell’interscambio.

Punto nevralgico ancora l’energia, con un focus ad hoc sulla geotermia: sul punto Tajani ha precisato che esso rappresenta una grossa opportunità per transizione e clima e ha assicurato che il governo si sta muovendo nella direzione di “un progressivo aumento dell’apporto di questa fonte: il Piano nazionale prevede un aumento della capacita’ geotermica entro il 2030”.

Il tutto legato alla contingenza dove in Italia il costo dell’energia è tra i più alti d’Europa. Per questa ragione Tajani propone che il punto di caduta sia un mercato unico europeo per l’energia.

Mercosur

Un altro aspetto rilevante della visita investe il rapporto economico e commerciale tra Europa e America Latina. Secondo Barbara Cimmino, Vice Presidente per l’Export e l’Attrazione degli Investimenti Esteri di Confindustria, i rapporti economici e commerciali si basano su una tradizione di amicizia e collaborazione storica fortemente radicata e su una preziosa complementarità. “L’Argentina dispone di risorse naturali e materie prime essenziali per affrontare le transizioni e l’industria italiana può offrire soluzioni, processi, tecnologie e know-how avanzati ed innovativi per massimizzare i vantaggi reciproci delle collaborazioni industriali”.

Il punto di caduta è cerchiato in rosso da Cimmino e prende il nome di competitività industriale. “Il potenziale di questo mercato, con cui l’interscambio ammonta a 2 miliardi di euro e dove vi sono già oltre 170 imprese italiane con presenza stabile, verrebbe moltiplicato con la conclusione e l’entrata in vigore dell’accordo Ue-Mercosur. Un accordo che, dopo 25 anni di negoziato, fornirebbe una piattaforma comune per integrare le economie dei 27 paesi dell’Unione europea con Argentina, Brasile, Uruguay e Paraguay dando vita ad una alleanza commerciale che darebbe accesso preferenziale alle nostre produzioni ad un enorme bacino di consumatori e costituirebbe una realtà di importanza strategica a livello globale”.



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