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Underwater, a Venezia l’Italia mostra al mondo il futuro dell’ambiente sottomarino

L’ambiente sottomarino non costituisce un tema di interesse solo per l’Italia, ma per il mondo intero. Con oltre 300 delegazioni riunite sotto le insegne di San Marco per una tre giorni dedicata alle profondità marine, Venezia si fa palcoscenico della più importante conferenza internazionale sul mare. Per l’Italia è l’occasione per dare prova delle sue iniziative pionieristiche e per delineare il futuro del dominio underwater

Sondare gli abissi, carpirne segreti e opportunità e negli stessi orientarsi, questo è il fulcro del 14esimo Trans-Regional Seapower Symposium (T-rss), il forum marittimo internazionale biennale che vede raccolti esponenti dalle Marine militari di oltre 60 Paesi, tra partner e Alleati. Il Simposio, ospitato presso l’Arsenale della Marina militare (sede dell’Istituto di studi militari marittimi) dall’8 al 10 ottobre, vedrà il dominio underwater al centro del dibattito. “A Spotlight on the Depths: the Underwater as the new frontier for humankind” sarà infatti il tema conduttore della tre giorni veneziana che raccoglierà oltre 300 delegazioni tra Marine alleate, partner e organizzazioni internazionali. “Il dominio subacqueo offre straordinarie opportunità per il nostro futuro, ma richiede impegni concreti e una visione strategica e condivisa” ha affermato il ministro della Difesa, Guido Crosetto, in occasione dell’apertura dei lavori. “Negli abissi del mare vedremo presto una nuova frontiera tecnologica, economica e strategica. Del resto il mare non è solo una risorsa economica: è una fonte vitale. Per questo è necessario adottare un approccio sostenibile che tenga conto dell’impatto ambientale e rispetti l’ecosistema marino”. 

L’ambiente sottomarino presenta non poche sfide, come la vulnerabilità delle infrastrutture critiche o le difficoltà normative per determinare le giurisdizioni nazionali, ma presenta anche diverse opportunità per il sistema Paese, dalle risorse energetiche alla ricerca tecnologica. In questo campo (o forse sarebbe meglio dire fondale) l’Italia si è dimostrata all’avanguardia, evidenziando prima l’eccezionalità dell’ambiente subacqueo e facendosi poi pioniera di programmi di ricerca innovativi. Il Simposio sarà anche un’occasione per rafforzare la cooperazione nell’ambito e per delineare sforzi comuni. Nelle parole di Crosetto, “Nessuna nazione può affrontare da sola le sfide del dominio subacqueo. Il futuro del mondo passa attraverso incontri come questo, in cui 67 Paesi ragionano sul futuro per cercare di costruirlo insieme. Solo attraverso una sempre più spinta cooperazione potremo condividere esperienze, tecnologie e strategie per affrontare minacce emergenti. In questo l’Italia gioca un ruolo cruciale grazie alla sua posizione centrale nel Mediterraneo e alle sue competenze marittime”

L’apertura dei lavori

A fare gli onori di casa in occasione dell’inaugurazione del Simposio, nella storica cornice della sala Squadratori dell’Arsenale, è stato l’ammiraglio Enrico Credendino, capo di Stato maggiore della Marina Militare. L’evento, con la presenza di panelist e relatori d’eccezione, proseguirà affrontando temi come la salvaguardia dell’ambiente sottomarino, l’analisi delle opportunità connesse allo sviluppo sostenibile, lo stato dell’arte delle tecnologie subacquee e si farà foriero di un confronto in merito alla creazione di regolamenti internazionali che disciplinino le interazioni di soggetti pubblici e privati nei fondali marini. 


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