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Washington blocca l’accesso dell’high-tech cinese ai capitali Usa. Ecco come

La Casa Bianca introduce nuove restrizioni sugli investimenti in tecnologie cinesi strategiche, limitando l’accesso al capitale statunitense per settori critici come IA e computazione quantistica

La Casa Bianca ha introdotto una nuova regolamentazione mirata a frenare il flusso di capitali statunitensi verso tecnologie cinesi considerate una potenziale minaccia per la sicurezza nazionale, come l’Intelligenza Artificiale, la microelettronica avanzata e i computer quantistici. Questa norma rappresenta l’attuazione di un ordine esecutivo emesso lo scorso agosto, con cui il Dipartimento del Tesoro e altre agenzie federali sono state incaricate di delineare le categorie di investimento in tecnologie cinesi potenzialmente rischiose per gli Stati Uniti. L’intento è limitare l’accesso cinese a capitali statunitensi in settori critici, imponendo restrizioni e obblighi di notifica per specifiche transazioni. In particolare, la nuova regolamentazione impedisce agli investitori statunitensi di partecipare a transazioni con aziende cinesi attive nello sviluppo e nella commercializzazione di semiconduttori avanzati, IA e tecnologie quantistiche, imponendo al contempo anche l’obbligo di notifica per altre transazioni riguardanti i semiconduttori e l’IA, al fine di garantire un controllo diretto sulle attività economiche legate alla sicurezza nazionale.

I funzionari della Casa Bianca hanno sottolineato come i computer quantistici e le reti associate rappresentino un rischio particolarmente alto, poiché potrebbero minare la crittografia su cui si basano molti sistemi statunitensi. Negli ultimi tempi, alcuni documenti cinesi hanno dichiarato che i progressi nazionali nella computazione quantistica potrebbero compromettere la crittografia Rsa a 2.048 bit, uno standard crittografico utilizzato ampiamente nei sistemi bancari e di software internazionali. Nonostante tali affermazioni siano state respinte dagli esperti, la Casa Bianca sostiene che la minaccia dei progressi quantistici in Cina resti concreta, anche se queste capacità non hanno ancora raggiunto il livello necessario per infrangere efficacemente gli standard crittografici attuali. Le tecnologie quantistiche, secondo la Casa Bianca, potrebbero essere sfruttate per la decrittazione avanzata di codici e per nuove generazioni di applicazioni militari e offensive nel cyber warfare.

Un altro ambito cruciale è rappresentato dall’intelligenza artificiale, una tecnologia che la Cina ha già dimostrato di utilizzare per fini controversi, come il riconoscimento facciale per la sorveglianza dei gruppi minoritari, la produzione di deepfake per la disinformazione e la creazione di armi autonome. Gli Stati Uniti ritengono che i finanziamenti esterni contribuiscano a sviluppi militari avanzati che potrebbero avere conseguenze dirette sulla sicurezza nazionale. Un rapporto del Center for Security and Emerging Technologies datato febbraio 2023 ha rilevato che, tra il 2015 e il 2021, gli investitori statunitensi hanno finanziato per 40,2 miliardi di dollari ben duecentocinquantuno aziende cinesi attive nell’IA, rappresentando il 37% dei 110 miliardi di dollari raccolti dalle aziende cinesi operanti in questo settore. Complessivamente, centosessantasette investitori statunitensi hanno partecipato a quattrocentouno transazioni di investimento nelle aziende cinesi di IA, contribuendo al 17% delle transazioni globali in questo settore. Questi investimenti, per oltre il 90%, sono stati canalizzati attraverso il venture capital, che negli ultimi anni si è dimostrato particolarmente attivo nelle iniziative cinesi di IA, alimentando così il potenziale di innovazione tecnologica nelle aree sensibili per la sicurezza nazionale statunitense.

Il provvedimento si inserisce in un contesto di crescente tensione nelle relazioni tra Stati Uniti e Cina, con Washington sempre più allarmata dall’influenza cinese sulle nuove tecnologie che potrebbero essere sfruttate per scopi militari. Secondo un alto funzionario della Casa Bianca, molti degli investimenti statunitensi in capitale di rischio destinati a startup cinesi sono finiti in aziende che sono poi state inserite dal Dipartimento del Tesoro nella cosiddetta “Entity List”, un elenco che limita o vieta determinati tipi di investimenti statunitensi in aziende considerate pericolose per la sicurezza nazionale. Durante l’analisi di casi di studio utilizzati per formulare questa nuova regolamentazione, è emerso che alcuni investimenti di venture capital sono stati destinati direttamente a società cinesi impegnate in progetti di sicurezza informatica che collaboravano con le forze armate e i servizi di intelligence cinesi.


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