In un contesto in cui la concorrenza tra le maggiori potenze si sta intensificando, i Paesi Brics stanno promuovendo attivamente la de-dollarizzazione e non hanno ancora sostituito il dollaro Usa come principale valuta di pagamento. Si prevede che l’oro continuerà a beneficiare dei forti acquisti a lungo termine, supportati pure dalle banche centrali dei mercati emergenti dei Paesi in via di svilupp
All’inizio del 2024, mentre crescevano le aspettative di tagli dei tassi di interesse, l’oro ha continuato a raggiungere nuovi massimi. La Federal Reserve ha iniziato a tagliare i tassi di interesse a settembre e le banche centrali globali hanno stabilito di essere entrate in un ciclo di tagli dei tassi di interesse, per cui l’oro è giunto il 22 novembre al record 2.715,28 dollari Usa all’oncia (grammi 28,3495).
Guardando indietro al momento in cui il mondo è entrato in un ciclo di tagli dei tassi di interesse nella storia, come la bolla delle dot-com nei primi anni 2000, la crisi dei mutui subprime nel 2008 e la recessione causata dall’epidemia di Covid, iniziata nel 2019, le banche centrali globali volevano stimolare la ripresa economica e hanno risposto con tagli dei tassi di interesse, pertanto, quando il valore negativo del tasso di taglio dei tassi di interesse inizia ancora a ridursi, il prezzo dell’oro aumenta in modo significativo.
Prima di entrare nel ciclo di taglio del tasso di interesse, quando le banche centrali annunciano che la politica monetaria cambierà, le aspettative di taglio del tasso di interesse del mercato forniscono innanzitutto una fluttuazione che può fermare il declino o invertire l’aumento del tasso: i prezzi dell’oro, e quindi il rapporto di taglio del tasso di interesse netto delle banche centrali globali, sarà aggiustato. In questo momento, il modello crescente si consolida.
Si sono anche testate le variazioni dei rendimenti dell’oro dopo ogni taglio del tasso di interesse globale dal 1998. L’oro ha registrato una media di aumento dopo l’aggiustamento del rapporto di taglio del tasso di interesse netto globale, il che dimostra che l’ambiente monetario è favorevole alla performance dei prezzi dei metalli preziosi.
Guardando indietro alla recente impennata dei prezzi dell’oro, il punto di partenza di questo aumento è stato intorno alla fine del 2023. A quel tempo, siccome il tasso di taglio del tasso di interesse netto delle banche centrali globali mostrava un valore negativo, ha dimostrato che la liquidità del capitale è stata gradualmente rilasciata e il mercato dell’oro ha iniziato a svilupparsi.
All’inizio del 2024, mentre la crisi del Mar Rosso continuava senza sosta e i conflitti in Medio Oriente si espandevano, «l’acquisto di oro in tempi difficili» ha dato ancora più slancio al rapido aumento dei prezzi del prezioso metallo.
Nel novembre 2024, la percentuale di tagli dei tassi di interesse netti da parte delle banche centrali globali è salita al 41,33% e l’oro da inizio anno è aumentato di oltre il 30%. Osservando i dati, l’attuale posizione netta dei fondi di gestione delle opzioni sull’oro rimane a un livello storicamente elevato. I flussi netti dei fondi degli ETF (exchange-traded fund: un tipo di fondi d’investimento, cioè un cumulo di denaro, capitale di rischio, raccolto tramite la partecipazione azionaria dei soci) sull’oro e gli interessi aperti sui futures (impegni ad acquistare alla scadenza ed al prezzo prefissati ) sugli scambi, hanno raggiunto rispettivamente i massimi record nel post-epidemia, riflettendo il forte slancio dei fondi e dimostrando che la liquidità del capitale continua a spingere al rialzo l’oro.
Sebbene i tagli dei tassi di interesse siano un fattore importante nel determinare l’aumento e la caduta dei prezzi dell’oro, ci sono ancora altri fattori che influenzano tali prezzi.
La domanda di acquisti di oro da parte delle banche centrali è aumentata in modo significativo dal 2022. Perché questa continua spinta ad aumentare? La risposta sta nella tendenza alla de-dollarizzazione innescata dal gruppo di Paesi Brics guidato da Repubblica Popolare della Cina e Russia. Poiché il gruppo Brics vuole ridurre lo status del dollaro Usa come principale valuta mondiale, una delle tante azioni intraprese è quella di aumentare la percentuale di oro nelle riserve ufficiali.
Secondo i dati del Fondo Monetario Internazionale e del World Gold Council (WGC), dopo la guerra commerciale del 2018 e il conflitto Russia-Ucraina nel 2022, il gruppo Brics ha continuato ad aumentare le riserve auree delle banche centrali di quattro Paesi Brics (Brasile, RP della Cina, India e Russia), per cui le predette riserve sono aumentate costantemente, con una media annua del 4,1%. Secondo un sondaggio del WGC, l’81% delle banche centrali di tutto il mondo ritiene che la percentuale delle riserve auree globali continuerà ad aumentare entro un anno, e il 66% di queste banche continuerà ad incrementare la percentuale delle riserve auree globali entro cinque anni. Tutti i dati sopra riportati mostrano che la tendenza delle banche centrali globali, in particolare dei Paesi guidati dal Gruppo Brics, ad aumentare le loro riserve di oro, rimarrà invariata in futuro.
Qual è allora l’impatto della domanda di acquisto di oro da parte delle banche centrali sui prezzi dell’oro? Se confrontiamo le due voci di domanda più importanti che influenzano i prezzi dell’oro – le riserve delle banche centrali e gli investimenti – possiamo vedere che alla fine del 2022, la domanda di riserve aveva superato la domanda di investimenti ed è diventata la principale influenza sul prezzo dell’oro. L’aumento delle riserve auree da parte delle banche centrali è restato invariato successivamente, ma può ancora dare uno slancio stabile al rialzo dell’oro. E come si svilupperà in futuro? Possiamo affrontarlo dai seguenti tre punti di vista.
1) Tendenza all’acquisto di oro da parte della banca centrale cinese: poiché la RP della Cina è il principale Paese che promuove la de-dollarizzazione, la banca centrale cinese ha aumentato le sue riserve di oro per 18 mesi consecutivi dall’ottobre 2022, il che ha dato un contributo positivo alla crescita dei prezzi dell’oro. Tuttavia, a partire dall’aprile 2024, la predetta banca ha smesso di acquistare oro a causa dell’aumento accelerato dei prezzi di quest’ultimo. Però ci sono altre considerazioni politiche (come la predetta promozione della de-dollarizzazione), che potrebbero indurre Pechino a riprendere l’aumento di riserve auree per il futuro.
2) Domanda di investimenti in oro virtuale: osservando l’open interest dei futures in merito all’oro sullo Shanghai Futures Exchange (lo ShFE è una borsa dei futures, fondata nel dicembre 1999 e con sede a Shanghai nata dalla fusione delle borse dei futures a livello nazionale della Cina, dello Shanghai Metal Exchange, dello Shanghai Foodstuffs Commodity Exchange e dello Shanghai Commodity Exchange) osserviamo che esso è tornato ai livelli pre-epidemia da marzo di quest’anno. Anche il flusso netto di fondi ETF sull’oro in Asia è aumentato quando i prezzi dell’oro sono accresciuti rapidamente nel marzo di quest’anno, dimostrando che i fondi cinesi hanno effettivamente contribuito a far salire i prezzi dell’oro.
3) Domanda di investimenti in oro fisico: l’annuale Festival di Primavera è la stagione di punta per l’oro fisico al dettaglio nella RP della Cina. Tuttavia, il rapido aumento dei prezzi dell’oro dall’inizio del marzo 2024 si è unito al rallentamento della crescita del reddito dei residenti, con conseguente debolezza del consumo di preziosi in oro. Secondo le statistiche del WGC, le vendite al dettaglio di gioielli di alto valore in oro e argento nel 2024 hanno dimostrato che il tasso di crescita annuale è sceso rispetto al picco di inizio anno, indicando che la domanda di oro fisico è relativamente debole rispetto alla domanda da parte delle suddette banche centrali e dei grandi fondi.
Per riassumere, sebbene la domanda di oro della RP della Cina a diversi livelli abbia contribuito quest’anno ad aumentare i prezzi dell’oro, non è il fattore più importante che influenza i prezzi di tale metallo. La chiave per il futuro sarà se la banca centrale cinese riavvierà l’acquisto di riserve auree. In tal caso l’oro sarà sostenuto dalla domanda di acquisto a lungo termine anche di altre banche centrali.
Nel 2024, l’oro ha beneficiato delle condizioni del mercato dei capitali, dei tagli dei tassi di interesse delle banche centrali, delle guerre e dell’incertezza elettorale di alcuni Paesi occidentali, e ha ripetutamente raggiunto prezzi record. Per cui, dobbiamo prestare attenzione se i dati economici statunitensi sono migliori del previsto. Il rimbalzo a breve termine del dollaro Usa e dei tassi di interesse reali dopo la seconda elezione di Trump potrebbe esercitare pressioni per ripercorrere i guadagni, o potrebbe portare a fluttuazioni limitate.
Tuttavia, nel medio e lungo termine, la tendenza al rialzo dell’oro rimarrà invariata in un contesto finanziario accomodante determinato dall’entrata delle banche centrali globali in un ciclo di tagli dei tassi di interesse. E in un contesto in cui la concorrenza tra le maggiori potenze si sta intensificando, i Paesi Brics stanno promuovendo attivamente la de-dollarizzazione e non hanno ancora sostituito il dollaro Usa come principale valuta di pagamento. Si prevede che l’oro continuerà a beneficiare dei forti acquisti a lungo termine, supportati pure dalle banche centrali dei mercati emergenti dei Paesi in via di sviluppo.