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Cosa ci dice il nuovo bombardiere stealth sulla strategia nucleare di Pechino

La Cina fa passi da gigante nel campo dell’industria domestica e presenta la sua sfida al B21 Raider degli Usa. Il nuovo bombardiere strategico cinese promette di elevare le capacità di deterrenza strategica di Pechino a un livello finora inedito, andandosi ad aggiungere ai silos missilistici e ai sottomarini balistici per completare la triade nucleare cinese

L’edizione 2024 dell’airshow di Zhuhai, una delle più importanti esposizioni della Difesa cinese, ha portato con sé più di una sorpresa. Oltre alla presentazione del nuovo caccia stealth multiruolo di quinta generazione, il J-35, l’esposizione ha visto anche la proiezione di un rendering virtuale del venturo bombardiere strategico di Pechino, noto come Xi’an H-20. Il video che è stato proiettato mostra infatti uno stormo di velivoli di quinta generazione volare affianco a un bombardiere monoala che ricorda il B-2 Spirit o il B21 Raider dell’Aeronautica Usa. Benché i dettagli tecnici relativi al nuovo bombardiere siano pressoché pari a zero, le implicazioni di una sua prossima entrata in servizio sono molteplici.

Il velivolo

Sulla base delle immagini che sono trapelate, il progetto dell’H-20 ricorda da vicino i bombardieri strategici stealth di fabbricazione statunitense. Design monoala, linee aerodinamiche per ridurre la traccia radar e capacità di carico estesa sono i marchi distintivi di un aereo che significa molto per le Forze armate di Pechino, impegnate in un complesso processo di modernizzazione. Il raggio operativo, stimato intorno agli ottomila chilometri e unito alle capacità stealth, innalzerebbe considerevolmente le capacità strategiche cinesi. Inoltre, l’entrata in servizio di un simile velivolo permetterebbe a Pechino di fare meno affidamento sul suo solo altro bombardiere strategico, il datato Xi’an H-6. Come diversi altri assetti militari cinesi, l’H-6 è un mezzo costruito su licenza sovietica e prende le sue fattezze dal Tupolev Tu-16, la cui progettazione risale agli anni 50, e costituisce l’unico velivolo di tale categoria nella flotta della Forza aerea dell’Esercito popolare di liberazione (Plaaf). L’introduzione dell’H-20 renderà la Cina il secondo Paese al mondo, dopo gli Stati Uniti, a operare un bombardiere strategico in grado di non essere rilevato dai radar, alzando sensibilmente il livello della competizione strategica tra le due potenze.

Non c’è due senza tre

Nell’epoca degli aerei multiruolo, progettati per condurre quasi ogni tipo di missione, i bombardieri strategici costituiscono una sorta di specie protetta e sono responsabili per la componente aerea della triade nucleare. Dotati di un’ampia autonomia operativa e in grado di trasportare all’occorrenza testate nucleari, i bombardieri si affiancano ai missili lanciati dai silos terrestri e dai sottomarini nucleari nel qualificare un Paese come una potenza nucleare completa. La disponibilità di tre modalità di attacco aumenta infatti le probabilità di un attore di preservare parte delle proprie armi atomiche in caso di first strike (attacco preventivo) da parte dell’avversario e, conseguentemente, poter rispondere con le proprie testate. Se infatti le posizioni delle basi missilistiche (dove sono conservati i missili intercontinentali Icbm) delle potenze nucleari sono note, e quindi soggette a targeting preventivo in caso di conflitto, capire dove possano annidarsi sottomarini e bombardieri è molto più difficile e questo può concorrere a dissuadere dall’uso dell’arma atomica. In base alla teoria classica della deterrenza strategica, un attacco nucleare massiccio non verrà lanciato senza la garanzia di poter annichilire ogni capacità di risposta dell’avversario, pena la Mutua distruzione assicurata (Mad). Stante questo postulato, più sottomarini e bombardieri sono nelle disponibilità dell’avversario, più alta è la probabilità di non riuscire a individuarli prima che mettano in atto una risposta, sempre ammettendo che i silos a terra vengano distrutti prima di lanciare i loro missili intercontinentali. A oggi Pechino, oltre ai suoi siti di lancio a terra, dispone solamente di sottomarini balistici come vettori alternativi, vista l’inadeguatezza dell’H-6. Con la sua vistosa traccia radar e un’avionica obsolescente, l’H-6 non può infatti assolvere credibilmente alla funzione di terzo elemento della triade. Pertanto, l’introduzione dell’H-20, capace di penetrare in profondità senza essere rilevato, è importante perché renderà la Cina una potenza nucleare completa, in grado di schierare l’intero ventaglio della triade. A oggi solo gli Stati Uniti possono realmente vantare questa capacità, dal momento che la Russia fa ancora affidamento sui Tupolev Tu-95, sprovvisti di capacità stealth e facilmente individuabili. La strada per colmare la distanza strategica tra Pechino e Washington è ancora lunga (basti pensare che la Cina dispone di “appena” quattrocento testate contro le cinquemila degli Stati Uniti e le quasi seimila della Federazione Russa), ma il rafforzamento delle capacità di deterrenza cinesi in questo senso è indubbio.

 

(Foto: X/Twitter)


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