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Congratulazioni e pragmatismo. Così Putin si dice pronto a collaborare con Trump

Le relativamente tardive congratulazioni di Putin a Trump per la vittoria alle elezioni segnalano l’intenzione di cercare un dialogo col neo-eletto presidente. Che potrebbe avere una visione vicina a quella del Cremlino su temi come l’Ucraina

Anche se non immediate, specialmente se paragonate a quelle degli altri leader mondiali, le congratulazioni a Donald Trump per la vittoria alle elezioni presidenziali degli Stati Uniti sono infine arrivate anche dal presidente russo Vladimir Putin, il quale si è detto pronto a parlare con lui. “Colgo questa occasione per congratularmi con lui per la sua elezione come presidente degli Stati Uniti d’America”, ha dichiarato Putin giovedì durante l’incontro annuale del Valdai Club, svoltosi nella cittadina di Sochi.

Putin ha confermato di non aver ancora parlato con Trump dopo la sua vittoria, ma ha lasciato intendere che non esiterebbe a rispondere qualora il presidente eletto statunitense decidesse di chiamarlo. “Non l’ho chiamato personalmente perché, ad un certo punto, i leader dei Paesi occidentali mi contattavano quasi ogni settimana, e poi improvvisamente hanno smesso”, ha spiegato Putin. “Se qualcuno di loro desidera riprendere i contatti, ho sempre detto – e voglio ribadirlo: non abbiamo nulla in contrario”. Alla domanda se fosse pronto a discutere con Trump anche prima della sua investitura ufficiale, Putin ha dichiarato che la sua amministrazione è “pronta, prontissima”.

Putin ha osservato che non può prevedere le azioni di Trump una volta che salirà in carica a gennaio, dato che le sue dichiarazioni sono state fatte in campagna elettorale ed erano “volte a conquistare voti”. Tuttavia, ha specificato che “Ciò che è stato detto riguardo al desiderio di ristabilire le relazioni con la Russia e contribuire alla fine della crisi ucraina, secondo me, merita attenzione”. Nel corso della campagna elettorale, rispetto al conflitto in Ucraina il Tycoon si è schierato per la soluzione del compromesso, arrivando a dire che una volta eletto “avrebbe posto fine al conflitto in un giorno”.

“Trump e il suo team hanno la reputazione di essere molto pragmatici”, ha dichiarato Kirill Dmitriev, capo del fondo sovrano russo e stretto alleato di Putin, in un’intervista telefonica rilasciata al New York Times. Il ritorno di Trump alla Casa Bianca sarebbe un’opportunità, ha aggiunto, per “guardare alle cose in un modo più modo più risolutivo rispetto a quanto fatto dalle amministrazioni precedenti”.

Trump ha più volte espresso ammirazione per Putin durante la sua campagna, complimenti che sono stati ricambiati dal leader russo nel suo intervento al Valdai. Putin si è detto “colpito” dalla reazione di Trump al tentativo di assassinio subito a luglio: “Si è dimostrato un uomo coraggioso. Si è comportato, secondo me, in modo molto corretto: coraggioso, virile”.

Il Cremlino aveva inizialmente mostrato freddezza nei confronti della vittoria di Trump, con il portavoce Dmitry Peskov in quale aveva dichiarato ai giornalisti che Putin non aveva in programma di contattare il presidente eletto di “un Paese ostile, direttamente o indirettamente coinvolto in una guerra contro il nostro Stato”. Tuttavia, i commenti di giovedì al Valdai indicano che Putin è pronto a fare un tentativo per stabilire dei rapporti con Trump.



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