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La Difesa deve correre per restare al passo. Crosetto inaugura l’anno accademico al Casd

All’apertura dell’Anno accademico al Casd, Guido Crosetto ha spiegato il valore che assume la formazione in un momento di profonde trasformazioni per il Paese e per la Difesa. Dinanzi alle sfide odierne è necessario accelerare su tutto e di questa accelerazione le Forze armate possono e devono farsi primi promotori. Per questo il messaggio del ministro è chiaro: “Bisogna correre!”

Ut unum sint. “Perché siano una cosa sola”. Questo è il motto del Centro alti studi per la Difesa (Casd), la Scuola superiore universitaria delle Forze armate. Il motto riflette lo spirito di unione tra le branche e le specializzazioni delle Forze armate sia nell’espletamento dei loro compiti sia nell’ambito della formazione. In occasione della La cerimonia d’apertura dell’anno accademico 2024/2025, che ha visto presenti tra gli altri il capo di Stato maggiore della Difesa, il generale Luciano Portolano, e la professoressa Paola Severino, è stata inaugurata dal ministro della Difesa, Guido Crosetto, che si è rivolto agli studenti e alle autorità presenti. Nel suo intervento, Crosetto ha spiegato qual è l’animo che guida gli sforzi trasformativi della Difesa italiana.

“Nel mondo grande e a volte terribile, visibile e invisibile, in cui viviamo tutti noi oggi dobbiamo non solo stare sempre al passo, ma introiettare una velocità tripla rispetto al passato”. Nel mondo interconnesso e delle comunicazioni in tempo reale, la velocità è elemento qualificante di oggi processo, infatti “oggi, chi resta fermo, resta indietro. Chi si muove resta fermo. Chi corre cerca di stare al passo del futuro che è già tra di noi. Ecco perché sia noi come Difesa che noi come nazione dobbiamo fare tesoro del passato, leggere il presente e anticipare il futuro”, ha spiegato Crosetto.

La corsa, intesa come accelerazione culturale, dovrà essere inevitabilmente collegata agli sviluppi tecnologici odierni, ricordando però che la sola adozione dei mezzi del progresso non equivale al raggiungimento dello stesso. La tecnologia, nelle parole del ministro, è infatti “un fattore abilitante, ma non la risposta”. Gli esempi sono multipli, come fa notare Crosetto, “pensiamo all’AI. Siamo indietro, come Europa, in modo devastante rispetto a Usa e Cina, ma lì ci giochiamo il futuro della Difesa e del Paese. Pensiamo anche alla Pubblica amministrazione. Paghiamo troppo poco chi lavora nel pubblico. Pensiamo alla cultura. Ricchezza e patrimonio comune che non riusciamo a valorizzare come dovremmo”.

Perché il cambiamento sia concreto e non si limiti alla sola adozione dei nuovi strumenti, la formazione è cruciale. D’altronde, è solo con un adeguato periodo di formazione che si forgiano generazioni che abbracciano completamente il cambiamento. Il discorso vale per l’istruzione pubblica così come per la formazione delle Forze armate ed è per tale motivo che il Casd è stato elevato al rango di istituto universitario. Il rifiuto del preconcetto e dello scontato, tradotti in un costante studio volto al miglioramento di ciò che già esiste è il segreto di una collettività che guarda al futuro. È per questo che, rivolgendosi agli studenti, Crosetto ha affermato: “Ebbene, io dico a tutti voi, che della Difesa siete il fiore all’occhiello, che non dovete fermarvi, mai. Il Casd è uno strumento strategico e vitale, per la Difesa, per aiutare leader, militari e civili, che, ragionando e studiando oggi, sappiano immaginare il mondo di domani”.

“Ma in uno scenario geopolitico in continua e rapida evoluzione”, avverte il ministro,”guai a fermarsi. Come scriveva il poeta e, insieme, matematico, Lewis Carroll, nel dialogo tra Alice e la Regina: ‘Beh, al paese nostro’, racconta Alice con un po’ di fiatone, ‘se si corre veloci, in genere si arriva in un altro posto…’. ‘Che paese lento!’, le risponde la Regina: ‘Qui, invece, devi correre più che puoi per restare nello stesso posto. Se vuoi andare da qualche altra parte devi correre almeno il doppio!’. Ecco perché il mio invito a tutti voi, docenti, studiosi, relatori e frequentatori di questa scuola di grande eccellenza non è dirvi “bravi!” (E lo siete!) ma dirvi che “è l’ora di correre!”, ha poi affermato Crosetto. “L’obiettivo”, ha concluso il ministro, “è il cambiamento: innovare, collaborare e crescere insieme, per garantire un sistema Paese in grado di affrontare le sfide di oggi e di domani”.



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