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Enel, nove mesi con più utili e meno debito

​Il gruppo elettrico chiude il periodo al 30 settembre con profitti balzati a quota 5,8 miliardi e un ebitda in crescita a 17,4 miliardi, anche per merito del bilanciamento geografico degli asset. Bene anche gli investimenti e il debito, ma frenano i ricavi. Guidance 2024 confermata. Ora occhi sul Capital market day del 18 novembre

Sprint degli utili e meno debito per Enel. A poco più di dodici giorni dal Capital market day, in programma a Milano il prossimo 18 novembre, giorno in cui la società guidata da Flavio Cattaneo alzerà il velo sui piani che andranno ad aggiornare la strategia che guarda al 2026, per il gruppo elettrico è arrivato il momento di presentare al mercato i conti trimestrali e relativi ai primi nove mesi dell’anno. E le notizie, su cui domani si esprimerà la Borsa, sono decisamente buone.

Partendo dai ricavi, si sono attestati nei nove mesi a 57,6 miliardi, in contrazione del 17%, per effetto dei “minori volumi di energia termoelettrica prodotti e alle minori quantità di energia elettrica e gas vendute sui mercati finali in un regime di prezzi decrescenti, unitamente alle variazioni di perimetro nei due periodi a confronto. Tali effetti sono in parte compensati dalle performance positive derivanti dalla vendita di energia prodotta da fonti rinnovabili e dai risultati delle reti di distribuzione”, si legge nel comunicato diffuso da Enel.

Sul fronte dei margini il gruppo ha invece fatto registrare degli ampi rialzi. A partire dall’ebitda, salito a 17,4 miliardi, in crescita del 6,5% sullo stesso periodo del 2023. Ma è l’utile a far segnare il balzo più consistente, con 5,8 miliardi e un incremento del 16,2%. Uno scatto “principalmente riconducibile all’andamento positivo della gestione operativa ordinaria, unitamente alla riduzione degli oneri finanziari netti e alla minore incidenza delle interessenze dei terzi”, hanno chiarito da Enel.

Altra nota positiva, il debito, sceso a 58 miliardi, in contrazione del 3,3% sull’anno prima. Qui il merito va ai “positivi flussi di cassa generati dalla gestione operativa e l’incasso dei proventi relativi alle operazioni di cessione di attivi realizzate nell’ambito del programma di deleverage” e gli investimenti nella rete, saliti a quota 4,2 miliardi. Molto bene anche la guidance per l’anno in corso, che ha confermato un ebitda compreso tra i 22,1 e i 22,8 miliardi, a fronte di un utile netto compreso tra 6,6 e 6,8 miliardi di euro. Una conferma “alla luce dei risultati conseguiti nei nove mesi del 2024 e della visibilità sull’evoluzione del business nell’ultimo trimestre dell’anno”.

Per quanto riguarda la retribuzione degli azionisti, il board di Enel ha deliberato un acconto sul dividendo 2024 pari a 0,215 euro per azione, in pagamento dal 22 gennaio 2025. “La politica dei dividendi, coerente con il piano Strategico 2024-2026, prevede per l’esercizio 2024 un dividendo per azione fisso minimo pari a 0,43 euro, con un aumento potenziale fino a un pay-out del 70% sull`utile netto ordinario di gruppo in caso di conseguimento degli obiettivi relativi alla generazione di cassa e solidità patrimoniale”.

Sul versante azionario, il titolo del gruppo elettrico si era presentato alla pubblicazione dei conti in scia all’ottimismo mostrato dal mercato nel corso degli ultimi mesi, che ha riportato il titolo oltre la soglia psicologica dei 7 euro per la prima volta da gennaio 2022. Merito anche delle raccomandazioni giunte dalle principali banche d’affari, che hanno assegnato a Enel una larga di maggioranza di raccomandazioni buy (73,3%). Qualche settimana fa la stessa Enel aveva fornito le stime degli analisti sull’intero 2024, secondo cui il gruppo dovrebbe chiudere l’anno con un margine operativo lordo di 22,69 miliardi di euro e un utile netto ordinario di circa 6,83 miliardi di euro, in crescita del 12% rispetto all’anno scorso.

2024 che segnerà inoltre la chiusura del piano di cessioni di Enel, che a fine anno avrà alleggerito il suo indebitamento finanziario netto di oltre 11,5 miliardi di euro, considerando anche le ultime due operazioni che ancora mancano all’appello e cioè la vendita del 49,99% di Egpe Solar in Spagna, e del 90% della società veicolo Duereti. Nel frattempo, il gruppo è sempre molto attivo anche sul fronte degli investimenti, come confermano i 2 miliardi di dollari nei prossimi 3 anni che verranno destinati alla Colombia per contribuire così alla transizione energetica del Paese.

Volendo dare uno sguardo al passato, invece, Enel ha chiuso il primo semestre 2024 con ricavi pari a 38 miliardi di euro, in diminuzione di 8,3 miliardi di euro (-17,8%) rispetto al primo semestre 2023. Un decremento, avevano spiegato allora dalla società, attribuibile ai minori ricavi, in Italia e Spagna, principalmente riconducibili al contesto di mercato con prezzi decrescenti, unitamente ai minori volumi di energia prodotti dalla generazione termoelettrica e alle minori quantità di energia vendute nei mercati finali.



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