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Meloni porta il Mediterraneo globale in Lapponia. Ecco come

Che cosa implica il dialogo sul quadrante nord-sud? Perché è strategico allearsi e programmare risposte continentali, ma con un occhio alla nuova Casa Bianca? Per rispondere anche a queste domande Meloni parteciperà al vertice a quattro “Nord-Sud” in Lapponia

La partecipazione di Giorgia Meloni in Lapponia al vertice a quattro “Nord-Sud” (previsto dopo il Consiglio Ue del 19 e 20 dicembre) segna un’altra tappa significativa su due tematiche strategiche come Ucraina e migranti oltre che certificare, una volta di più, l’impegno italiano in entrambi i dossier. Agli altri partner convenuti, Svezia, Grecia e Ue, l’Italia ribadirà la volontà di supportare Kyiv anche nell’ottica di una pace giusta e la progettualità, ormai da due anni in atto, sull’emergenza migratoria, basata sul modello albanese e sulla convinzione che sono i governi a decidere la gestione dei flussi e non più gli scafisti. Più in generale, lo schema a quattro del forum può rivelarsi utile braccio operativo per provare a dare soluzioni alle crisi in atto e, al contempo, rafforzare una cooperazione quadripartita anche per le future sfide che toccano i due lembi estremi dell’Ue.

Qui Kiev

Pochi giorni fa da Rio de Janeiro dove si svolgeva il G20, Meloni sull’Ucraina ha spiegato che “la sfida è non divaricarci” e che “l’Italia resterà a fianco a Kyiv fino alla fine della guerra”. Sul punto si registra l’invito del neo presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, che nel suo discorso di insediamento ha osservato che “questa guerra è combattuta nei territori europei, l’Europa deve essere un progetto di pace mostrando più efficienza, forza e resilienza in materia di sicurezza e difesa comune”. Sempre sulla pace ha osservato che essa non può significare capitolazione. “La pace non deve premiare l’aggressore. La pace in Ucraina deve essere giusta; deve essere duratura e deve basarsi sul diritto internazionale”.

Per poi fare un passaggio concettuale: “Viviamo in un mondo multipolare nel quale insieme dobbiamo tessere una rete globale. L’azione esterna dell’Ue deve riconoscere che sia il Sud che il Nord sono, di fatto, plurali. Ciò significa anche che l’Unione europea deve essere un partner per un futuro globale, multilaterale, sostenibile e pacifico”. Intanto oggi il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj nel corso di una conversazione telefonica con il cancelliere tedesco Olaf Scholz, lo ha ringraziato per il sostegno alla difesa aerea ucraina grazie ai sistemi Patriot e Iris-T.

Il dossier migranti

Finlandia e Svezia sono direttamente interessate dalla cosiddetta “rotta balcanica” molto battuta dai migranti che la usano per scavalcare la parte centrale del vecchio continente e arrivare nei paesi settentrionali. Italia e Grecia, invece, sono toccate dalla rotta della orientale, che parte dalle coste turche di Smirne, toccando l’isola di Lesbo e i porti ellenici sullo Ionio. In comune le due rotte hanno le pressioni dei gruppi criminali verso i punti di partenza. Grazie agli accordi con alcuni paesi africani, gli arrivi di migranti irregolari lungo la rotta del Mediterraneo centrale sono sensibilmente diminuiti negli ultimi tre mesi, dopo aver registrato numeri imponenti dal 2020 ad oggi. Nell’ultimo anno complessivamente l’Italia ha registrano un crollo del 56% rispetto al 2023.

Sul tema va ricordata l’intesa tra Roma e Londra (certificata dalla visita del premier Keir Starmer a Palazzo Chigi) circa l’approccio da applicare al dossier migranti: secondo Meloni occorre “sistematizzare gli sforzi che stiamo facendo sia a livello nazionale che insieme ai nostri partner per combattere i trafficanti di esseri umani e affrontare le cause profonde della migrazione, anche con una rinnovata attenzione all’Africa e al nuovo modello di cooperazione peer to peer”.

Verso la Lapponia

Che cosa implica il dialogo sul quadrante nord-sud? Perché è strategico allearsi e programmare risposte continentali, ma con un occhio alla nuova Casa Bianca? Tutte risposte che dovranno venire certamente dal vertice finlandese, ma che è possibile già anticipare con una serie di considerazioni analitiche. La premier italiana è stata invitata dal primo ministro finlandese Petteri Orpo, con l’obiettivo di costruire un desco permanente tra Finlandia, Svezia, Italia e Grecia, sotto la guida dell’Ue. Per questa ragione accanto al primo ministro svedese Ulf Kristersson e a quello greco Kyriakos Mitsotakis sarà presente anche il neo Alto Rappresentante Ue per gli Affari esteri e la politica di sicurezza Kaja Kallas.

In occasione del suo messaggio al XXXII Convegno di Pontignano, evento organizzato dall’ambasciata britannica a Roma, Meloni ha rimarcato “il sostegno incondizionato che con la Gran Bretagna abbiamo assicurato all’Ucraina fin dal primo giorno della guerra di aggressione russa e lo sforzo congiunto che stiamo compiendo per porre fine al conflitto e offrire al popolo ucraino un futuro di pace” oltre alla volontà comune di “esplorare soluzioni innovative come quella che l’Italia ha lanciato con l’Albania per elaborare le domande di asilo in territorio extra Ue”.

Un piglio progettuale che va sommato al concetto di Mediterraneo globale proposto da Meloni in occasione dei Med Dialogues, e che se approfondito anche nel vertice a quattro “Nord-Sud”, potrebbe rivelarsi buonissima occasione per mettere a terra iniziative efficaci e durature, oltre che implementare un dialogo in seno alla Ue chiamata a dare risposte convincenti ai dossier sul tavolo, anche (e soprattutto) in questo momento di transizione amministrativa, tanto a Bruxelles quanto a Washington.



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