Oggi a Palazzo Chigi il Presidente della Repubblica del Congo, Denis Sassou Nguesso. Il terzo incontro in due anni, che certifica la stretta relazione italiana con il Paese africano, alla luce di due capisaldi: il Piano Mattei e l’attivismo di Eni (presente lì dal 1968 e dal 2022 in campo per il primo progetto per la liquefazione e l’export del gas del Paese)
La presenza italiana in Congo negli ultimi anni si è caratterizzata per una diversificazione rispetto al passato, grazie a imprese che operano in rami mirati come ingegneria, costruzioni e servizi. Ma soprattutto per la progettualità del Piano Mattei, che cambia lo status quo non solo dei rapporti tra Italia e Congo, ma della concezione stessa delle relazioni complessive con il continente africano alla luce di un approccio non predatorio. La visita a Palazzo Chigi del Presidente della Repubblica del Congo, Denis Sassou Nguesso, lo dimostra una volta di più.
Piano Mattei
Un nuovo inizio dei rapporti tra Italia e Congo è datato ottobre 2023, quando la missione della presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha riannodato i fili di un partenariato multidimensionale su base paritaria, tarato sui capisaldi valoriali del Piano Mattei per l’Africa. E Presidente Sassou Nguesso ha subito ricambiato la visita nel gennaio 2024 per la Conferenza Italia-Africa insieme a un’ampia delegazione ministeriale.
Lo scorso maggio inoltre si è consolidata la cooperazione tra Italia e Congo-Brazzaville, grazie al contributo della Scuola Sant’Anna che ha promosso il primo corso di alta formazione per magistrati e giudici congolesi, grazie al contributo della Farnesina, in collaborazione con le controparti locali. Alla cerimonia di apertura ha partecipato anche il ministro della Giustizia della Repubblica del Congo, Ange Aimé Wilfrid Bininga. All’interno del Piano Mattei, come è noto gravitano una serie di settori-obiettivo che compongono la strategia complessiva. Uno di questi è l’acqua.
Acqua
L’acqua è stata al centro del nuovo protocollo d’intesa tra Mase e ministero dell’Ambiente e dello Sviluppo Sostenibile della Repubblica Democratica del Congo: di durata quinquennale, è stato siglato il 23 marzo 2023 a margine della Conferenza delle Nazioni Unite sull’Acqua. La finalità del MoU è quella di rafforzare la cooperazione bilaterale per lo sviluppo sostenibile; migliorare la gestione delle risorse idriche e proteggere e ristabilire gli ecosistemi correlati all’acqua; promuovere l’accesso ad un’energia sostenibile, rinnovabile ed efficiente; incoraggiare modelli di consumo e di produzione sostenibili; rafforzare e coordinare gli sforzi per fronteggiare il cambiamento climatico globale ed affrontarne gli effetti avversi; proteggere, ristabilire e potenziare l’uso sostenibile degli ecosistemi terrestri, la gestione sostenibile delle foreste, combattere la desertificazione, la degradazione del suolo e la perdita di biodiversità; aumentare il sostegno internazionale per implementare attività formative efficaci e mirate nei Paesi in via di sviluppo, al fine di sostenere l’adozione di piani nazionali, che consentano l’attuazione di tutti gli obiettivi di sviluppo sostenibile.
Alla voce iniziative congiunte è stato stabilito anche un quadro formale per la collaborazione bilaterale, con l’obiettivo di intraprendere alcune iniziative mirate. Tra queste spiccano lo sviluppo di misure efficaci di mitigazione ed adattamento, l’osservazione del cambiamento climatico in settori potenzialmente vulnerabili, la protezione della biodiversità e riduzione del degrado ambientale, garantendo la gestione sostenibile e integrata delle risorse idriche e il trasferimento di tecnologie e creazione di competenze, oltre al rafforzamento della partecipazione pubblica e scambio di buone pratiche sulle valutazioni ambientali.
Energia
Eni è presente in Congo sin dal 1968 e dal 2022 è attiva per Congo Lng, il primo progetto per la liquefazione e l’export del gas del Paese. Nello specifico verranno installati due impianti galleggianti di liquefazione del gas naturale: il primo con una capacità di liquefazione di 0,6 milioni di tonnellate all’anno e il secondo (nel 2025) porterà la capacità complessiva di liquefazione a 3 milioni di Mtpa. Dopo la realizzazione delle infrastrutture Eni potrà commercializzare il 100% del gnl prodotto.
In generale Eni è il maggior produttore di gas naturale nel Paese, e lo scorso gennaio ha annunciato l’introduzione di gas presso la Tango FLNG: grazie all’intervento italiano la Repubblica del Congo diventa un produttore di gnl (oltre ad essere il terzo produttore africano di petrolio). Le riserve presenti su suolo congolese comprendono quindi poco meno di 300 miliardi di metri cubi di gas naturale. Stando ai dati degli ultimi 20 anni la produzione di gas è aumentata arrivando a quasi 11 miliardi di metri cubi l’anno.
L’idea italiana di Africa
In occasione della visita in Congo dell’ottobre 2023, assieme all’ad di Eni Claudio Descalzi, la presidente del consiglio spiegò l’idea italiana di azione in loco: ovvero “costruire da parte dell’Europa un approccio nuovo con l’Africa che non sia predatorio e paternalistico”. In quell’occasione prima incontrò il presidente del Mozambico Filipe Nyusi per poi spostarsi in Congo, ricevuta dal presidente della Repubblica del Congo Denis Sassou Nguesso e il primo ministro Anatole Collinet Makosso, nella consapevolezza che “un’Africa che va aiutata non con la carità ma sostenuta con le ricchezze che ha” e che “possa vivere di sviluppo e benessere grazie a quelle ricchezze, con l’aiuto di nazioni che investono e costruiscono rapporti di lungo periodo”.
Da Maputo Giorgia Meloni sottolineò i pilastri del piano italiano (traccia che ha seguito anche nel suo intervento all’Onu): “Non ci sarebbe nulla di nuovo se presentassimo un piano all’Africa. La cosa nuova è scriverlo insieme, stabilire le priorità e portare avanti una strategia”. Un ulteriore momento di confronto fu il Summit Italia-Africa, che si tenne a Roma nel gennaio 2024, per la presentazione ufficiale del Piano Mattei.