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Così l’Algeria si fa largo nella geopolitica di Ue e Nato. Parla Calovini

“Sono molto soddisfatto di questa visita, che testimonia l’attenzione della Nato al bacino Mediterraneo, tra l’altro un incontro di questo tipo mancava da qualche decennio”. A Formiche.net il deputato di FdI, Giangiacomo Calovini, vicepresidente del Gruppo Speciale Mediterraneo, racconta l’incontro ad Algeri tra i rappresentanti del Parlamento e del governo algerino e una delegazione congiunta con gli organismi che fanno capo all’Assemblea parlamentare della Nato

Algeri ha ospitato un incontro tra i rappresentanti del Parlamento e del governo algerino e una delegazione congiunta con gli organismi che fanno capo all’Assemblea parlamentare della Nato, tra cui membri delle Commissioni Difesa ed Esteri assieme a ricercatori, professori universitari e rappresentanti della società civile algerina. Per l’Italia era presente il deputato di FdI, Giangiacomo Calovini, vicepresidente del Gruppo Speciale Mediterraneo (Gsm).

Qui Algeri

Al centro del meeting i temi più pregnanti dell’attualità internazionale, come la situazione nel Mediterraneo, nel Medio Oriente e come la decolonizzazione, la lotta al terrorismo e alla criminalità organizzata, nonché le sfide politiche, economiche e di sicurezza nella regione sahelo-sahariana e il cambiamento climatico.

Nel corso di questo incontro, il presidente del Gsm, il deputato popolare spagnolo Fernando Gutierrez, ha sottolineato “l’importanza di un’azione comune per trovare soluzioni alle crisi persistenti nel Mediterraneo”, insistendo “sul ruolo centrale e strategico ruolo svolto dall’Algeria per consolidare la sicurezza e la pace internazionale, rafforzare la sicurezza energetica e lottare contro l’immigrazione clandestina senza trascurare l’aspetto umanitario della questione”.

Il ruolo del GSM

All’interno dell’assemblea parlamentare Nato, oltre alle cinque classiche commissioni (politica, economica, tecnologia, sicurezza e scienza) esiste questo gruppo speciale Mediterraneo dove sono inseriti un gruppo di parlamentari dei diversi Paesi. Il vicepresidente è proprio il parlamentare bresciano di Fratelli d’Italia. “Sono molto soddisfatto di questa visita, che testimonia l’attenzione della Nato al bacino Mediterraneo – racconta a Formiche.net Calovini – tra l’altro un incontro di questo tipo mancava da qualche decennio e non vi è memoria storica di quando c’è stata esattamente una delegazione di questo tipo”.

Trenta i parlamentari che hanno partecipato, più o meno da ogni parte del mondo: assenti gli americani per ovvie motivazioni di elezioni, presenti quelli di Italia, Francia, Spagna, Grecia, Turchia ricevuti prima dai presidenti di Camera e Senato, e poi da una ampia rappresentanza della società civile. In seguito un gruppo più ristretto ha incontrato sia il ministro degli Esteri Sabri Boukadoum che il Presidente Abdelmadjid Tebboune.

L’Algeria di Tebboune

“Quello con Tebboune è stato un dialogo interessante, chiaramente anche franco – sottolinea Calovini – nel senso che la storia dell’Algeria è nota: si tratta di un Paese che politicamente e storicamente ha sempre mantenuto una posizione di equidistanza, senza mai voler intervenire nelle dinamiche di altri Paesi in conflitto, e puntando sulla mediazione e sul dialogo. Con la guerra civile negli anni 90 ha perso un po’ di peso, ma adesso lo sta riprendendo. Inoltre è un Paese che per vocazione propone soluzioni di dialogo nei momenti complicati, magari tra l’Occidente e alcuni Paesi africani e mediorientali. Per cui la percezione che ho avuto in questi incontri è quella di un Paese desideroso di riprendere una posizione di dialogo costante con molti Paesi”.

Italia e Algeria

“Ciò che emerge – prosegue il deputato meloniano – è il ruolo diverso che oggi ha l’Italia nello scacchiere internazionale. Ero stato in Algeria quattro mesi fa con la Commissione esteri per il bilaterale. Mi ero molto entusiasmato, quindi ho voluto fortemente che il GSM ritornasse in Algeria e ci siamo tornati. È chiaro che, al di là dei tanti confronti e dibattiti che hanno avuto anche un’eco mediatico importante sulla stampa algerina, in questi tre giorni sono emerse nuovamente le grandissime potenzialità per l’Italia e i tempi sono sicuramente maturi per poter costruire un evento ad hoc, così come c’è stato in Libia pochi giorni fa con il forum italolibico. Algeri inoltre sul tema del Sahara occidentale ha preso delle forti distanze da Spagna e da Francia dopo le parole di Macron ed è naturale forse che Roma potrebbe diventare l’interlocutore privilegiato”.

E qui si inserisce il discorso sul Piano Mattei, dal momento che gli algerini, sottolinea Calovini, vedono che in Italia ci sono un governo e una maggioranza solida rispetto agli altri Paesi europei. “Loro ci guardano ormai come l’interlocutore naturale che è geograficamente ponte tra Africa ed Europa e quindi da parte loro c’è una forte voglia di collaborare con l’Italia. Coglieremo questa opportunità”:


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