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Corsa allo Spazio. La US Space Force lancia l’allarme sulle capacità militari cinesi

La corsa alla militarizzazione dello spazio è entrata in una nuova fase, con Stati Uniti, Cina e Russia impegnati in un’escalation che ha implicazioni di portata globale. La Space Force americana, istituita in un contesto di crescenti minacce, rappresenta una risposta strategica alla crescente assertività cinese e russa. Tuttavia, la necessità di risorse e l’importanza del settore privato creano nuove sfide per la difesa spaziale

Il comandante della Space Force statunitense, il generale Chance Saltzman, ha lanciato un avvertimento riguardo la rapida espansione delle capacità militari spaziali della Cina, descrivendo il ritmo come “incredibile” e aumentando così i timori di un potenziale conflitto orbitale. Saltzman ha sottolineato l’importanza di collaborare con gli alleati per contrastare le minacce poste da Cina e Russia, durante un tour in Europa volto a sensibilizzare i partner europei sul rischio crescente di guerre nello spazio.

L’evoluzione della minaccia spaziale cinese

“La quantità di categorie di armi spaziali che la Cina ha creato e la velocità con cui sta avanzando sono estremamente preoccupanti”, ha dichiarato Saltzman, evidenziando come il ritmo dell’innovazione cinese possa rappresentare un pericolo per gli interessi americani. Negli ultimi vent’anni Pechino ha investito fortemente nella militarizzazione dello spazio, al punto da sfidare una delle tradizionali aree di superiorità statunitense. La Space Force, istituita nel 2019 sotto l’amministrazione Trump, è stata creata proprio in risposta a questi sviluppi.

Da parte sua, la Cina respinge le accuse, sostenendo che gli Stati Uniti “esagerano deliberatamente” la minaccia come pretesto per espandere la propria presenza militare nello spazio e mantenere l’egemonia globale. Tuttavia, i dati parlano di una Cina sempre più preparata e determinata a utilizzare lo spazio come dominio strategico. Nel 2015, il Presidente Xi Jinping ha ristrutturato il proprio esercito combinando le operazioni spaziali, informatiche e di guerra cibernetica nella nuova Forza di Supporto Strategico. Nel 2023, ulteriori riforme hanno messo queste operazioni sotto il controllo diretto della leadership militare, segno che Pechino punta a consolidare le sue capacità in questi settori chiave.

Russia e Cina: armi spaziali e nuove minacce

Sia la Cina sia la Russia hanno testato satelliti con capacità avanzate, come dispositivi di aggancio che possono rimuovere altri satelliti dall’orbita o “veicoli cinetici” capaci di distruggere bersagli in orbita. A maggio, un funzionario del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha informato il Congresso che la Russia sta sviluppando un’arma nucleare progettata per operare nello spazio, mentre a settembre la Cina ha condotto il terzo test di un aereo spaziale senza pilota, probabilmente destinato a compromettere i satelliti.

Questi sviluppi sono fonte di seria preoccupazione per la sicurezza spaziale americana e per i suoi alleati. Sebbene gli Stati Uniti siano molto più avanti dell’Europa nello sviluppo di capacità militari spaziali, Saltzman ha sottolineato l’importanza di aiutare il continente a gettare le basi per le proprie forze spaziali, rafforzando la collaborazione con la Nato e altre potenze europee. Già nel 2022, l’Air Marshal britannico Paul Godfrey è stato incaricato di supervisionare le partnership con la Space Force statunitense, una delle prime occasioni in cui un ufficiale di alto rango di una forza alleata ha lavorato a stretto contatto con la struttura militare americana.

La sfida delle risorse e il ruolo delle aziende private

Saltzman, tuttavia, ha messo in guardia contro la tentazione di costituire rapidamente forze spaziali autonome in Europa, sottolineando che la creazione di una nuova forza militare comporta risorse significative e una pianificazione complessa. Anche negli Stati Uniti, ha ammesso, si è sottovalutata la portata dell’impegno richiesto per costruire una Space Force. Attualmente, il corpo è la più piccola divisione delle forze armate statunitensi, con circa 10.000 membri — chiamati “guardiani” — che monitorano oltre 46.000 oggetti in orbita.

Il costo elevato per sviluppare capacità di difesa spaziale spinge gli Stati Uniti a collaborare strettamente con il settore privato, sollevando però dubbi sul crescente potere delle aziende nel settore spaziale, dove la regolamentazione è ancora minima. Tra queste, SpaceX di Elon Musk ha giocato un ruolo centrale grazie al suo braccio militare, Starshield, che sviluppa satelliti in orbita bassa per il tracciamento missilistico e il supporto all’intelligence. A ottobre, SpaceX ha ottenuto un contratto da 734 milioni di dollari per fornire servizi di lancio spaziale per le agenzie di difesa e intelligence degli Stati Uniti.

Nonostante le preoccupazioni sul comportamento imprevedibile di Musk e le notizie dei suoi contatti frequenti con il presidente russo Vladimir Putin, Saltzman ha dichiarato di non avere dubbi sulla collaborazione tra il governo degli Stati Uniti e SpaceX. “Sono molto fiducioso che eseguiranno i contratti esattamente come previsto. Tutte le interazioni che ho avuto con SpaceX sono state altamente professionali”, ha affermato.

Conclusioni

La corsa alla militarizzazione dello spazio è entrata in una nuova fase, con Stati Uniti, Cina e Russia impegnati in un’escalation che ha implicazioni di portata globale. La Space Force americana, istituita in un contesto di crescenti minacce, rappresenta una risposta strategica alla crescente assertività cinese e russa. Tuttavia, la necessità di risorse e l’importanza del settore privato creano nuove sfide per la difesa spaziale. La cooperazione con gli alleati, combinata con un monitoraggio accurato dell’industria spaziale, sarà essenziale per garantire un futuro di stabilità in orbita e per evitare che lo spazio diventi un nuovo campo di battaglia.



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