Con la crescente domanda di lanci commerciali e l’importanza strategica dei programmi satellitari, i nuovi contratti di Avio firmati con l’Esa rappresentano una risposta concreta alle necessità del mercato. L’implementazione di Vega-E e l’incremento operativo di Vega-C riflettono una visione strategica europea che punta a combinare competitività economica e innovazione tecnologica
Con una mossa destinata a rafforzare la leadership europea nel settore spaziale, Esa ha firmato contratti per un totale di 350 milioni di euro con Avio, l’azienda italiana al centro dello sviluppo dei lanciatori Vega. L’annuncio segna un passo fondamentale verso il futuro del lanciatore Vega-E e un’accelerazione significativa delle operazioni del Vega-C, con l’obiettivo di portare a sei i lanci annuali.
Il primo contratto si concentra sullo sviluppo di Vega-E, destinato a sostituire l’attuale Vega-C. La nuova generazione sarà caratterizzata da tre stadi invece di quattro, integrando un upper stage alimentato a metano e ossigeno liquido che rimpiazzerà i componenti Zefiro 9 e Avum. Questa configurazione permetterà di incrementare la capacità di carico utile fino a 3 tonnellate, superando l’attuale limite di 2,3 tonnellate di Vega-C.
Vega-E rappresenta sicuramente uno step in avanti tecnologico, una soluzione più efficiente e performante per rispondere alle crescenti esigenze del mercato spaziale globale. La nuova piattaforma sarà sviluppata su un complesso di lancio costruito sull’ex sito dell’Ariane 5, ottimizzando le operazioni di rifornimento e semplificando la logistica.
Questa trasformazione non è solo un progresso tecnologico, ma un simbolo dell’impegno europeo a mantenere una posizione di rilievo nel settore spaziale, consolidando il ruolo dell’Italia come partner strategico di Esa. Non meno ambizioso è il secondo contratto, che mira a incrementare la frequenza dei lanci del Vega-C. Dopo il ritorno al volo lo scorso mese con il successo della missione Sentinel-1C, Esa e Avio puntano a stabilire una cadenza regolare di sei lanci annuali.
Un elemento chiave per raggiungere questo obiettivo sarà la costruzione di un nuovo edificio di integrazione presso lo Spazioporto Europeo in Guyana Francese. Questo permetterà di assemblare due razzi contemporaneamente – uno sulla rampa di lancio e l’altro in fase di preparazione – consentendo di gestire campagne di lancio parallele e ridurre significativamente i tempi tra un lancio e l’altro.
Per Avio e per l’Italia, questi contratti rappresentano un riconoscimento del ruolo centrale nel panorama spaziale europeo. Con il supporto di Esa, il Paese consolida la sua posizione non solo come leader tecnologico ma anche come pilastro della strategia spaziale dell’Unione.
La traiettoria tracciata da Avio, con il sostegno di Esa, non riguarda solo il progresso tecnico, ma è anche un segnale chiaro delle ambizioni europee di restare competitivi in un settore sempre più dominato da attori privati globali. Il futuro dello spazio, sembra dire questo accordo, è in mani solide e innovative.