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La soluzione innovativa ed economica di Londra contro la minaccia dei droni

Il Regno Unito ha condotto con successo il primo test dal vivo di un’arma innovativa a energia diretta, capace di neutralizzare droni nemici a costi ridotti. Il sistema, sviluppato da un consorzio guidato da Thales, utilizza onde ad alta frequenza per disattivare i componenti elettronici dei droni, rappresentando una risposta efficace e sostenibile alle minacce aeree emergenti

Le Forze armate del Regno Unito hanno condotto il primo test dal vivo, con successo, di una nuova arma progettata per contrastare in modo economico gli sciami di droni. Il test, condotto dalla Royal artillery trials and development unit e dal 7 Air defence group, ha utilizzato l’innovativo Radio frequency directed energy weapon (Rfdew) in una struttura di tiro nel Galles occidentale. Secondo un comunicato stampa del ministero della Difesa britannico, l’arma ha “mirato e neutralizzato” droni senza pilota durante prove sperimentali, che hanno permesso di esplorare le potenzialità del sistema in diversi scenari di minaccia e configurazioni ambientali. Questo sviluppo arriva in un contesto internazionale in cui molti Paesi, tra cui gli Stati Uniti, sono alla ricerca di soluzioni efficaci ed economiche per affrontare la crescente minaccia dei droni senza ricorrere a costosi missili.

Una risposta alle nuove sfide della sicurezza

Negli ultimi mesi, la necessità di strumenti innovativi per contrastare i droni si è resa sempre più evidente. Funzionari del Pentagono hanno segnalato operazioni difensive contro droni Houthi e iraniani nella regione del Medio Oriente, evidenziando l’urgenza di soluzioni più economiche. Inoltre, episodi recenti di droni non identificati nei pressi di basi militari, sia nel Regno Unito che negli Stati Uniti, hanno alimentato le preoccupazioni. Tra questi, l’avvistamento di droni presso le basi Raf di Lakenheath, Mildenhall, Feltwell e Fairford, nonché sulle installazioni di Picatinny Arsenal e Naval Weapons Station Earle nel New Jersey.

Come funziona il Rfdew

L’arma Rfdew, sviluppata da un consorzio guidato da Thales e comprendente aziende come QinetiQ, Teledyne e2v e Horiba Mira, si basa su onde ad alta frequenza che disattivano o danneggiano i componenti elettronici critici di dispositivi come i droni, rendendoli inerti o facendoli cadere. Con una portata operativa fino a un chilometro, il sistema è in grado di rilevare, tracciare e ingaggiare una varietà di obiettivi. Un aspetto innovativo del Rfdew è il costo per colpo estremamente contenuto: solo 13 centesimi di euro. Inoltre, la sua elevata automazione consente l’utilizzo da parte di un singolo operatore, e il sistema può essere montato su veicoli militari per garantirne la mobilità. Maria Eagle, ministro per il Procurement e l’industria della difesa, ha definito il test “un passo avanti verso un’arma potenzialmente rivoluzionaria e sovrana per il Regno Unito”. I prossimi sviluppi prevedono ulteriori test e collaborazioni con gli operatori per perfezionare la tecnologia e definire requisiti e dottrina operativa.

La corsa agli armamenti anti-drone, una sfida globale

Anche gli Stati Uniti stanno investendo in armi a energia diretta per contrastare i droni nemici. Ad esempio, la società Epirus sta sviluppando Leonidas Expeditionary, un prototipo di arma a microonde ad alta potenza, nell’ambito dell’iniziativa Expeditionary directed energy counter-swarm del dipartimento della Difesa. Prototipi derivati da Leonidas sono stati già acquisiti per iniziative dell’esercito americano e dimostrazioni tecnologiche avanzate della Marina. Nel frattempo, il Pentagono sta già implementando sistemi come Dronebuster per contrastare incursioni di droni su basi sensibili. Questo dispositivo emette un segnale capace di interrompere la comunicazione dei droni, immobilizzandoli senza l’uso di mezzi cinetici.


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