La Darpa ha avviato un programma per sviluppare sensori quantistici avanzati che promettono di rivoluzionare la Difesa offrendo alternative al Gps e migliorando le capacità di rilevamento e navigazione. Il progetto punta a superare le criticità tecnologiche e integrare queste innovazioni nelle piattaforme militari
La Defense advanced research projects agency (Darpa), l’agenzia governativa del dipartimento della Difesa degli Stati Uniti incaricata dello sviluppo di nuove tecnologie per uso militare, si prepara a lanciare un nuovo programma per sviluppare sensori quantistici avanzati, integrabili nelle piattaforme militari statunitensi. Ad annunciarlo è stata la stessa organizzazione, evidenziando l’interesse per tecnologie in grado di offrire alternative al Gps per migliorare le capacità di Intelligence, sorveglianza e ricognizione delle Forze armate a stelle e strisce.
Una nuova frontiera per la difesa
Il programma, denominato Robust quantum sensors (Roqs), mira a superare le sfide tecnologiche che finora hanno ostacolato l’utilizzo pratico di sensori quantistici in contesti operativi. Questi strumenti, pur avendo dimostrato prestazioni eccezionali in laboratorio, subiscono un degrado delle performance quando utilizzati su piattaforme mobili a causa di interferenze elettriche e magnetiche, gradienti di campo e vibrazioni. “Roqs vuole affrontare queste criticità attraverso approcci innovativi alla fisica dei sensori quantistici”, si legge nella nota ufficiale. L’obiettivo finale è sviluppare e dimostrare sensori in grado di resistere a queste interferenze e integrarli in piattaforme governative. Darpa, che opera sotto l’ufficio del sottosegretario alla Difesa per la Ricerca e l’ingegneria, punta a collaborare con appaltatori e costruttori di piattaforme per identificare i sistemi più adatti all’integrazione di questi sensori, garantendo test e validazioni su piattaforme militari.
Il potenziale rivoluzionario della tecnologia quantistica
I sensori quantistici potrebbero migliorare significativamente le capacità di rilevamento, permettendo di individuare sottomarini nemici, strutture sotterranee, materiali nucleari ed emissioni elettromagnetiche. Ciò consentirebbe agli Stati Uniti di individuare oggetti e forze nemiche nascoste con una precisione senza precedenti. I sensori quantistici rappresentano una delle applicazioni più mature per l’utilizzo militare a breve termine, rispetto ad altre aree come il calcolo, la crittografia e le comunicazioni. “Questa è l’area su cui sappiamo di più e stiamo lavorando con maggiore intensità”, ha dichiarato di recente John Burke, direttore principale per le Scienze quantistiche del Pentagono. “C’è un ampio spettro di capacità di rilevamento remoto che possiamo esplorare, come i magnetometri per individuare oggetti magnetici,” ha affermato Burke. “Molti oggetti di interesse militare, come acciaio o ferro, hanno proprietà magnetiche, e stiamo studiando come sfruttarle al meglio”.
Alternative al GPS e oltre
I sensori quantistici potrebbero rappresentare un’alternativa cruciale al Gps in scenari operativi dove questo sistema viene negato o compromesso. “Le preoccupazioni su interferenze e spoofing segnale di posizionamento satellitare sono reali,” ha sottolineato Burke. “Stiamo lavorando su tecnologie quantistiche che forniscano posizionamento e sincronizzazione temporale direttamente sul campo, senza dipendere dal Gps”. Nel 2025, il Pentagono investirà circa cento milioni di dollari per sviluppare queste tecnologie, con particolare attenzione ai nuovi orologi atomici e ai magnetometri, strumenti utili per la navigazione magnetica e altre applicazioni strategiche. “Queste tecnologie, pur essendo ancora costose, sono già applicabili a missioni strategiche di alto valore come quelle che coinvolgono sottomarini, bombardieri strategici e missili a lungo raggio,” ha spiegato Burke.