L’Italia non solo rappresenta un attore chiave per il collegamento tra Europa e Medio Oriente, ma offre anche competenze tecniche e diplomatiche che potrebbero rafforzare la cooperazione con i membri attuali di I2U2, India, Israele, Emirati Arabi Uniti e Stati Uniti. Con la possibilità di evolversi in un “I3U2”
Il gruppo I2U2, composto da India, Israele, Emirati Arabi Uniti e Stati Uniti, rappresenta un modello innovativo di cooperazione internazionale, in grado di coniugare pragmatismo e visione strategica. Questa alleanza quadrilaterale si concentra su obiettivi condivisi, favorendo la connettività globale, l’integrazione economica e lo sviluppo tecnologico, ma anche affrontando sfide emergenti come la sicurezza energetica e alimentare.
Ciò che distingue I2U2 è la capacità di superare tensioni storiche e dispute regionali, puntando su progetti concreti in settori chiave come energia, gestione delle risorse idriche, intelligenza artificiale, trasporti, sanità e difesa. Per esempio: con la guerra a Gaza che continua, e gli emiratini che non possono non porsi in posizione di contrasto all’iniziativa israeliana, il formato ha comunque retto. E questo perché l’interesse strategico va oltre alle contingenze tattiche. Tale approccio pragmatico consente ai membri di sfruttare sinergie uniche, integrando competenze complementari e perseguendo interessi strategici comuni. La partnership evidenzia come alleanze “mini-laterali” possano offrire soluzioni flessibili ed efficaci in un contesto geopolitico frammentato.
L’importanza strategica di I2U2 risiede anche nella sua posizione geografica e nella capacità di connettere diverse sub-regioni. La cooperazione economica e infrastrutturale, particolarmente evidente nel contesto dell’India-Middle East-Europe Economic Corridor (Imec), dimostra il potenziale della partnership nel ridefinire il commercio globale e nell’aprire nuove rotte di connettività. Ed è per questo che Imec e I2U2, non possono che intersecarsi, dato che tali iniziative condividono obiettivi strategici. E dall’intersezione possono rafforzarsi reciprocamente. Accordi di libero scambio tra l’Ue, gli Stati del Golfo e l’India potrebbero amplificare ulteriormente l’impatto di queste iniziative, trasformando le dinamiche della diplomazia multilaterale e contribuendo alla resilienza delle catene di approvvigionamento globali.
In questo contesto, emerge anche il ruolo dell’Italia come potenziale estensione della partnership, che potrebbe evolversi in un futuro “I3U2”. Firmataria dell’accordo Imec, l’Italia non solo rappresenta un attore chiave per il collegamento tra Europa e Medio Oriente, ma offre anche competenze tecniche e diplomatiche che potrebbero rafforzare la cooperazione con i membri attuali di I2U2. L’esperienza italiana nelle infrastrutture ferroviarie e nella transizione energetica, così come il suo ruolo strategico nel Mediterraneo, la rendono un partner naturale per progetti di connettività e sviluppo regionale.
Tali possibili evoluzioni sono state evidenziate durante un evento di Cuts International, Vas Shenoy, autore di Formiche.net e Chief Representative della Camera di Commercio Indiana in Italia. Shenoy ha posto particolare accento sull’importanza della dimensione marittima nella cooperazione: “Il risveglio dell’India come potenza marittima e la sua presenza strategica nell’Indo-Pacifico e nell’Indo-Mediterraneo riflettono il crescente ruolo del paese nel modellare le dinamiche globali del commercio e della sicurezza”. Questo risveglio marittimo si integra perfettamente con gli interessi italiani, con ciò che Roma ha da offrire a Delhi (in termini underwater e di superficie), e potrebbe fungere da catalizzatore per un maggiore coordinamento tra le due iniziative.
Ma oltre alla cooperazione economica e marittima, i settori di interesse includono intelligenza artificiale, energia e sicurezza alimentare. Ad esempio, l’impegno degli Emirati Arabi Uniti nell’agricoltura non solo sostiene la sicurezza alimentare dell’India, ma rafforza i legami economici e culturali tra i partner. Progetti simili potrebbero essere estesi ad altre aree, come il Mediterraneo, con l’Italia che funge da hub di innovazione e tecnologia.
In un contesto globale caratterizzato da rapide trasformazioni geoeconomiche, I2U2 si posiziona come un modello di cooperazione adattabile e lungimirante. La riorganizzazione delle catene di approvvigionamento e l’ascesa di nuove potenze economiche, come India e Brasile, stanno ridefinendo l’ordine mondiale. Con la possibilità di evolversi in un “I3U2”, questa alleanza non solo risponde alle sfide emergenti, ma crea anche nuove opportunità di sviluppo strategico per tutti i suoi membri, Italia inclusa.