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L’Italia è sempre più leader europea del riciclo. Ecco come

“Il Consorzio conferma il suo impegno nel promuovere e valorizzare l’innovazione delle giovani start up che contribuiscono a ridisegnare il futuro dell’economia circolare”, ha dichiarato a Formiche.net Simona Fontana, direttrice generale del Conai. Cosa dice il Rapporto “Il Riciclo in Italia 2024”, che prende in esame 19 filiere del riciclo

Con 137 milioni di tonnellate di rifiuti riciclati, che corrispondono all’85,6% di tutti i rifiuti trattati, l’Italia si conferma al primo posto in Europa per il riciclo (la media europea è ferma al 41%). Non solo, anche per il tasso di utilizzo di materie prime seconde (MPS) derivate dal riciclo sul totale dei materiali consumati: il 20,8% dei materiali utilizzati dall’industria nel 2023 proviene dal riciclo dei rifiuti, quasi il doppio della media europea (11,8%), davanti a Francia (17,6%) e Germania (13,9%). Un’eccellenza che si conferma anche con i 10 milioni e mezzo di tonnellate di rifiuti di imballaggio riciclati nel 2023, con un tasso di riciclo di oltre il 75% dell’immesso al consumo, oltre l’obiettivo europeo del 65% al 2025 e del 70% al 2030. Meni brillante, invece, il riciclo dei rifiuti urbani: nel 2022 si attestava poco sopra il 49%, con un obiettivo europeo del 55% al 2025, del 60% al 2030, del 65% al 2035.

È questa, in estrema sintesi, la fotografia che emerge dal Rapporto “Il Riciclo in Italia 2024”, che prende in esame 19 filiere del riciclo, presentato oggi a Milano alla Conferenza Nazionale dell’Industria del Riciclo, promossa dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, in collaborazione con il Conai e Pianeta2030 del Corriere della Sera.

“Per aumentare la circolarità e i tassi di riciclo, è fondamentale assicurare stabilità, volumi adeguati di domanda e prezzi remunerativi per le MPS da riciclo – ha dichiarato Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile – Per questo assume rilevanza strategica la nuova proposta annunciata dalla Commissaria von Der Leyen di una nuova legge europea sull’economia circolare, che contribuirà a creare una domanda di mercato per i materiali secondari. Ma servirebbero anche iniziative nazionali per aumentare la domanda interna di questi materiali e contrastare la concorrenza sleale alle attività industriali di riciclo”.

“I numeri contenuti nel rapporto descrivono un settore che rappresenta un vanto per il nostro Paese – ha ricordato nel suo video messaggio il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin – La via italiana al riciclo è un valore che come Governo abbiamo difeso in Europa in occasione dell’approvazione del Regolamento sugli imballaggi, il cui impatto avrebbe smontato il miglior modello europeo. Oggi, con la nuova Commissione, abbiamo l’occasione di puntare sull’economia circolare per un’economia decarbonizzata e con meno spreco di risorse. Con il Decreto Ambiente, appena approvato, abbiamo introdotto alcune semplificazioni che serviranno a rendere più agevole il lavoro delle nostre aziende”.

Tra le sfide più significative c’è sicuramente quella che riguarda il settore del tessile. Pur aumentando, negli ultimi anni,  le quantità raccolte di rifiuti tessili (nel 2022 ne sono stati raccolti circa 160 mila tonnellate), è ancora ingente la quota stimata dei rifiuti urbani tessili, oltre 1 milione di tonnellate, che finiscono nella raccolta indifferenziata. Eppure è dal 2022 che vige l’obbligo della loro raccolta differenziata. Oggi solo l’1% dei rifiuti tessili viene riciclato e si stima che, per raggiungere la circolarità in Europa, sarebbero necessari tra i 150 e i 250 nuovi impianti entro il 2030.

Il riciclo degli imballaggi, lo abbiamo accennato, ha già superato i target europei al 2025 e al 2030. Anche tutte le filiere (carta, acciaio, alluminio, bioplastiche, legno e vetro), tranne la plastica. Nello specifico, la carta e il cartone sono arrivati al 92%, 4 milioni 700 mila tonnellate, nonostante un immesso al consumo in calo. Il vetro ne ha riciclate 2 milioni di tonnellate con un tasso del 77,4%. L’acciaio ha riciclato 428 mila tonnellate, l’88% circa dell’immesso al consumo. L’alluminio ha avviato a riciclo 59 mila 300 tonnellate, oltre il 70%. Il riciclo degli imballaggi in legno è stato del 65%, circa 2 milioni 200 mila tonnellate, più del doppio dei target europei del 25% al 2025 e del 30% al 2030. Gli imballaggi in bioplastica compostabile conferiti agli impianti di riciclo dell’organico sono stati pari a 44 mila tonnellate, il 57% dell’immesso al consumo.

“Il nostro Paese continua a fare passi avanti – ha detto Ignazio Capuano, presidente del Conai – e in alcuni settori è diventato un punto di riferimento a livello europeo: penso ovviamente alla gestione degli imballaggi a fine vita, che ci vede ai primi posti in Europa per riciclo pro-capite. Frutto di un impegno costante da parte di tutti gli attori coinvolti, dalle imprese, alla cittadinanza fino alle istituzioni. Il riciclo non è solo una necessità ambientale, ma anche un’opportunità economica che, se gestita in modo efficace, può portare importanti benefici ambientali, economici e sociali”.

Per quanto riguarda le altre frazioni, quella dell’organico, nel 2022, ha fatto registrare 7 milioni 200 mila tonnellate raccolte. Gli inerti da costruzione e demolizione si confermano come il flusso più rilevante (60 milioni di tonnellate), con un tasso di recupero che sfiora l’80%, ben oltre l’obiettivo del 70% fissato al 2020. Ancora lontani dal target europeo i Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE): raccolti il 30% a fronte del 65% in vigore dal 2019. Stesso discorso per pile e accumulatori con un tasso di raccolta del 30,6% rispetto al 45% dal 2016.

“Il rapporto conferma i dati eccellenti di molte filiere strategiche dell’economia circolare – ha dichiarato a Formiche.net Laura D’Aprile, Capo Dipartimento  Sviluppo Sostenibile del ministero dell’Ambiente – Dobbiamo fare di più per le filiere delle plastiche e dei RAEE e puntare sulle opportunità di nuove filiere, come quella del tessile, al centro dei lavori del nostro G7 Ambiente. Il raggiungimento degli obiettivi ambientali nel campo dell’economia circolare è funzionale alla competitività economica, basti pensare al tema delle materie prime critiche e allo sviluppo sociale”.

Nel corso della conferenza sono state premiate tre star up che hanno realizzato soluzioni innovative nel campo degli imballaggi. Si tratta di Aroundrs, la piattaforma tecnologica che offre soluzioni di riutilizzo per imballaggi; SMUSH Materials, per gli imballaggi compostabili derivati da scarti agricoli e Voidless specializzata in soluzioni di imballaggi su misura. “Il Consorzio conferma il suo impegno nel promuovere e valorizzare l’innovazione delle giovani start up che contribuiscono a ridisegnare il futuro dell’economia circolare – ha dichiarato a Formiche.net  Simona Fontana, direttrice generale del Conai – Sostenibilità e innovazione guidano il nostro lavoro quotidiano. Lavoriamo non solo sull’ecoprogettazione, per ridurre gli sprechi e migliorare l’efficienza dei materiali, ma anche sull’adozione di tecnologie avanzate che potenziano il riciclo e la valorizzazione degli imballaggi”.


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