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Navi, missili e droni. Ecco il budget record della difesa giapponese

Il Giappone ha approvato un budget per la difesa senza precedenti. Una risposta alle crescenti sfide geopolitiche e tecnologiche poste soprattutto da Cina e Corea del nord. Con investimenti strategici in armi avanzate, droni e satelliti, Tokyo punta a rafforzare la propria sicurezza nazionale

Il governo giapponese ha approvato un bilancio per la difesa senza precedenti, pari a 8,7 trilioni di yen (oltre cinquanta miliardi di euro circa), segnando il tredicesimo anno consecutivo di aumento della spesa militare. Questo nuovo budget, relativo all’anno fiscale 2025, rappresenta un passo cruciale nel programma quinquennale di potenziamento delle capacità difensive del Paese, avviato nel 2022. La crescita costante della previsione di spesa per la difesa riflette soprattutto la determinazione del Giappone di affrontare un contesto geopolitico sempre più complesso modernizzando le sue capacità militari.

Un budget record

È la prima volta che i fondi per la difesa giapponese superano la soglia degli otto trilioni di yen. Tuttavia, la svalutazione dello yen sta influendo sia sugli acquisti esteri sia sulla produzione locale, dove l’aumento dei costi delle materie prime e dei componenti stranieri ha inciso significativamente. Il bilancio nazionale complessivo per l’anno fiscale 2025 è stato fissato a 115,54 trilioni di yen (circa 730 miliardi di euro), ma necessita ancora dell’approvazione della Dieta nazionale, che si riunirà il 21 gennaio. La perdita della maggioranza nella Camera dei rappresentanti da parte del Partito liberal democratico (Ldp) e del suo alleato Komeito, seguita alle elezioni del 27 ottobre, rende più incerto il percorso di approvazione. Nonostante il controllo della Camera dei consiglieri (la camera alta), il governo guidato dal primo ministro Shigeru Ishiba potrebbe affrontare un voto di sfiducia se l’opposizione unisse le forze per respingere il bilancio.

Investimenti strategici: tecnologia satellitare e armi avanzate

Una delle voci più rilevanti del bilancio è l’allocazione di 123,8 miliardi di yen (oltre settecento milioni di euro) per lo sviluppo di un nuovo satellite di comunicazione militare, destinato a sostituire il Kirameki-2 entro il 2030. Il Kirameki-3, lanciato lo scorso 4 novembre, è già operativo, ma il ministro della Difesa, Gen Nakatani, ha sottolineato l’aumento della domanda di comunicazioni militari e la necessità di contrastare le minacce rappresentate dalle armi anti-satellite. Il budget include inoltre 939 miliardi di yen (quasi sei miliardi di euro) per potenziare la capacità di utilizzo di armi balistiche, con l’acquisizione di missili anti-nave Type 12, missili guidati ipersonici e altre tecnologie per la difesa. Sul fronte delle importazioni, sono previsti l’acquisto di missili Tomahawk per i cacciatorpediniere Aegis e armamenti per le flotte di F-35A e F-15 aggiornati della Forza di autodifesa aerea.

Espansione della flotta e innovazione navale

La Forza di autodifesa navale beneficerà, in particolare, di significativi investimenti, tra cui 86,5 miliardi di yen (oltre cinquecento milioni di euro) per i due cacciatorpediniere Aegis in costruzione e 314,8 miliardi (più o meno due miliardi) per tre nuove fregate Ffm da 4.800 tonnellate. Inoltre, 114 miliardi (772 milioni) saranno destinati alla costruzione di un sottomarino della classe Taigei e 29,7 miliardi (188 milioni) alla ricerca su un sistema di lancio missilistico verticale per sottomarini. Il programma prevede anche l’acquisizione di due droni MQ-9B Sea Guardian e sei piccoli Uav per operazioni navali, con una spesa complessiva di circa 45,5 miliardi di yen (poco meno di trecento milioni di euro).


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