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Nuove tecnologie, meno sprechi. L’anno di svolta per l’Esercito Usa

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L’Esercito degli Stati Uniti accelera l’innovazione tecnologica e riorganizza le priorità strategiche. Con l’iniziativa Transformation in Contact, l’obiettivo è razionalizzare le risorse, puntando maggiormente sulla rapida diffusione tra i soldati e le unità operative delle nuove tecnologie, riducendo se necessario lo sforzo per lo sviluppo di nuove piattaforme

L’Esercito degli Stati Uniti sta ridisegnando le sue capacità operative, riorientando le risorse verso soluzioni pragmatiche e innovative, in grado di rispondere alle sfide di un panorama geopolitico sempre più complesso. Lo US Army ha introdotto una nuova iniziativa, Transformation in contact, che accelera l’implementazione di tecnologie per portarle il più velocemente possibile nelle mani dei soldati, ridimensionando d’altro canto alcuni dei suoi programmi di sviluppo più ambiziosi. Questa iniziativa, avviata con tre brigate pilota, sarà estesa nel 2025 per includere due divisioni, due brigate corazzate, due brigate Stryker e unità della riserva e della Guardia nazionale. Un cambiamento che riflette la necessità di rispondere rapidamente ai mutamenti sul campo di battaglia, ispirati anche dalle lezioni apprese dal conflitto in Ucraina.

Fine di alcuni programmi-chiave

Tra le prime decisioni di rilievo c’è stata la sospensione dello sviluppo del Future attack reconnaissance aircraft (Fara), annunciata a febbraio, insieme al prolungamento della fase di sviluppo del programma Improved turbine engine program (Itep) di General Electric. Sono stati inoltre accantonati i sistemi di ricognizione aerea Legacy Shadow e Raven. “Abbiamo imparato dai campi di battaglia — in particolare in Ucraina — che la ricognizione aerea è cambiata radicalmente”, ha dichiarato il generale Randy George, capo di Stato maggiore. “I sensori e le armi montati su sistemi senza pilota e in orbita spaziale sono oggi più diffusi, potenti e accessibili che mai”. I risparmi derivanti da queste decisioni saranno reinvestiti in altre priorità, come un contratto pluriennale con Lockheed Martin e Sikorsky per la linea di elicotteri UH-60M Blackhawk, l’avvio della produzione del CH-47F Block II Chinook da parte di Boeing e l’acquisto di nuovi droni. Un altro programma interrotto è stato quello dell’Extended range cannon artillery (Erca), che mirava a sviluppare un sistema in grado di lanciare proiettili da 155 mm fino a settanta chilometri, rispetto ai trenta attuali. Nonostante anni di test, il progetto non ha raggiunto i risultati sperati. Tuttavia, il requisito operativo rimane prioritario e l’Esercito ha avviato una valutazione competitiva tra cinque aziende – Rheinmetall, BAE Systems, Hanwha, General Dynamics ed Elbit Systems – per individuare soluzioni esistenti che potrebbero ridurre i tempi di sviluppo.

Innovazione e tecnologie emergenti

Nel 2024, l’Esercito ha anche rivisitato il proprio portafoglio di dispositivi per la visione notturna, inclusi i visori misti di realtà aumentata denominati Integrated visual augmentation system (Ivas). I Rangers hanno testato la versione più avanzata del sistema Ivas, confrontandola con soluzioni consolidate come l’Enhanced night vision goggle-binocular (Engv-b) e il Pvs-14. L’obiettivo è raccogliere feedback sul campo per ottimizzare il design, le necessità energetiche e le prestazioni, ponendo le basi per una futura competizione tecnologica. Un ulteriore sviluppo cruciale riguarda il progetto Next Generation C2, un sistema di comando e controllo di nuova generazione. Ancora in fase prototipale, il programma punta a integrare array unici, terminali per comunicazioni RF modulari e capacità di calcolo avanzate.


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