La presenza del generale Portolano in Libia testimonia l’importanza strategica che l’Italia attribuisce alla regione. In un periodo di crescenti sfide globali, il rafforzamento della cooperazione con un partner chiave come la Libia è essenziale per garantire stabilità, sicurezza e sviluppo condiviso
Il Capo di Stato Maggiore della Difesa, il generale Luciano Portolano, è in visita ufficiale in Libia, per una missione che riveste particolare significato nel quadro della proiezione italiana nel Mediterraneo. Portolano, accompagnato dall’ambasciatore d’Italia in Libia Gianluca Alberini, è stato accolto all’aeroporto Mitiga di Tripoli dal generale Luigi Tufano, comandante della Missione bilaterale di assistenza e supporto in Libia (Miasit).
La Libia, da oltre un decennio teatro di instabilità politica e conflitti interni, rappresenta una priorità strategica per l’Italia. La vicinanza geografica e le dinamiche migratorie, unite alla necessità di contrastare il terrorismo e favorire la stabilizzazione economica per mutuo interesse, rendono indispensabile un dialogo continuo tra i due Paesi. Una difficoltà resa maggiore dal fatto che in Libia manca un governo unitario, e l’esecutivo sponsorizzato dall’Onu, con sede a Tripoli ha un doppio problema: non ha consenso popolare, e anche a livello internazionale soffre una crisi di legittimità, che ha a sua volta prodotto la ricomposizione di un esecutivo alternativo nell’Est libico. La visita del generale Portolano si inserisce in questo contesto, confermando il ruolo dell’Italia come interlocutore nella regione per ricomporre il processo di stabilizzazione.
Secondo quanto appreso da Agenzia Nova, il generale Portolano ha avuto incontri con le autorità militari libiche e visitato i militari italiani impegnati nella Miasit, trasmettendo loro gli auguri per le festività. Italia e Libia collaborano da anni su temi di sicurezza marittima, addestramento delle forze locali e lotta ai traffici illeciti. Questi temi sono stati centrali anche nei colloqui recenti. L’Italia ha ripetutamente ribadito il proprio impegno per una soluzione politica inclusiva in Libia, sostenendo il ruolo delle Nazioni Unite e dei principali attori internazionali. Le discussioni hanno probabilmente toccato anche la gestione dei flussi migratori e il contrasto al traffico di esseri umani, temi di grande rilevanza per entrambi i Paesi.
In parallelo alla visita in Libia, il 19 e 20 dicembre 2024, l’operazione EuNavfor Med “Irini” e la delegazione dell’Unione Europea in Libia hanno ospitato, a Roma, il Comitato militare congiunto libico 5+5 e altre autorità militari libiche per un incontro tecnico. Alla riunione hanno partecipato anche rappresentanti della Missione di sostegno delle Nazioni Unite in Libia (Unsmil), della Missione di assistenza alle frontiere dell’Unione Europea in Libia (Eubam) e del Servizio Europeo per l’azione esterna.
Il comandante di Irini, il contrammiraglio Valentino Rinaldi, ha illustrato le caratteristiche e i risultati conseguiti dall’operazione, discutendo con le autorità libiche la proposta di avviare attività di sviluppo capacitivo e di formazione a favore delle istituzioni responsabili del controllo delle attività marittime. Queste proposte sono in linea con l’approccio integrato dell’Unione Europea e prevedono una stretta cooperazione tra le istituzioni dell’Unione stessa.
Negli anni la Difesa italiana ha fornito assistenza e supporto sanitario basati sulle necessità del popolo libico. Un esempio è l’ospedale da campo di Misurata, dispiegato nel 2016 durante la fase più critica della guerra contro Daesh (Stato Islamico, IS), che ha eseguito oltre mille interventi chirurgici e più di 40 mila prestazioni ambulatoriali fino alla sua chiusura nell’autunno del 2022. Questa chiusura ha segnato una rimodulazione della missione italiana, che oggi conta circa 100 effettivi tra Misurata e Tripoli. La cooperazione si concentra sul training in vari campi, inclusi quello sanitario e delle forze speciali, come richiesto dalle autorità libiche.
La visita e la riunione rappresentano un ulteriore tassello nella strategia di lungo termine dell’Italia nel Mediterraneo allargato. In un momento in cui la competizione geopolitica nella regione si intensifica, l’Italia cerca di rafforzare il proprio ruolo di ponte tra Europa, Nord Africa e Medio Oriente. Il generale Portolano ha portato un messaggio di continuità e impegno, sottolineando l’importanza di un dialogo aperto e costruttivo per affrontare le sfide comuni. Il successo di questa visita sarà misurabile non solo nei risultati immediati, ma anche nella capacità di costruire relazioni solide e durature con le autorità libiche.