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Quo Vadis Pechino? Cosa c’è nel report del Pentagono sulla Cina

Il China Military Power Report 2024 del Pentagono analizza le ambizioni strategiche, le capacità militari e le pressioni geopolitiche della Cina, sottolineando le implicazioni globali della modernizzazione della People’s Liberation Army

Il Pentagono ha rilasciato l’edizione 2024 del suo rapporto annuale “Military and Security Developments Involving the People’s Republic of China (Prc)”, più comunemente noto tra gli addetti ai lavori come China Military Power Report (Cmpr). Obiettivo del report è quello di tracciare l’attuale corso della strategia nazionale, economica e militare della Repubblica Popolare Cinese, e di offrire approfondimenti sulla strategia, le capacità e le attività attuali della People’s Liberation Army, nonché sui suoi futuri obiettivi di modernizzazione. Il documento evidenzia lo sforzo di espansione del potere nazionale di Pechino “per affrontare un ambiente strategico sempre più turbolento” e per raggiungere l’obiettivo prefissato del “grande ringiovanimento della nazione cinese” entro il 2049. Tale sforzo si sostanzia nello sviluppo politico, sociale, economico, tecnologico e militare, con i quali Pechino intende rivedere l’ordine internazionale a sostegno del suo sistema di governo e dei suoi interessi nazionali.

Tra tutti questi aspetti, il Cmpr pone enfasi soprattutto su quello militare. Il documento sottolinea che la Cina possiede il più avanzato arsenale di missili ipersonici al mondo e ha compiuto significativi progressi nello sviluppo di tecnologie sia convenzionali che nucleari. Inoltre, la Repubblica Popolare Cinese è quasi autosufficiente nella produzione navale, grazie alla sua capacità di costruire un’ampia gamma di navi da combattimento, armi ed elettronica.

Ad oggi, la Pla è impegnato nello sviluppo di capacità che gli permettano di “combattere e vincere guerre” contro un “nemico forte”. Secondo il Dipartimento della Difesa, la Cina possiede più di 600 testate nucleari operative, con una proiezione che potrebbe superare le 1.000 entro il 2030. Le riforme strutturali e dottrinali della Pla mirano a rafforzare le operazioni congiunte, essenziali per affrontare le potenziali sfide nella regione.

Il rapporto documenta un’intensificazione delle pressioni diplomatiche, politiche e militari della Cina contro Taiwan nel 2023. Queste includono una presenza navale persistente attorno all’isola, incursioni nella linea centrale e nella Zona di Identificazione della Difesa Aerea di Taiwan, e grandi esercitazioni militari che mostrano chiaramente la determinazione di Pechino a perseguire i suoi obiettivi di unificazione.

Nel contesto della guerra in Ucraina, il rapporto evidenzia il supporto robusto della Cina alla Russia, sia dal punto di vista economico che strategico. Allo stesso tempo, la Pla ha continuato a negare dialoghi significativi con il Dipartimento della Difesa statunitense, anche se un accordo tra il presidente Joe Biden e Xi Jinping a novembre 2023 ha portato a una ripresa dei contatti militari bilaterali.

Un aspetto che emerge nell’edizione 2024 del Cmpr è l’attenzione alla corruzione all’interno della Pla. Nei mesi precedenti sono emersi nuovi scandali che hanno coinvolto alti funzionari, potenzialmente compromettendo il progresso della modernizzazione militare. Parallelamente, il rapporto sottolinea il ruolo cruciale dell’addestramento politico, con il Partito Comunista Cinese che mantiene un controllo stretto su ogni livello di comando attraverso una struttura a doppio comando composta da comandanti militari e commissari politici.


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