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Russia pianificava attacchi a Giappone e Corea del Sud. I documenti esclusivi del FT

I piani di targeting di infrastrutture civili e militari essenziali in Giappone e Corea del Sud, unito alla collaborazione con regimi autoritari come la Corea del Nord, conferma l’approccio sistematico di Mosca per destabilizzare le democrazie e sfruttare le loro vulnerabilità

La Russia aveva preparato dettagliati piani di attacco contro Giappone e Corea del Sud, includendo infrastrutture civili come centrali nucleari, secondo documenti segreti del 2013-2014 visionati dal Financial Times. Questi piani, riassunti in una serie di leaks militari trapelati, identificano 160 obiettivi, tra cui strade, ponti e fabbriche, selezionati per ostacolare il “raggruppamento di truppe in aree operative”.

Le pianificazioni evidenziano le preoccupazioni della Russia per il proprio fianco orientale, considerato vulnerabile in caso di guerra con la Nato, con il rischio di attacchi da parte degli Stati Uniti e dei loro alleati regionali. La documentazione fa parte di un archivio di 29 file segreti, risalenti al periodo 2008-2014, ma ancora rilevanti per la strategia militare russa. Come riportato dal FT, questi documenti includono anche dettagli inediti sull’uso di armi nucleari e scenari di conflitti con Cina ed Europa.

La strategia di Putin e il legame tra teatri europei e asiatici

A maggior ragione se si considera quanto l’Asia sia ormai diventata centrale nella strategia di Vladimir Putin, che mira a rafforzare la sua posizione contro la Nato anche attraverso operazioni come l’aggressione in Ucraina ed è consapevole che in caso di conflitto globale Seul e Tokyo sceglierebbero il lato dei like-minded occidentali – contrassegnato dalla Nato, appunto, con cui si stanno sempre più allineando e integrando.

Dal canto suo, Mosca, oltre a dipendere economicamente dalla Cina in una misura ormai molto rilevante, ha reclutato 12.000 soldati nordcoreani per combattere in Ucraina, fornendo in cambio supporto economico e militare a Pyongyang. Quanto accade racconta come i teatri di guerra europei e asiatici sono direttamente e inestricabilmente collegati. E i documenti pubblicati dal FT confermano tale interconnessione.

Obiettivi militari e civili in Giappone e Corea del Sud

La lista degli obiettivi comprende 82 siti militari, tra cui comandi centrali e regionali delle forze armate giapponesi e sudcoreane, basi aeree e navali. Gli obiettivi civili includono tunnel stradali e ferroviari, centrali energetiche, come il complesso nucleare di Tokai in Giappone, e infrastrutture industriali, tra cui l’acciaieria di Pohang e impianti chimici a Busan in Corea del Sud.

Le presentazioni fornite al comando supremo delle forze russe (che ha in capo Putin stesso) analizzano ipotetici attacchi, ad esempio l’uso di missili non nucleari Kh-101 contro una base radar giapponese a Okushiritou, e mostrano fotografie e misurazioni dettagliate degli edifici target. Inoltre, i documenti descrivono le forze necessarie per attaccare bunker di comando sudcoreani e altre infrastrutture.

Relazioni con Mosca e tensioni regionali

Le relazioni della Russia con Giappone e Corea del Sud sono caratterizzate da tensioni storiche e strategiche. Con il Giappone, la disputa irrisolta sulle Isole Curili, occupate dall’Unione Sovietica nel 1945, continua a rappresentare un punto critico, alimentato da dichiarazioni ostili di alti funzionari russi, come Dmitry Medvedev, che ha recentemente affermato: “Non ci importa dei sentimenti dei giapponesi”. Con la Corea del Sud, le tensioni derivano dalla cooperazione militare tra Seul e Washington, percepita da Mosca come una minaccia diretta, in particolare per la presenza di forze americane nella regione, viste come un elemento di dominazione nel Pacifico – a cui va aggiunto che questo allineamento si contrappone a quello Mosca-Pyongyang.

Test delle difese aeree e cooperazione militare

Un secondo documento mostra come la Russia abbia testato le difese aeree di Giappone e Corea del Sud nel febbraio 2014, durante l’annessione della Crimea e un’esercitazione USA-Corea. Due bombardieri Tu-95 russi hanno sorvolato la regione per 17 ore, registrando 18 intercettazioni da parte di 39 aerei. Questi voli si allineano a recenti esercitazioni russe nell’area.

La Russia come minaccia globale per il sistema delle democrazie occidentali

Le recenti rivelazioni sui piani militari russi dimostrano con chiarezza come Mosca rappresenti una minaccia globale per il sistema delle democrazie che costituiscono l’Occidente politico. La strategia russa non si limita a contrastare l’influenza statunitense e europea in Europa, ma si estende all’Asia, includendo piani dettagliati contro alleati chiave come Giappone e Corea del Sud. Questa visione globale dell’aggressività russa, che collega i teatri di guerra europei e asiatici, evidenzia l’intento di sfidare l’intero ordine internazionale basato su valori democratici, alleanze strategiche e cooperazione multilaterale.

Il targeting di infrastrutture civili e militari essenziali in Giappone e Corea del Sud, unito alla collaborazione con regimi autoritari come la Corea del Nord, conferma l’approccio sistematico di Mosca per destabilizzare le democrazie e sfruttare le loro vulnerabilità. L’interconnessione tra i conflitti in Europa e Asia, come sottolineato dagli esperti, rende evidente che nessuna democrazia occidentale può considerarsi immune dall’espansionismo russo. In questa luce, la Russia emerge non solo come una minaccia regionale, ma come un avversario diretto del sistema politico, economico e militare che garantisce la stabilità globale delle democrazie.


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