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Anche lo Spazio tra i nuovi pilastri dell’asse Roma-New Delhi

Italia e India puntano a consolidare la loro cooperazione spaziale, spingendo su ricerca, innovazione e integrazione tra settori della Space economy. Durante la visita nel subcontinente, il ministro Adolfo Urso ha sottolineato le opportunità di questa cooperazione, già avviata tra Asi e Isro. L’apertura di un addetto spaziale a Bangalore e il dialogo su progetti strategici segnano un ulteriore passo verso una collaborazione che guarda al futuro

Una partnership strategica tra Italia e India nello Spazio, guardando al futuro delle orbite e allo sviluppo internazionale del settore. Questo il tema centrale emerso dalla partecipazione del ministro delle Imprese e del Made in Italy, con delega alle politiche per lo spazio, Adolfo Urso, alla Conferenza “Blue and Space Economy”, tenutasi oggi a Mumbai, presso il Villaggio Italia che accompagna il tour mondiale della nave-scuola Amerigo Vespucci, insieme al ministro indiano dei Porti, Sarbananda Sonowal. Come registrato dal ministro Urso, l’economia dello spazio offre “opportunità straordinarie per Italia e India”.

Come ricordato da Urso, Italia e India hanno una storica e privilegiata partnership spaziale, che coinvolge sia il settore pubblico che privato. La cooperazione tra l’Agenzia spaziale italiana (Asi) e l’Organizzazione indiana per la ricerca spaziale (Isro) è già attiva, con focus su eliofisica, osservazione della Terra ed esplorazione spaziale. Durante il dibattito – a cui hanno partecipato il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, Teodoro Valente, i rappresentanti dell’Indian Space Research Organisation (Isro), astronauti, aziende leader di entrambi i Paesi, personalità del mondo accademico e startup – si è discusso su come rafforzare questa cooperazione guardando al futuro, con particolare attenzione all’integrazione dei settori non spaziali nella Space economy, soprattutto per affrontare sfide globali come il cambiamento climatico e la sicurezza alimentare. Tra le misure annunciate in occasione della visita c’è anche quella dell’istituzione di un addetto spaziale presso il consolato italiano di Bangalore, epicentro del settore spaziale indiano, è un segnale concreto di questa volontà.

Per Urso, in particolare, la collaborazione con l’India potrebbe anche abbracciare progetti più ampi, con uno sguardo, per esempio, al supporto all’accesso spaziale di Paesi africani. Settore nel quale l’Italia sta spingendo molto, anche grazie al Piano Mattei. L’allusione non è casuale dal momento che, per esempio, un Paese come il Kenya, dove si trova la base spaziale italiana di Malindi, affaccia proprio sull’oceano indiano. Con una visione condivisa, i nostri Paesi che rappresentano l’anello di congiunzione tra l’Europa e l’Asia, possono contribuire al progresso dell’umanità, sfruttando le risorse naturali in maniera responsabile e garantendo un futuro prospero e sostenibile per tutti”, ha dichiarato il ministro Urso.

Quella di Urso è la prima missione in India di un ministro italiano dalla stipula del Piano d’Azione Italia-India 2025/2029, firmato a novembre da Giorgia Meloni e Narendra Modi, e rappresenta un ulteriore step per lo sviluppo della partnership tra i due Paesi in un settore strategico come quello spaziale. Come ricordato da Urso, infatti, il nostro è un Paese partner ideale per un’India spaziale in rapida ascesa. “Il Made in Italy si sta sviluppando sempre più verso settori a più alto contenuto tecnologico, a cominciare proprio dalla Space economy”, ha sottolineato Urso, delineando una visione che guarda oltre le frontiere tradizionali, verso un futuro condiviso e in rapida crescita, e “lavorare insieme in questi settori, specialmente in quest’epoca particolarmente difficile, significa investire nel futuro, promuovendo sicurezza e sostenibilità per le prossime generazioni.



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