La presidente del Consiglio chiude la kermesse di FdI rivendicando il lavoro fatto in due anni e chiamando “ai remi” la sua classe dirigente per il lavoro da fare nel resto della legislatura. Endorsement da parte della Cnn: “Giorgia Meloni potrebbe colmare le distanze tra Usa e Unione europea”
Non un semplice bilancio di più di due anni di lavoro, ma un manifesto di risultati per il presente che è vettore per affrontare il secondo tempo della partita politica iniziata nel 2022. Giorgia Meloni chiude la kermesse di Atreju con tre parole chiave: Italia, Ue e Usa. Non un triangolo casuale, ma legato da idee e strategie che sono state sviluppate in questo biennio da Roma verso Bruxelles e Washington, non senza intralci, ma nella consapevolezza che “l’Italia è tornata a disegnare una rotta, posizionandosi dove merita nello scacchiere globale”.
Primo punto l’Europa. Rivendica, la premier, il lavoro effettuato in 26 mesi non fosse altro perché è stato lo scetticismo iniziale a caratterizzare l’approccio anche europeo nei confronti del governo italiano nato nell’ottobre di due anni fa. Postura che l’Ue ha mutato, semplicemente prestando ascolto a proposte concrete, come il dossier migranti, il sostegno all’Ucraina, la transizione sì green ma non ideologica, l’attenzione per l’indopacifico, la strategia per l’Africa con il Piano Mattei, conti in ordine con manovre responsabili.
Bruxelles ha capito in questi mesi che di Roma e di Meloni ci si poteva fidare, e farlo di più rispetto al passato quando alcune promesse rischiavano di non esser rispettate. Conseguenza diretta di questa inversione a U è il “ritorno dell’Italia nel posto che le è congeniale, in quanto stato fondatore dell’Ue”. La nomina di Raffaele Fitto a vicepresidente esecutivo della Commissione, quindi, “rompe un altro tetto di cristallo: solo qualche mese fa era impensabile in Europa che un conservatore potesse arrivare ai massimi vertici delle istituzioni Ue , – ha detto – c’era una sorta di cordone sanitario, e noi abbiamo rotto quello schema contribuendo a disegnare un’Europa più rispettosa del voto popolare. È per questo che la sinistra ha cercato di azzopparlo in ogni modo”.
Secondo punto gli Usa. Meloni cita tre concetti che caratterizzano e caratterizzeranno le politiche italo-americane. Lealtà: “Italia e Usa saranno sempre alleati”. Coerenza: “Ho dialogato con tutti nell’interesse della mia Nazione e ora sarò certamente felice di dialogare anche con i conservatori americani”. Futuro: “Sono una patriota e curerò le relazioni internazionali nel rispetto degli alleati e nell’interesse dell’Italia”. Un modo per ribadire, ancora una volta, che Roma e Washington si muovono all’unisono da sempre e al contempo per sottolineare una relazione che già oggi è forte con l’amministrazione Trump, come più volte confermato dallo stesso presidente eletto.
Passaggio celebrato anche dalla Cnn, (dopo il premio attribuitole da Politico) secondo cui Giorgia Meloni potrebbe colmare le distanze tra Usa e Unione europea: “Se fino a qualche anno fa i governi di Roma erano inclusi da una notevole instabilità una serie di fattori, tra cui crisi di governo in paesi relativamente stabili come Francia e Germania, e la crescente popolarità dell’attuale coalizione italiana guidata dal primo ministro di estrema destra Giorgia Meloni, al potere dal 2022, hanno reso Roma l’attore chiave nelle relazioni tra Europa e Stati Uniti sotto la seconda presidenza di Donald Trump. Questa volta – si legge in un editoriale sul sito del canale Usa – Meloni ha il potenziale per capovolgere la situazione grazie in parte al loro amico comune Elon Musk”.