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Futuro ipersonico. Si apre un nuovo capitolo per la Uss Zumwalt

Con l’integrazione del sistema “Conventional Prompt Strike”, la Uss Zumwalt contribuisce ad innovare il warfare navale. Un progetto ambizioso che potrebbe dare nuova vita ad un unità considerata come un fallimento

La USS Zumwalt, il primo dei tre cacciatorpediniere stealth della sua classe, è attualmente in fase di retrofit presso un cantiere navale in Mississippi, dove gli operai stanno installando nuovi tubi di lancio per missili ipersonici. Questo intervento è finalizzato a sostituire i due sistemi di artiglieria “nativi” del vascello, mai attivati a causa dei costi proibitivi, trasformando la nave in una piattaforma per attacchi rapidi e precisi a distanze considerevoli. La Zumwalt, con un costo totale stimato di 7,5 miliardi di dollari, era stata inizialmente progettata per fornire fuoco di supporto durante le offensive anfibie del corpo dei Marine. Tuttavia, il progetto è stato accantonato poiché ogni singolo proiettile costava tra gli 800.000 e il milione di dollari. Nonostante le critiche e l’etichetta di “errore costoso”, la Zumwalt rimane però una delle navi più tecnologicamente avanzate della Marina statunitense, grazie a innovazioni come la propulsione elettrica, il design stealth, una chiglia perforante per onde e un sistema di controllo automatizzato per incendi e danni. E la sua trasformazione in piattaforma per i sistemi ipersonici potrebbe rappresentare un’occasione di rinascita.

La nave è stata rimossa dall’acqua ad agosto 2023 per l’integrazione del nuovo sistema e sarà presto pronta per i test. Il primo lancio ipersonico a bordo della Zumwalt è previsto per il 2027 o il 2028. “Il dipartimento della Difesa sta accelerando lo sviluppo di tecnologie ipersoniche per mantenere un deterrente credibile e garantire un vantaggio strategico duraturo”, ha spiegato James Weber, direttore degli affari relativi ai sistemi ipersonici presso il Dipartimento della Difesa.

Il sistema ipersonico in fase di sviluppo, noto come “Conventional Prompt Strike”, è il risultato di una collaborazione tra Marina e Esercito. Questo sistema combina un missile balistico con un veicolo di planata ipersonica capace di viaggiare a velocità sette-otto volte superiori a quella del suono, rendendo gli attacchi più rapidi e difficili da intercettare. Ogni nave della classe Zumwalt sarà dotata di quattro tubi di lancio, ciascuno con tre missili, per un totale di dodici armi ipersoniche per nave. L’importanza di questo sistema è amplificata dalle recenti dimostrazioni di forza di Cina e Russia, entrambe all’avanguardia nella tecnologia ipersonica, soprattutto se paragonate agli Stati Uniti.

Lo sviluppo e il mantenimento di trecento armi ipersoniche nei prossimi vent’anni avrà un costo di quasi 18 miliardi di dollari, secondo il Congressional Budget Office. Una soglia di spesa che ha sollevato critiche. Alcuni analisti sostengono che il costo di un missile ipersonico spesso supera il valore dei bersagli che potrebbe colpire. Tuttavia, la loro capacità di operare a distanze di migliaia di chilometri, al di fuori della portata della maggior parte delle armi nemiche, e l’assenza di difese efficaci contro di esse le rendono una necessità strategica, come ha sottolineato il contrammiraglio della Marina in pensione Ray Spicer, ora amministratore delegato dell’Us Naval Institute. I missili convenzionali che costano meno non sono un grande affare se non sono in grado di raggiungere i loro obiettivi, ha specificato Spicer, aggiungendo che l’esercito americano non ha altra scelta che perseguirli. “L’avversario li ha. Non vogliamo mai essere da meno”.



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