Per Arturo Varvelli (Ecfr), “una partnership forte con Riad rappresenta un vantaggio considerevole per l’Italia, sia in termini economico-commerciali che politici”
La visita della presidente del Consiglio Giorgia Meloni in Arabia Saudita, gli incontri con la leadership – a cominciare dall’erede al trono Mohammed bin Salman – e gli accordi per la partnership strategica, si inserisce in un quadro di continuità con la proiezione mediterranea, mediorientale e africana del governo italiano, che ha l’opportunità di consolidare la sua centralità nell’Indo-Mediterraneo. Secondo Arturo Varvelli, direttore dell’ufficio di Roma dell’European Council on Foreign Relations (Ecfr), “questa area ha riacquistato un’importanza fondamentale per l’Italia, anche o soprattutto alla luce del Piano Mattei”.
Siccome esiste un parziale disallineamento tra gli ambiziosi obiettivi del piano e le risorse limitate di cui l’Italia dispone, riflette l’esperto, la collaborazione con i Paesi del Golfo, e in particolare con l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti, diventa cruciale. “Se l’Italia vuole avere una proiezione efficace in queste aree, è essenziale stabilire partnership solide con questi attori regionali, che negli ultimi anni si sono dimostrati sempre più attivi anche nel continente africano”.
Energia e connessioni: una cooperazione strategica
La dimensione energetica rappresenta un pilastro fondamentale della relazione bilaterale, ragione in più che rende “l’Arabia Saudita un partner molto interessante per l’Italia”, dichiara Varvelli. L’accordo recentemente siglato tra i due Paesi sulla cooperazione in ambito energetico, con particolare attenzione all’idrogeno verde, testimonia l’importanza di Riad per le ambizioni italiane di diventare un hub europeo per l’energia pulita – accordo che segue la recente intesa a tre con Emirati e Albania.
Oltre all’energia, anche le connessioni infrastrutturali assumono un ruolo strategico. L’Arabia Saudita, con il suo coinvolgimento nell’India-Middle East-Europe Economic Corridor (Imec), si configura come un nodo cruciale per la diversificazione delle rotte commerciali e dei flussi di approvvigionamento energetico. “Tutto questo si somma e fa dell’Arabia Saudita un partner chiave per le ambizioni italiane di espandere la propria influenza nel Mediterraneo allargato e oltre”, sottolinea l’esperto di Ecfr.
La questione di Gaza e le opportunità diplomatiche
C’è poi una dimensione più politica. L’Arabia Saudita potrebbe giocare un ruolo inedito nella questione palestinese, offrendo nuove opportunità di mediazione. “L’Arab Vision di cui da tempo si parla prevede una possibile apertura verso Israele, creando un rapporto privilegiato con i Paesi del Golfo, delineando un percorso di normalizzazione collegato alla soluzione dei due Stati”, ricorda Varvelli, secondo cui questo scenario potrebbe offrire a Roma uno spazio diplomatico di rilievo, soprattutto in ottica di ricostruzione e di missioni di interposizione. “L’Italia possiede il potenziale per un ruolo più incisivo rispetto al passato, e la cooperazione con Riyadh potrebbe rappresentare un asset strategico.”.
In definitiva, l’approfondimento delle relazioni tra Italia e Arabia Saudita rappresenta per Roma un’opportunità per rafforzare la propria presenza nel nel vicinato in cui l’Italia proietta i suoi interessi internazionali. Stando all’analisi di Varvelli, “una partnership forte con Riad rappresenta un vantaggio considerevole per l’Italia, sia in termini economico-commerciali che politici”.
(Foto: Palazzo Chigi)