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Così la Bussola Ue punta (anche) sulla salute per vincere la sfida della competitività

La bozza della Bussola della competitività Ue, la cui pubblicazione ufficiale è attesa per mercoledì, punta su life science e biotech come pilastri per rafforzare l’autonomia strategica e la resilienza del continente. Ecco come la salute è destinata a ricoprire uno spazio crescente nell’arena europea 

La bozza della Bussola della competitività stilata dalla Commissione europea, attesa per la pubblicazione ufficiale questo mercoledì – e trapelata la scorsa settimana – non poteva non includere anche il settore salute e life science tra le sue priorità strategiche. Il documento, che ambisce a essere la stella polare del lavoro della Commissione nel prossimo mandato, mira a semplificare e coordinare le politiche industriali e di investimento tra i diversi Stati membri. L’obiettivo ultimo è creare un sistema più resiliente e competitivo, capace di ridurre le dipendenze dall’esterno e promuovere l’autonomia strategica dell’Unione. La bozza sottolinea la necessità di una maggiore coordinazione tra gli Stati membri, istituzioni e settore privato.

L’EUROPA SI STA SVEGLIANDO?

Il rapporto Draghi sulla competitività europea, le crescenti tensioni geopolitiche e la feroce competizione globale nel settore biotech – dove l’Europa rischia di essere schiacciata da altri grandi attori – sono forse stati un campanello d’allarme. Questa consapevolezza sembra ora tradursi in azioni concrete, con l’intento di preservare e rafforzare la posizione del Vecchio continente in un’arena sempre più dinamica e competitiva.

COORDINARE LA COMPETITIVITÀ

Tra le misure chiave, la Commissione proporrà un nuovo “Strumento di coordinamento per la competitività”, che mira, appunto, a incentivare la cooperazione su progetti di interesse strategico comune, anche se lo strumento avrà “un focus su traguardi e obiettivi nazionali piuttosto che su quelli a livello Ue”. Inoltre, il documento riprende una proposta già avanzata dalla presidente Ursula von der Leyen prima della sua rielezione: l’istituzione di un “Fondo per la Competitività” all’interno del prossimo bilancio settennale dell’Ue, destinato a rafforzare le capacità innovative e produttive del continente. Ulteriore proposta chiave è l’introduzione di un 28esimo regime legale armonizzato, oltre a quello dei 27 stati, che semplificherebbe le normative, riducendo costi e rischi per le imprese innovative.

MEDICINALI CRITICI E BIOTECH

Uno dei primi ambiti di azione, come già anticipato dal commissario europeo per la Salute e il benessere animale, Olivér Várhelyi, sarà quello dei medicinali critici. Questa è stata identificata nella bozza come “area a chiaro valore aggiunto per la competitività europea”. La strategia della Commissione mette in evidenza un dato ormai chiaro: la sicurezza sanitaria ed economica del continente richiede un intervento sulle dipendenze dai Paesi terzi. E il rafforzamento della produzione di farmaci essenziali è riconosciuto come elemento chiave per promuovere l’autonomia strategica europea. Várhelyi aveva annunciato che la presentazione della proposta del Critical medicines act sarebbe arrivata entro i primi cento giorni di mandato (obiettivo, a dir poco, ottimistico). Intanto, la strategia d’azione “pilota” emersa dal documento, mira a una valutazione dettagliata delle capacità produttive correnti e lo sviluppo di road map specifiche per colmare le lacune. Le priorità d’azione si intersecano con l’atteso Biotech act – definito nella Bussola come “quadro regolatorio lungimirante” e promesso da Von der Leyen entro il 2025 – su cui il commissario aveva affermato: “Ci aiuterà a creare una nuova industria sanitaria leader a livello mondiale”.

SICUREZZA CYBER

“L’era digitale sta accelerando la velocità delle cyber-minacce e dei cyber-attacchi. Interi settori economici dipendono dalla nostra infrastruttura digitale”, si legge nel documento. E a sostegno della crescente visione strategica del settore salute, il 15 gennaio, la commissione ha presentato un piano d’azione volto a rafforzare la cybersicurezza degli ospedali e dei fornitori di servizi sanitari. Attraverso il miglioramento delle capacità di rilevamento, preparazione e risposta agli attacchi cyber, l’iniziativa mira a creare un ambiente più sicuro per pazienti e professionisti sanitari. Tra le azioni chiave, il piano prevede la creazione di un Centro pan-europeo per la cybersicurezza degli ospedali, gestito dall’Agenzia dell’Unione europea per la cybersicurezza (Enisa). Nel 2023 gli Stati membri hanno segnalato 309 incidenti significativi nel settore sanitario, più di qualsiasi altro settore critico. Questo piano d’azione non solo rafforza la resilienza del settore, ma è anche il primo ad applicare l’intero spettro delle misure di cybersicurezza dell’Ue a un ambito specifico.

NASCE LA COMMISSIONE SALUTE

Anche la recente trasformazione della sottocommissione sulla salute pubblica (Sant) in una commissione legislativa a sé stante all’interno del Parlamento europeo segna un passo significativo verso una maggiore attenzione all’arena sanitaria Ue. La commissione – che ha visto la luce il 23 gennaio, in seguito a mesi di complesse negoziazioni tra i gruppi politici europei – avrà infatti un ruolo centrale nella definizione delle politiche cruciali per il futuro della sanità europea.


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