Lo ha annunciato l’amministratore delegato Dario Scannapieco al terzo Forum Multistakeolder “Giovani, innovazione, sostenibilità”. Gli under 35 hanno un approccio più pragmatico sulla tecnologia, che tuttavia li porta a essere anche più impauriti. Il presidente Giovanni Gorno Tempini dà una scossa all’Ue: “Siamo nel mezzo, dobbiamo parlare con Usa e Cina”
“L’intelligenza artificiale è considerata uno degli elementi che cambierà moltissimo il mercato del lavoro e il modo in cui si opererà nel mondo”. Non ha dubbi Dario Scannapieco, amministratore delegato e direttore generale di Cassa Depositi e Prestiti. Intervenendo alla terza edizione del Forum Multistakeholder “Giovani, innovazione, sostenibilità”, andato in scena a Palazzo Mezzanotte a Milano, il ceo ha sottolineato che, “come in ogni innovazione, ci sono le paure, ed è una reazione normale. Invece noi all’interno di Cassa stiamo introducendo nei nostri processi sempre di più l’intelligenza artificiale. E come sistema, attraverso Cdp Venture Capital, abbiamo due fondi”. Di cui vanta un miliardo di euro in dote per finanziare le start-up, sia quelle che nasceranno sia quelle che sono già emerse. “Quindi, ci stiamo lavorando sia internamente sia come sviluppo dell’ecosistema italiano dell’intelligenza artificiale”.
Il Forum, ha spiegato Scannapieco, “nasce dalla volontà di stimolare un confronto per realizzare una transizione giusta, che tenga conto di tutti gli aspetti ambientali e sociali”, cercando così di dare risposte alle sfide del nostro tempo. “Vogliamo guardare alla sostanza e alla concretezza dei progetti da finanziare e riconoscere i migliori”.
Concretezza è stata tra l’altro la parola chiave dell’incontro. O, per essere più precisi, il suo sinonimo: pragmatismo. Quello che hanno dimostrato dai nostri under 35 nell’approccio all’IA. Secondo un’indagine di Bva Doxa presentata al Forum, intitolata “Gli italiani tra sostenibilità e intelligenza artificiale: generazioni a confronto”, è emerso che sono più consapevoli riguardo ciò che li aspetta. La presa di coscienza comporta anche una considerazione differente riguardo le preoccupazioni che l’IA si porta dietro. In particolare quelle relative alla violazione della privacy (nutrita dal 52%), per la produzione di fake news (stessa percentuale), per la perdita di posti di lavoro (51%) e una dipendenza (49%) – è notizia di oggi che l’IA è capace di modificare il comportamento delle persone nell’acquisto online.
Un dato interessante è quell’87% di intervistati (di cui il 90% donne) che vede nell’intelligenza artificiale un rischio, mentre il 72% (77% di genere femminile) è convinto che l’Ia possa sopraffare l’uomo. Ad ogni modo, più di 7 ragazzi su 10 contano nelle istituzioni per affrontare il futuro. Compresa Cdp, che può consolidare e rafforzare le attività collegate a questo settore.
Il concetto però rimane identico a quello di sempre: da soli si può arrivare lontano, ma insieme ci si arriva anche meglio. Questo vuol dire che il discorso va affrontato non solo a livello nazionale, ma europeo. “La Cina sta investendo cifre enormi nella tecnologia. Gli Stati Uniti, quando si parla di investimenti in intelligenza artificiale, spendono centinaia di miliardi”, ha messo in evidenza Giovanni Gorno Tempini, presidente di Cdp. Pertanto, “finché l’Europa rimane divisa in tanti Stati membri e molto frammentata, c’è il rischio che oggi sia tagliata fuori”. Sull’IA siamo “nel mezzo. Non ci sono soltanto gli Stati Uniti a cui guardare, anche la Cina è un interlocutore di un’importanza straordinaria”. L’intelligenza artificiale, ha concluso, “è una sorta di game changer di questo secolo, che sfida la nostra identità e ci impone un cambio di paradigma”. Sta a noi accettare la trasformazione.