Contro ogni previsione, l’indice dell’attività manifatturiera cinese scivola a gennaio, mandando nuovi segnali inquietanti ai mercati. Forse anche per questo Pechino annuncia una nuova chiamata alla salvezza del Dragone
Al Capodanno, quello che aprirà ufficialmente l’anno del serpente di legno, mancano ancora una manciata di ore. Ma per la Cina, ancora una volta, c’è molto poco da festeggiare. E il motivo è presto spiegato. Il Dragone rallenta in attesa del suo più importante periodo di ferie annuali, quello poc’anzi menzionato. L’indice previsionale del pmi manifatturiero, che di fatto dà la cifra dell’attività delle imprese cinesi, è infatti sceso inaspettatamente a 49,1 nel mese di gennaio 2025, mancando sia le stime che la lettura di dicembre di 50,1. Ora, questo dato ha segnato la prima contrazione dell’attività industriale da settembre e il calo più marcato degli ultimi cinque mesi, in un contesto di fiacca attività industriale in vista della festività del Capodanno lunare.
Più nel dettaglio, la produzione si è ridotta per la prima volta in cinque mesi (49,8 contro 52,1 a dicembre), mentre i nuovi ordini sono scesi per la prima volta da settembre e hanno registrato il calo più forte in cinque mesi (49,2 contro 51,0). Non è finita. L’attività di acquisto è calata per la prima volta in tre mesi, con il tasso più elevato da settembre (49,2 contro 51,5). I dati arrivati oggi dal Dragone sono preoccupanti per un motivo su tutti: è il cuore della seconda economia globale ad essere malato, non è tanto questione di questo o quel colosso dell’immobiliare che fallisce, quanto di imprese che producono e fatturano meno. E di cittadini che non consumano.
Certo, l’ottimismo a Pechino non è dei migliori nemmeno sul versante esterno, quello dei mercati. La prova? Le autorità cinesi hanno intimato alle compagnie assicurative e ai fondi comuni di investimento locali di puntare di più in azioni nazionali. I regolatori hanno chiesto alle compagnie assicurative statali di investire almeno il 30% dei loro nuovi premi di polizza in azioni locali, mentre ai fondi comuni è stato detto di aumentare queste partecipazioni azionarie del 10% all’anno per i prossimi tre anni.
Questa è la prima volta che il governo fissa un obiettivo esplicito per gli investimenti. L’annuncio, come il pessimo dato sulle imprese, è arrivato pochi giorni prima delle festività del Capodanno lunare cinese, un periodo molto atteso per la spesa al dettaglio e la fiducia dei consumatori. Gli analisti della Bank of America stimano che gli afflussi aggiuntivi nel mercato azionario potrebbero ammontare a 470-530 miliardi yuan nel 2025. Ma sempre che le compagnie assicurative rispondano in modo affermativo alla chiamata di Pechino.