In una missiva a quattro mani e indirizzata al Financial Times, la presidente della Commissione e la numero uno della Bce si impegnano a rimettere il Vecchio Continente in carreggiata. Prima che sia troppo tardi
Per Ursula von der Leyen e Christine Lagarde, le due donne alla guida dell’Europa, la prima reduce dalla presentazione della famosa bussola per la competitività, la seconda dal quinto taglio dei tassi consecutivo, il tempo è scaduto. E così la presidente della Commissione europea e la numero uno della Bce, hanno preso carta e penna e affidato il loro pensiero comune al Financial Times. “Le aziende e le famiglie vogliono vedere l’azione e un’ondata di azioni è in arrivo. Non possiamo più sprecare i nostri punti di forza con handicap autoimposti. La posta in gioco è troppo alta. Siamo pronti a fare tutto il necessario per riportare l’Europa in carreggiata”.
D’altronde, “la nostra competitività è a rischio. Mentre si sviluppa una rivoluzione globale nell’IA, l’Ue potrebbe trovarsi ai margini”, ammoniscono Lagarde e von der Leyen. Il messaggio a una voce sola di von der Leyen e Lagarde è nato dopo un incontro a Parigi, avvenuto all’inizio della settimana, in occasione di un ricevimento ospitato dal presidente francese Emmanuel Macron.
“Rimanere competitivi è fondamentale per il futuro dell’Europa. Abbiamo bisogno di una crescita economica più rapida e di una produttività più elevata per proteggere la qualità della vita degli europei, dal lavoro e dal reddito alla sicurezza e al benessere. i tradizionali campioni manifatturieri europei stanno perdendo quote di mercato globali e i cambiamenti geopolitici stanno trasformando le dipendenze in vulnerabilità e gravano sulle nostre aziende con prezzi elevati dell’energia”.
Dunque? “L’Europa deve trovare e troverà il suo posto in questo nuovo mondo”, assicurano la presidente della Commissione Ue e la numero uno dell’Eurotower, partendo dal presupposto che “le prospettive per il continente sono migliori di quanto possano sembrare”. Nonostante le sfide, osservano, “l’Ue ha punti di forza su cui può lavorare e ha un piano per risolvere i suoi punti deboli”. Tuttavia, è il monito congiunto, i punti di forza “sono privi di significato se l’Europa è paralizzata dalle sue debolezze”.