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Fibercop spinge sul Pnrr. I piani di Ferraris

Ferraris

In un’intervista a Forbes il ceo della società che gestisce la rete ex Tim assicura il pieno rispetto della tabella di marcia per la posa della fibra in Italia. E il rame avrà una sua seconda vita

Motori avanti tutta sul Pnrr per Fibercop, la società della rete guidata la Luigi Ferraris, controllata da Kkr e partecipata dal Tesoro, all’indomani dello spin-off dello scorso luglio con Tim. In un’intervista a Forbes Ferraris ha delineato il futuro dell’azienda, soprattutto in ottica Pnrr. Fibercop sta “rispettando pienamente i target fissati da Infratel (la società statale che bandisce le gare per le infrastrutture di telecomunicazioni, ndr). Come Fibercop siamo assegnatari della realizzazione della fibra ottica in 7 lotti. Siamo in linea con i target: dobbiamo connettere 1,3 milioni di numeri civici e siamo sostanzialmente a 600mila. Dobbiamo spendere 2,3 miliardi di euro e stiamo marciando secondo il cronoprogramma definito da Infratel. Quindi, ad oggi, non ci sono criticità”, ha chiarito Ferraris.

La transizione digitale, gli investimenti in infrastrutture, il Pnrr e le sfide del prossimo futuro sono stati il cuore dei ragionamenti di Ferraris. “L’azienda”, ha spiegato Ferraris, “mira ad accelerare lo sviluppo della rete in fibra ottica e a sostituire gradualmente il rame, che può comunque essere saggio mantenere da backup per servizi essenziali. Ci saranno alcune aree che rimarranno connesse in Fttc, cioè con la fibra mista al rame, ma ci vuole un periodo i transizione. In Italia siamo già avanti rispetto ad alcuni paesi che utilizzano ancora il rame, ma per arrivare all’obiettivo zero ci vorranno diversi anni”.

Fibercop, che oggi con 20 mila persone, 150 mila armadi dislocati sul territorio, 25 milioni chilometri di fibra già oggi disponibili e oltre 100 milioni di chilometri di rame, rappresenta l’ossatura del Paese nella gestione della multi-connettività, punta non solo all’espansione tecnologica attraverso la fibra, ma guarda anche ai data center e allo sviluppo di impianti di autoproduzione di energia. Inoltre, si punta alla crescita interna, valorizzando il personale e acquisendo competenze manageriali esterne per rafforzare settori strategici, ha specificato il manager. D’altronde, per stessa ammissione di Ferraris, l’azienda sta affrontando una trasformazione significativa: da fornitore interno a impresa autonoma orientata agli stakeholder.

 


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