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Gaza, l’Ue riattiva la missione umanitaria a Rafah con il coordinamento italiano

Mentre proseguono gli sforzi per mantenere il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, l’Unione europea ha riattivato una missione umanitaria presso il valico di Rafah (sospesa dal 2007) per assistere il transito dei civili e condurre attività umanitarie. All’operazione parteciperanno anche militari italiani. Parallelamente, si attende l’arrivo dei carichi di rifornimenti diretti a Gaza dall’Italia passando per il Libano

Il Consiglio affari esteri dell’Unione europea ha annunciato una mossa per supportare il cessate il fuoco a Gaza e ha disposto la riattivazione della missione EU Border Assistance Mission (Eubam) a Rafah. La missione, che avrà luogo presso il valico di Rafah, si inserisce in un contesto di emergenza umanitaria e geopolitica delicatissima, con l’obiettivo di coordinare il transito quotidiano di feriti e malati, e garantire assistenza agli sfollati e alle persone vulnerabili nella Striscia di Gaza.

La missione Eubam non è nuova, ma fa il suo ritorno alla realtà dopo l’interruzione causata dall’ascesa al potere di Hamas nella Striscia nel 2007. La riattivazione della missione arriva come risposta alle necessità derivanti dall’intensificarsi del conflitto nella regione e dall’impatto che ha avuto sulla popolazione civile. La decisione di ripristinarla è stata presa in accordo con Israele, l’Autorità palestinese e con il sostegno attivo dell’Egitto. Il dispiegamento della missione, che ha come principale obiettivo l’assistenza nelle operazioni di transito e il supporto alle vittime del conflitto, si inserisce nel contesto del recente accordo per il cessate il fuoco.

Il contributo dell’Italia

Anche l’Italia, che conta lunga esperienza di operazioni di stabilizzazione in contesti critici, giocherà un ruolo in questa nuova fase della missione. Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, e il ministro della Difesa, Guido Crosetto, hanno messo in campo uno sforzo congiunto per inviare un contingente di Carabinieri che contribuirà direttamente alle operazioni sul campo. 

A supporto dell’operazione, l’Italia si farà anche carico del trasporto delle unità della Forza di Gendarmeria europea (Eurogendfor), che vede la partecipazione di militari della Guardia Civil spagnola e della Gendarmerie francese. Il Comando Operativo di Vertice Interforze della Difesa (Covi) sta già coordinando il trasferimento e il dispiegamento di questo contingente internazionale. Oltre allo sforzo logistico, la missione sottolinea l’impegno dell’Italia e dell’Europa nella promozione della stabilità e della solidarietà internazionale.

Parallelamente alla riattivazione della missione Eubam, l’Italia continua a dimostrare il proprio impegno verso la popolazione della Striscia di Gaza con un’altra importante operazione umanitaria. Al porto di Limassol è infatti arrivato un carico di oltre 50 tonnellate di aiuti umanitari, partito il 15 gennaio da Monfalcone e frutto della raccolta della Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia. Il carico, che ha fatto tappa a Beirut per distribuire aiuti destinati al Libano, proseguirà ora verso Gaza attraverso il corridoio marittimo di Cipro, iniziativa internazionale nata dalla collaborazione tra i governi di Cipro, Israele e altri partner internazionali.

Il ministro Crosetto ha sottolineato il significato di questo impegno per l’Italia, dichiarando: “L’Italia continua a supportare chi soffre, portando speranza a chi, come nella Striscia di Gaza, affronta situazioni drammatiche. Esprimo il mio più sincero ringraziamento alla Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia per il grande impegno nella raccolta degli aiuti di prima necessità. Un grazie speciale va anche alle nostre Forze armate, che ancora una volta hanno dimostrato straordinaria competenza e profonda umanità. L’Italia rimane un Paese che crede fermamente nel dialogo, nella pace e nella solidarietà verso i più fragili”.


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