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Giù le mani dall’IA Usa. Biden saluta la Casa Bianca con un colpo alla Cina

Il dipartimento del Commercio americano ha approvato un nuovo regolamento che impedisce alle imprese di esportare tecnologia statunitense verso i Paesi amici del Dragone. Ma la nuova amministrazione potrebbe fare marcia indietro

Intelligenza Artificiale per tutti, o quasi. Non, per esempio, per la Cina o chi fa affari con essa. Dagli Stati Uniti arriva un’altra stretta per impedire che Paesi poco amici possano allungare le mani sulla tecnologia americana. In queste ore il dipartimento del Commercio statunitense ha infatti emanato nuovi controlli sulle esportazioni di Intelligenza Artificiale volti a garantire che la Cina non possa accedere alla tecnologia statunitense, anche attraverso Paesi terzi. Si tratta, come ha sottolineato l’agenzia Axios, dell’ultimo colpo dell’amministrazione Biden al settore dell’Intelligenza Artificiale cinese, considerato da Washington come una minaccia. Tanto che anche ai Paesi che fiancheggiano Pechino vanno applicate le medesime restrizioni.

Nel dettaglio, la nuova regolamentazione mira a impedire che l’Intelligenza Artificiale alimenti lo sviluppo militare di Pechino. In questo senso, la norma creerà un nuovo sistema globale di licenze per le esportazioni di tecnologie di Intelligenza Artificiale più avanzate. Le aziende potranno in sostanza continuare a esportare liberamente verso 20 nazioni alleate, ma dovranno affrontare alcune restrizioni per i Paesi non alleati e sarà loro proibito del tutto vendere tecnologia agli avversari degli Stati Uniti. Non è tutto.

Per costruire data center in tutto il mondo, le aziende degli Stati Uniti e di alcuni Paesi partner avranno bisogno di un’unica autorizzazione da parte del Bureau of Industry and Security del dipartimento del Commercio. In questo modo, le nuove regole mirano anche a rafforzare la sicurezza in merito alle specifiche critiche per i modelli di intelligenza artificiale di frontiera più avanzati. Certo, ora alla Casa Bianca ci sarà un nuovo presidente. “Se i controlli dovessero essere congelati dalla nuova amministrazione, la Cina accumulerebbe ingenti quantitativi di hardware statunitense e cercherebbe di installare strutture di elaborazione remota in paesi terzi”, rileva Axios.

E non è una possibilità così remota. Il presidente della commissione per il commercio del Senato, Ted Cruz, ha per esempio affermato che le regole poc’anzi citate sono uno sforzo dell’amministrazione Biden “per cercare di intralciare il presidente Trump e distruggeranno la leadership americana nel settore dei semiconduttori”.


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