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Ecco come gli hacker russi minacciano Dreosto (e Formiche)

Il gruppo hacker NoName057, autore di attacchi contro le infrastrutture italiane, minaccia il senatore Dreosto, che spiega a Formiche.net le ragioni: “Ho denunciato l’attacco informatico che ha colpito il Porto di Trieste, un’infrastruttura cruciale per il nostro Paese“

“Oggi ho presentato una denuncia alla Polizia Postale dopo aver ricevuto messaggi di natura intimidatoria non solo al sottoscritto ma anche alle autorità italiane, presumibilmente collegati a gruppi di hacker russi”, spiega il senatore Marco Dreosto a cui il gruppo “NoName057(16)” ha inviato stamattina su X un messaggio minaccioso.

Nel post si legge: “Finché le autorità italiane, vendute ai nazisti ucraini, continueranno a sponsorizzare il terrorista Zelensky, nessun impegno in termini di sicurezza informatica potrà proteggere la vostra economia dai costi colossali e dai danni causati dai nostri attacchi informatici”.

Il gruppo, collegato con gli attacchi che hanno colpito l’Italia a metà gennaio, ha taggato in quello stesso post anche l’account della Nato, dello Stato Maggiore e del Ministero della Difesa, del presidente Massimiliano Fedriga e dell’onorevole Paolo Formentini, nonché quello del nostro sito, il profilo personale del giornalista di Formiche.net Emanuele Rossi e degli analisti Francesco Galietti, Thibault Muzergues e Andrea Gilli.

“Tali minacce sono seguite al mio recente intervento in Senato dove denunciavo l’attacco informatico che ha colpito il Porto di Trieste, un’infrastruttura cruciale per il nostro Paese”, spiega Dreosto.

“Voglio sottolineare la mia piena fiducia nelle autorità competenti, che sono al lavoro per approfondire quanto accaduto e garantire la sicurezza digitale e la tutela delle nostre infrastrutture strategiche. È fondamentale proseguire con determinazione nella protezione delle nostre reti e dei nostri interessi nazionali”, chiude il senatore.

L’attacco informatico a cui fa riferimento Dreosto ha preso di mira i porti di Trieste e Monfalcone il 12 gennaio. Si è trattato di un Denial of Service (DoS), rivendicato da NoName anche nel loro canale Telegram, dove peraltro la vicenda di Dreosto è stata usata per spingere la propaganda su quanto le capacità del gruppo potrebbe essere dannosa per l’Italia.

Nel cyberattacco di due settimane fa è stato temporaneamente interrotto il servizio online del porto triestino senza causare gravi danni operativi. L’Agenzia nazionale italiana per la sicurezza informatica è intervenuta rapidamente per mitigare l’attacco e sostenere le entità colpite.


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