A Belgrado oltre 500 imprese italiane e serbe presenti, con più di 300 incontri di business match qualificati, al Forum imprenditoriale Italia-Serbia. L’Italia dimostra la continua attenzione del governo verso il costone balcanico, un’area sempre più strategica
Accordi, partnership e più relazioni tra Roma e Belgrado si sviluppano anche, come osservato dal presidente serbo Aleksandar Vucic, perché l’Italia ha negli ultimi anni progressivamente accresciuto il proprio peso specifico geopolitico e oggi “pochi Paesi al mondo avranno con la nuova amministrazione statunitense un rapporto così buono come quello del governo italiano”. Questo l’humus in cui si è svolto a Belgrado il terzo Forum Imprenditoriale tra Italia e Serbia, con la presenza del ministro degli esteri Antonio Tajani, in un momento caratterizzato da un lato dalla spinta italiana al macro tema dell’allargamento Ue (ribattezzato da Giorgia Meloni “riunificazione balcanica”) e dall’altro dall’esigenza di far camminare assieme i progressi dei singoli paesi con le esigenze geopolitiche di un’area sempre più centrale.
Qui Belgrado
L’accoglienza da parte di Vucic racconta al meglio il forte clima di cooperazione esistente e contribuisce a leggere il futuro delle relazioni tra i due paesi. Lo dice espressamente il presidente serbo quando auspica che quando sarà costituito il nuovo governo Giorgia Meloni “sarà il nostro primo ospite o uno dei primi”. Il presidente ha spinto molto sul tasto del sostegno italiano, ancora più prezioso a queste latitudini, grazie al rapporto speciale con la Casa Bianca: “Pochi Paesi al mondo avranno con la nuova amministrazione statunitense un rapporto così buono come quello del governo italiano. E in questo senso, credo che su alcune domande che ci riguardano specificatamente, potremo sempre avere il sostegno del governo italiano, come la questione delle sanzioni contro alcune delle nostre aziende di proprietà a maggioranza russa e su alcune importanti questioni strategiche”.
Ha aggiunto parole di elogio per l’ambasciatore d’Italia in Serbia, Luca Gori, regista degli altri Forum economici e sull’innovazione Italia-Serbia tenutisi negli ultimi due anni: “Se fosse possibile, saremmo contenti se l’ambasciatore restasse qui da noi per altri dieci anni”.
Qui Roma
Tajani ha cerchiato in rosso due elementi su tutti: la storia e la programmazione. In primis il legame antico esistente tra Roma e Belgrado, alla base di un messaggio non solo economico ma anche di amicizia: “I rapporti tra Italia e Serbia sono antichi e la Marina italiana aiutò l’esercito serbo a Corfù nella Prima guerra mondiale”, accanto a ciò che fece “l’esercito serbo per gli italiani dopo Caporetto”. L’Italia in quanto terzo partner commerciale della Serbia è strategico per la cooperazione in difesa, infrastrutture, agroalimentare.
Un passaggio il titolare della Farnesina lo ha fatto anche sulla crisi in atto nel Paese, dopo le dimissioni del premier Milos Vucevic, a seguito delle proteste andate in scena in tutto il paese per il crollo della pensilina di una stazione ferroviaria a Novi Sad, quando nel novembre scorso morirono 15 persone. Tajani chiede che prevalga il dialogo, senza “l’uso della forza né tantomeno della violenza anche da parte degli studenti”, affinché torni una situazione più serena. Sull’Ucraina ha osservato che la cooperazione con Serbia sarà utile per la ricostruzione, per questa ragione ha invitato le imprese serbe alla conferenza internazionale per la ricostruzione dell’Ucraina, che si terrà a Roma il prossimo luglio.
Il Forum
Oltre 500 imprese italiane e serbe presenti, con più di 300 incontri di business match qualificati. La terza missione in Serbia (dopo quelle del novembre 2022 e del novembre 2023 dimostra) la continua attenzione del Governo italiano verso il costone balcanico, un’area sempre più strategica dove il ruolo di Roma si è fatto determinante in ottica di stabilità al continente europeo. Per questa ragione il Forum Imprenditoriale si colloca nel quadro della strategia italiana di diplomazia della crescita e vede la partecipazione di oltre 400 imprese italiane e serbe, interessate a cementare ancora di più i legami tra le comunità imprenditoriali dei due Paesi e, quindi, generando nuove opportunità di investimento.
A Belgrado Tajani ha anche incontrato il Presidente della Repubblica serba, Aleksandar Vučić, e il Ministro degli esteri Marko Djuric. Nel corso della giornata ha inoltre messo l’accento sul completamento del cosiddetto “percorso di riunificazione dei Balcani con l’Europa”, che per il governo è una priorità strategica (così come anche dell’Ue). Al fine di accelerare la fase di integrazione europea della regione, il ministro presiederà il 10 febbraio prossimo a Roma una riunione dei Ministri degli Esteri dei Balcani Occidentali, del gruppo dei Paesi ‘amici’ insieme all’Alto Rappresentante Kallas e alla Commissaria per l’allargamento Kos.
I commenti italiani
Il numero uno di Cdp ha annunciato che anche in Serbia ci sara’ la piattaforma Business matching, al fine di rafforzare l’operatività in Serbia e nell’intera regione dei Balcani occidentali. “In questa direzione – ha osservato Dario Scannapieco – va la scelta di ampliare la collaborazione con le nostre principali controparti serbe”. Business Matching e’ uno strumento digitale sviluppato da Cdp insieme al ministero degli Esteri, già operativo in 15 paesi e a cui sono registrate quasi 9.000 imprese, a disposizione anche delle pmi serbe che vogliono registrarsi per individuare le controparti italiane con cui sviluppare nuove attività e relazioni di business, ha aggiunto.
Inoltre ha precisato che e’ al lavoro con via XX Settembre “per individuare specifiche progettualità ad elevato impatto per un possibile finanziamento da parte di Cdp. Ci concentreremo in particolare su progetti che migliorino la connettività interna della Serbia e con gli altri Paesi della regione. Fra gli ulteriori ambiti di collaborazione figurano inoltre l’istruzione, la transizione energetica, l’economia circolare, lo sviluppo del mercato finanziario”.
Secondo il presidente di Ice, Matteo Zoppas, la Serbia vale nei primi undici mesi del 2024, 2,5 mld di esportazioni , “con una crescita di oltre il 16% rispetto allo stesso periodo del 2023 che già era cresciuta del +6% rispetto al 2022, ciò dimostra la grande opportunità di sviluppo dei rapporti commerciali tra i nostri due Paesi e il grande interesse che aziende e operatori hanno nei confronti dell’apporto che può dare il Made in Italy al processo di ulteriore sviluppo della Serbia. La presenza in questo territorio di quasi 1300 aziende con capitale italiano, ne è una testimonianza”.
Presente anche il vertice di Confapi, Cristian Camisa, secondo cui i due paesi vantano un forte legame che affonda le sue radici nella storia, “ma oggi vogliamo guardare con determinazione al futuro per una cooperazione che può abbracciare tanti settori strategici, a riprova di quanto teniamo a questo legame oggi l’Italia è qui con una delegazione composta dalle più alte cariche governative, la grande industria e quella pubblica oa partecipazione statale, la piccola e media industria privata rappresentata da Confapi, gli enti più importanti che supportano l’internazionalizzazione delle imprese Cdp, Sace, Simest e Ice”.
Paola Papanicolaou, chief of International Banks Division di Intesa Sanpaolo, ha messo l’accento sul ruolo italiano di punto di riferimento per crescita paese, sia in termini economici, sia promuovendo l’impegno del gruppo in termini responsabilità sociale, culturale e ambientale: “Siamo ponte naturale tra l’Italia e i Paesi dell’area Central and Eastern Europe, nei quali stiamo investendo in maniera significativa, per consolidare la posizione di Istituzione Finanziaria di riferimento. Con Banca Intesa Beograd siamo il leader di mercato in Serbia con 6,8 miliardi di depositi, 1,4 milioni di clienti e crediti alla clientela pari a oltre 5,5 miliardi: un Paese fondamentale per le nostre strategie di sviluppo, essendo l ‘Italia il terzo partner commerciale, con un interscambio, di circa 4 miliardi di euro che siamo attivamente impegnati a sostenere”.
Chi c’era al Forum
Otre ai già citati, erano presenti tra gli altri Marko Čadez, Presidente della Camera di Commercio e Industria della Serbia (Ccis); Barbara Cimmino Vicepresidente per l’Export e l’Attrazione degli investimenti di Confindustria; Siniša Mali, Ministro delle Finanze; Dario Scannapieco ad di Cassa Depositi e Prestiti; Alessandra Ricci ad di Sace; Regina Corradini D’arienzo, ad di Simest che ha presentato il “Fondo Balcani” per l’internazionalizzazione delle pmi; Vladimir Lucic Direttore, Telekom Srbija; Nikola Jankovic Direttore per la Cooperazione internazionale, Ras- Agenzia di sviluppo della Serbia che ha presentato le agevolazioni e gli incentivi fiscali per gli investimenti stranieri in Serbia; Nikola Vuletic ad di UniCredit Bank Serbia; Dejan Vukotic presidente del Consiglio di amministrazione, Aofi – Agenzia serba di assicurazione e credito all’esportazione; Alessandro Minon Presidente Finest; Dubravka Đedović Handanović, ministro dell’Energia; Giancarlo Attili Responsabile Sviluppo Business Area Emea di Terna; Andrea Benveduti, vicepresidente per lo sviluppo commerciale di Ansaldo Energia; Cristina Tinelli, Direttore Affari europei e internazionali, Confagricoltura, che ha presentato la piattaforma Hubfarm.