Lo scorso anno il braccio operativo dell’Ue ha investito nella Penisola quasi 11 miliardi, siglando un centinaio di operazioni di finanziamento. Sostenibilità e digitalizzazione le priorità
La Banca europea per gli investimenti (Bei) è la centralina che smista e mette a terra grandi operazioni di sostegno all’economia. Inclusa quella italiana. A tirare le somme è stata Gelsomina Vigliotti, numero due della Bei dal 2021, in successione all’attuale ceo di Cassa depositi e prestiti, Dario Scannapieco, incontrando la stampa presso l’hotel Sina Bernini Bristol di Roma.
Ebbene, il gruppo Bei lo scorso anno ha investito in Italia 10,98 miliardi con 99 operazioni firmate. Un dato in calo rispetto al 2023, quando si registrarono 12,2 miliardi per la ripresa economica e la transizione ecologica con 89 operazioni firmate, ma pur sempre considerevole. L’impegno del 2024 è risultato pari allo 0,5% del Pil e ha contribuito ad attivare investimenti nell’economia reale per 37 miliardi, equivalenti all’1,7% del Prodotto interno lordo. I principali capitoli di attività hanno riguardato l’energia e le risorse naturali con 5,17 miliardi di finanziamenti, l’innovazione e la digitalizzazione con 2,12 miliardi, 1,96 miliardi per infrastrutture e territori sostenibili e 1,73 miliardi per le Pmi.
“Il gruppo Bei ha da sempre ricoperto un ruolo strategico nel sostenere l’economia italiana, finanziando progetti infrastrutturali cruciali, catalizzando risorse e supportando le amministrazioni locali nei loro investimenti. Nel corso dell’ultimo anno”, ha spiegato Vigliotti, “abbiamo riaffermato il nostro impegno, contribuendo in modo significativo ad accelerare il cambiamento verso un futuro più resiliente, prospero e innovativo”. Il nostro intervento non si limita al sostegno finanziario, ma si traduce in un contributo concreto alla sostenibilità ambientale, all’autonomia energetica, alla competitività e alla trasformazione digitale in linea con le priorità dell’Italia e dell’Unione europea”.
Guardando al dettaglio degli investimenti in Italia, sul capitolo energia, la Bei ha impegnato 5,73 miliardi di euro investiti in progetti legati alla sostenibilità ambientale, di cui 3,75 miliardi di euro destinati agli obiettivi REPowerEu, operazioni che hanno contribuito a promuovere la sicurezza energetica del Paese. Tra gli interventi principali, 1,4 miliardi di euro sono stati destinati a progetti per la produzione di energia rinnovabile. Nel complesso, questi investimenti permetteranno di generare 3.751 GWh di energia pulita, sufficienti a coprire il fabbisogno annuo di 1,2 milioni di famiglie italiane. Tra i beneficiari dei finanziamenti figurano anche Erg, Iberdrola, Sunprime e Libeccio.
In parallelo, prosegue la Bei, sono stati investiti 1,6 miliardi di euro per ammodernare e aumentare la resilienza di oltre 17mila chilometri della rete di trasmissione e distribuzione elettrica, grazie alla collaborazione, ad esempio, con partner come Prysmian, Terna, E-distribuzione e Acea. La Bei ha anche avviato una serie di iniziative anche con il settore bancario, tra cui una controgaranzia da 500 milioni di euro, di 200 milioni destinati all’Italia, con Intesa Sanpaolo per sostenere lo sviluppo dell’industria eolica. Ha poi siglato con Findomestic la sua prima operazione in Italia interamente dedicata a finanziare l’efficientamento energetico di famiglie e privati.
Sempre nella Penisola, il gruppo Bei ha investito 2,12 miliardi di euro nella digitalizzazione e innovazione delle imprese, sostenendo grandi aziende private come Marcegaglia e Nexi, e pubbliche come Poste Italiane, oltre che il Polo Strategico Nazionale. Attraverso strumenti come il Venture Debt, prosegue il comunicato, il prodotto finanziario utilizzato per sostenere le imprese più innovative, sono state finanziate startup come BeDimensional e Tau Group. Inoltre, la Bei ha siglato un accordo con Liftt per creare una piattaforma da 100 milioni di euro per realizzare investimenti in equity in settori ad alto impatto, come le life sciences, il deeptech e il cleantech.
Infine, altri 1,96 miliardi di euro sono andati a investimenti per promuovere infrastrutture sostenibili e rigenerazione urbana, con interventi per edifici a emissioni quasi zero, città intelligenti e sistemi di trasporto ecologici. Un contributo significativo pari a 1,05 miliardi di euro è stato destinato alla ricostruzione sostenibile delle regioni del Centro Italia colpite dai sismi del 2016 e 2017, e di Ischia, colpita dalla frana del 2022.