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La genialità di Oliviero Toscani di cogliere l’attimo prima di tutti. Il ricordo di D’Anna

Fotografo famoso in tutto il mondo, in oltre mezzo secolo di carriera, con le sue campagne pubblicitarie fuori dagli schemi ha rivoluzionato l’immagine e il ruolo della moda e della comunicazione. Il ricordo di Gianfranco D’Anna

Venuto al mondo con lo scatto fotografico nel Dna, figlio e fratello d’arte, Oliviero Toscani pubblica la sua prima foto a 14 anni direttamente sul più autorevole e diffuso quotidiano nazionale, il Corriere della Sera. È la foto che anticipa la rotta della sua prestigiosa carriera: cogliere l’attimo anticipando tutti e tutto.

L’immagine del precocissimo esordio è quella del volto dolente di Rachele Mussolini che trasfigura e condensa tutta la sua infinita tristezza, la fine di un’epopea familiare, il dolore straziante, lo sdegno e tutta la rabbia impotente per lo scempio del marito.

Uno stravolgimento colto dal figlio ragazzino che aveva accompagnato il padre, lo storico fotografo del Corriere della Sera, Fedele Toscani, inviato a Predappio a riprendere la tumulazione delle spoglie di Benito Mussolini. Diplomatosi in fotografia alla Kunstgewerbeschule di Zurigo, inizia immediatamente a lavorare nella pubblicità. Anche questo è un esordio che parte dal vertice.

La sua prima campagna è per un cornetto gelato. Presenta una proposta con una prova scattata alla buona: tre ragazze che vanno su un tandem gustando il gelato. La proposta piace moltissimo ed il giovane Toscani non solo ottiene l’incarico, ma lo realizza in un avveniristico scenario parigino e a distanza di decenni quel cornetto gelato furoreggia ancora.

È lo start di un turbinio di incursioni sul mitico Carosello e foto d’autore per riviste come Elle, Vogue, GQ, Harper’s Bazaar, Esquire, Stern, Uomo Vogue e Donna, e la realizzazione di campagne per alcuni tra i più importanti marchi di moda come Valentino, Chanel, Fiorucci, Esprit e Prénatal. Ha ideato e diretto Colors, il primo giornale globale al mondo, un giornale di culto, seguito e copiato da tutte le avanguardie della comunicazione. Poi ha concepito e diretto Fabrica, il centro internazionale per le arti e la ricerca della comunicazione moderna.

l lavori di Toscani sono stati esposti alla Biennale di Venezia, a San Paolo del Brasile, alla Triennale di Milano, e nei musei d’arte moderna e contemporanea di Mexico City, Helsinky, Roma, Losanna, Francoforte. Ha vinto numerosi premi come quattro Leoni d’Oro al Festival di Cannes, il Gran Premio dell’UNESCO, due volte il Gran Premio d’Affichage, e numerosi premi degli Art Directors Club di New York, Tokyo e Milano.

In un continuo crescendo di presenze fotografiche e campagne pubblicitarie, spesso con immagini equivalenti a pugni nello stomaco, polemiche e controversie, come quella dei detenuti del braccio della morte dei penitenziari americani utilizzati come testimonial, Oliviero Toscani lascia comunque una testimonianza indelebile di genialità, irriverenza e coraggio nel panorama della fotografia mondiale.

Paradossalmente, e molti vi scorgono un legame simbolico con la dolente foto di Rachele Mussolini, l’ultimo suo lavoro, nel settembre del 2022 in Sardegna, riguardava i centenari dell’Ogliastra.

Come se, alla vigilia della scoperta della malattia mortale, avesse sfiorato e immortalato il mistero della longevità e l’ineluttabile appuntamento con la morte.


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