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Manette facili in Cina. La psicosi delle imprese nel Dragone

Nelle province della Repubblica popolare si stanno susseguendo numerosi arresti tra i manager delle società quotate. A Pechino qualcosa non quadra e il partito si muove

Erano tante, e nere, le nubi sulla Cina in quell’ultimo scampolo di 2024. Un’economia ancora impantanata, un mattone incapace di ripartire, politiche industriali scollate dai bisogni reali. Ora al conto si aggiunge anche una specie di psicosi da provincia, legata in particolare alle imprese e ai loro manager. Di che si tratta? Pare proprio che Pechino stia cercando di frenare una serie di detenzioni da parte delle autorità locali ai danni di dirigenti aziendali. Arresti che stanno alimentando l’ansia tra gli imprenditori, riducendo gli sforzi per stimolare la crescita economica.

Il problema è grosso. I manager di non meno di 80 società quotate tra Shanghai e Shenzhen sono stati arrestati nel corso del 2024. E non ci sono solo le prime linee, ma anche presidenti e azionisti. Al punto che dal partito sarebbe partito l’ordine all’indirizzo delle amministrazioni locali, secondo il Financial Times, di rendicontare arresti e fermi, per capire cosa stia effettivamente succedendo.

Sempre secondo il quotidiano inglese, alcune delle detenzioni sembrano avere una base legale scarsa o nulla e in molti casi sono state effettuate da autorità distanti centinaia di chilometri dal luogo operazioni commerciali dell’obiettivo, ovvero l’impresa. Una pratica che i media cinesi hanno soprannominato “pesca a lungo raggio”. Un documento ufficiale trapelato dalla provincia meridionale del Guangdong ha addirittura affermato che migliaia di aziende in una singola città sono state oggetto di azione da parte delle autorità di altre aree dal 2023.

Si è mosso il governo, come detto. Il premier Li Qiang ha chiesto una maggiore supervisione delle forze dell’ordine legate alle società, affermando che lo stesso esecutivo esaminerà le regioni con una crescita anormale del reddito da multe e confische o alti livelli di applicazione al di fuori della loro giurisdizione. “Le istanze di abuso di discrezione amministrativa e di applicazione sleale persistono in alcune aree e settori”, ha detto Li, secondo l’agenzia di stampa ufficiale Xinhua. Il premier ha aggiunto che è essenziale affrontare “le questioni urgenti sollevate dai cittadini e dalle imprese”.

Mentre gli analisti hanno affermato che l’elevato numero di detenzioni potrebbe essere collegato al deterioramento delle finanze dei governi locali, che hanno subito un crollo delle entrate derivanti dalle vendite di terreni in mezzo a una crisi immobiliare a livello nazionale che ha anche rallentato la crescita economica della Cina. “I miei amici sono stati schiacciati da tutte le parti”, ha detto un investitore cinese, che ha affermato che alcuni governi locali stavano rivedendo le attività dei residenti al fine di indirizzare i più ricchi con multe.

 


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