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Rutte incontra i commissari Ue per fare il punto sulla Difesa. I dettagli

Mark Rutte ha incontrato la squadra al completo dei commissari europei per discutere di una maggiore cooperazione tra Nato e Ue in tema di Difesa. Il pilastro europeo della Nato, una priorità per la sicurezza euro-atlantica, rimane al centro dei dibattiti, anche in vista delle richieste di Donald Trump per una distribuzione più equa degli oneri

Il segretario generale dell’Alleanza Atlantica, Mark Rutte, ha incontrato la squadra dei commissari europeo al completo per discutere su temi strategici come il rafforzamento della prontezza difensiva, l’incremento della produzione industriale nel settore della difesa e una maggiore convergenza tra le priorità delle due organizzazioni. Ospite di Ursula von der Leyen a La Grande Abbaye de La Ramée, in Belgio, Rutte si è detto ottimista sulla possibilità di costruire ulteriormente sulle solide basi della cooperazione già esistente tra le due istituzioni. La costruzione di un pilastro europeo della Nato rimane infatti un tema cruciale per rafforzare la sicurezza euro-atlantica e soddisfare le richieste di Donald Trump per una suddivisione più equa degli oneri della difesa collettiva. L’idea stessa di pilastro europeo, introdotta dal predecessore di Rutte, il norvegese Jens Stoltenberg, rappresenta ad oggi una priorità per una Nato impegnata a riqualificare il proprio dispositivo di deterrenza nei confronti della Russia. L’incontro tra i vertici europei e atlantici si svolge peraltro alle porte del summit informale dei leader europei dedicato alla Difesa, che si terrà il prossimo 3 febbraio presso il castello di Limont, in Belgio.

Il rafforzamento della deterrenza sul Fianco Est

Nel frattempo, proseguono gli sforzi Nato per rafforzare le capacità dislocate sul Fianco Est dell’Alleanza come risposta all’invasione russa dell’Ucraina nel 2022. Oltre ad aumentare il numero di unità sotto diretto comando Nato a 40mila unità, i nuovi piani di risposta rapida dell’Alleanza prevedono la capacità di schierare in breve tempo fino a 400-500mila uomini in caso di attacco da parte della Russia. Il rafforzamento delle missioni di air policing e la recente istituzione della missione Baltic Sentry, per proteggere le infrastrutture sottomarine del Baltico, completano il novero di strumenti convenzionali deputati a garantire la deterrenza sul Fianco Est.

L’Italia, in quanto secondo contributore dell’Alleanza in termini di unità militari impegnate sul campo, è presente in tutti questi scenari, recentemente visitati dal capo di Stato maggiore della Difesa, il generale Luciano Portolano. Nell’ambito della sua visita, Portolano ha incontrato i contingenti italiani dislocati nell’ambito delle missioni di deterrenza e difesa collettiva. La visita è iniziata presso la base di Ādaži, in Lettonia, dove Portolano ha incontrato il suo omologo lettone e i soldati italiani impegnati nella missione Baltic Guardian. Successivamente, ha avuto incontri istituzionali con i comandanti di diverse divisioni Nato in Lettonia, ribadendo l’impegno dell’Italia nel garantire la sicurezza del Fianco Est. Il capo di Smd si è poi recato presso i principali comandi a Brunssum, Mons e Ramstein, dove ha discusso con i vertici militari della Nato e ha sottolineato l’importanza del contributo italiano alla prontezza e coesione dell’Alleanza. 


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