Skip to main content

Investimenti, tecnologia e sistema Europa. La visione di Ercolani per un’Italia leader nella Difesa

L’industria della difesa europea è in piena trasformazione, e l’Italia può giocare un ruolo da protagonista. Intervenendo al Centro Studi Americani, Alessandro Ercolani, ad di Rheinmetall Italia, ha sottolineato l’importanza di investimenti strategici e di una forza-lavoro qualificata per evitare la dipendenza da mercati esteri. Vitale anche la cooperazione industriale europea, senza la quale si rischia un aumento della frammentazione interna 

Nel panorama geopolitico globale, l’industria della difesa europea sta vivendo un periodo di profondo cambiamento. L’Italia, in questo contesto, ha l’opportunità di svolgere un ruolo da protagonista, non solo a livello politico, ma anche industriale. A spiegarlo al Centro Studi Americani a una platea di studenti nell’ambito degli incontri promossi dalla Spes Academy, è stato Alessandro Ercolani, amministratore delegato di Rheinmetall Italia. “Il nostro Paese sta assumendo il ruolo di leader all’interno dell’Europa. Ha delle industrie di altissimo livello tecnologico, ma deve affrontare la sfida di crescere ulteriormente in un settore complesso come quello della difesa”.

Un tema centrale per il raggiungimento di questo obiettivo è l’adattamento dell’industria alle nuove dinamiche globali, innalzando anche l’impegno di spesa: “Quando si parla di aumentare il budget della difesa, passando dal 1,5 al 2%, parliamo di immettere nel sistema Italia 10 miliardi”, ha ricordato l’amministratore delegato, sottolineando come questa cifra sia tanto significativa quanto complessa da assorbire. Per riuscire ad affrontare la sfida, “è necessario che l’industria italiana possa contare su una forza-lavoro adeguata”. Secondo Ercolani, il rischio è che, in assenza di una forza-lavoro adeguata, questi fondi finiscano per essere impiegati in acquisti esteri, mancando l’obiettivo di rafforzare la produzione made in Europe e aumentando il grado di dipendenza verso altri mercati. 

Come evolvono gli scenari, così evolve l’industria

Un altro aspetto da tenere in considerazione riguarda i cambiamenti portati dall’avvento delle tecnologie emergenti. “L’industria della difesa sta attraversando una transizione fondamentale: siamo passati dalla fase dell’uomo e degli strumenti, a quella dell’uomo e della macchina, per arrivare oggi a quella della macchina e dell’uomo. In questa transizione, i dati, l’intelligenza artificiale e gli algoritmi sono diventati tecnologie abilitanti, sempre più decisive”. A tal proposito, è prezioso l’esempio delle aziende emergenti nel settore della difesa statunitense, le quali stanno imponendo nuove logiche di business, più veloci e più agili rispetto ai tradizionali colossi industriali. “Alcune di queste aziende sono nate appena qualche anno fa – ha aggiunto Ercolani – ma grazie alla velocità e all’uso delle tecnologie emergenti, come l’intelligenza artificiale, stanno già competendo con le grandi realtà del settore”.

“Se non si farà la Difesa europea, ci sarà l’Europa della difesa”

Da ultimo, va fatta una riflessione sulla creazione di un “sistema Europa” per competere con gli altri player. È a questo che si riferisce Ercolani quando avverte che “se non si farà la Difesa europea, ci sarà l’Europa della difesa”. Davanti al dato che vede come inevitabile un aumento generale degli investimenti nella Difesa nel Vecchio continente, per competere veramente si sente la necessità di fare sistema. L’alternativa è una competizione interna tra gli Stati i quali, seppur in grado di portare avanti singoli processi di riarmo, fallirebbero nell’obiettivo di costruire una solida base industriale e tecnologica comune. “Se il Vecchio continente non riuscirà a unirsi per affrontare le sfide della difesa, rischiamo di rimanere indietro”, ha detto il manager, sottolineando come l’urgenza di superare le divisioni nazionali per diventare un sistema integrato, che possa competere efficacemente con i giganti globali. “Nessuno ce la fa da solo”. A corroborare ulteriormente questo approccio, basti vedere le reazioni dei mercati alla creazione della nuova joint venture tra Leonardo e Rheinmetall, i cui titoli, a pochi mesi dall’annuncio del partenariato, sono aumentati del 10%, confermando la fiducia di analisti e investitori nel progetto.

L’alleanza Leonardo-Rheinmetall per i sistemi terrestri

Nell’ottica di procedere verso una sempre più stretta collaborazione tra i campioni dell’industria, la nuova joint venture tra Leonardo e Rheinmetall rappresenta un esempio concreto di sinergia tra aziende europee. La nuova società sarà gestita pariteticamente, con le quote azionarie ripartite al 50% e la previsione che il 60% delle attività verranno sviluppate in Italia, anche in virtù della presenza sul territorio degli impianti di Rheinmetall Italia. La nuova Leonardo Rheinmetall Military Vehicles (Lrmv), che ha recentemente ricevuto il via libera da parte dell’antitrust tedesco, avrà sede legale a Roma e sede operativa a La Spezia. L’accordo, siglato da Roberto Cingolani, amministratore delegato di Leonardo, e Armin Papperger, ceo di Rheinmetall, non costituisce solo un passo in avanti per la cooperazione industriale tra le due realtà, ma sarà anche fondamentale per il programma di ammodernamento della componente terrestre delle Forze armate italiane. 

Infatti, dopo la rottura con KNDS, relativa alla fornitura di carri armati Leopard2A8, il nuovo accordo prevede lo sviluppo e la produzione di un nuovo Main battle tank (Mbt) basato sul corazzato Panther KF-51 di Rheinmetall e di un nuovo sistema di combattimento corazzato di fanteria (Aics), basato sul design modulare del Lynx e quindi realizzabile in diverse versioni, da quelle antiaeree a quelle logistiche o di supporto al combattimento. Recentemente, il Centro polifunzionale di sperimentazione dell’Esercito di Montelibretti ha anche ricevuto un esemplare del Lynx KF-41, che sarà sottoposto a test e valutazioni tecniche preliminari per la definizione degli standard operativi che andranno a definire le specifiche definitive del sistema Aics.


×

Iscriviti alla newsletter