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Dalle rinnovabili una risposta alla dipendenza energetica dell’Italia. Report Intesa

La crescita delle energie verdi nel mix di produzione elettrica indica che l’aumento della produzione green è la strada da seguire per affrancare l’Italia dalla dipendenza dalle importazioni di gas, secondo l’ultimo Med&Italian Energy Report

L’Italia è il Paese europeo che ha storicamente il maggior grado di dipendenza energetica, ma con un importante segnale di graduale e costante diminuzione e con scorte complessive superiori alla media europea. Ed è rilevante la crescita dell’energie rinnovabili nel mix di produzione elettrica e proprio questo indica che l’aumento della produzione rinnovabile è la strada da seguire per affrancare l’Italia dalla dipendenza dalle importazioni di gas. Si potrebbe riassumere così il messaggio sotteso del sesto Med&Italian Energy Report realizzato da Intesa Sanpaolo. Gli ultimi dati al 2024 per l’Italia, è indicato nel rapporto, evidenziano che la richiesta di energia elettrica e stata soddisfatta per il 41,2% da energia rinnovabile, il massimo di sempre.

Nel dettaglio, la Ue tra le grandi economie globali è quella con la maggiore dipendenza energetica (58% del fabbisogno energetico dipende da importazioni contro il 20% per la Cina e praticamente zero per gli Usa). Nel rapporto si rileva come migliori la capacita di produzione interna, grazie alla crescita delle rinnovabili, passate, dal 2000 ad oggi, dal 15% al 45% del totale del mix di generazione di energia elettrica. E infatti, sempre in Europa, l’uso del carbone è diminuito drasticamente dal 32% del 2000 a circa il 12% mentre e leggermente aumentata la quota del gas naturale dal 12% al 17%.

Attualmente dominano le energie rinnovabili, passate dal 15% nel 2000 al 45% e ci si aspetta un ritmo di espansione dell’elettricità da rinnovabili più che doppio entro il 2030. Tra i principali paesi europei, la Spagna presenta un mix più equilibrato e con il più alto peso delle rinnovabili che arrivano al 51% del totale nel 2023. La Germania è il Paese con il più elevato utilizzo di carbone (26% del totale), anche se in forte riduzione. In Francia il mix energetico è invece dominato dal nucleare (64% del totale).

Non è tutto. Il grado di dipendenza energetica dell’Italia è ben sopra la media europea, tuttavia risulta in calo di quasi tre punti percentuali rispetto al 2019 quando la dipendenza era pari al 77,5%. La Francia è il Paese con il minor grado di dipendenza pari al 44,8% grazie all’uso del nucleare. Quanto al gas, all’inizio di novembre l’Italia aveva raggiunto un livello di riempimento degli stoccaggi di gas naturale pari al 98,5% oltre la media europea, assicurandosi un margine di copertura contro eventuali rischi associati alle forniture di gas per la stagione invernale 2024/25.

 


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