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Russia e Cina preoccupano la Nato. L’appello di Rutte

La prima giornata della riunione del Comitato militare della Nato a Bruxelles si è aperta con un forte appello del segretario generale Mark Rutte per una “mentalità da tempo di guerra”. Il messaggio di unità e determinazione è stato il filo conduttore di un incontro che ha visto la partecipazione dei capi di Stato maggiore della difesa dei Paesi membri e oltre venti nazioni partner. L’evento ha segnato il passaggio di consegne al vertice del Comitato militare, con l’ammiraglio italiano Giuseppe Cavo Dragone pronto a succedere a Rob Bauer

La prima giornata della riunione del Comitato militare della Nato si è aperta a Bruxelles con un chiaro messaggio di unità e determinazione per affrontare le sfide strategiche globali. Ad aprire i lavori della riunione dei capi di Stato maggiore della difesa dei Paesi membri e oltre venti omologhi delle nazioni partner, è stato il segretario generale Mark Rutte, che in apertura ha elogiato la leadership dell’attuale presidente del Comitato militare, l’ammiraglio neerlandese Rob Bauer, e accolto il prossimo presidente l’italiano Giuseppe Cavo Dragone. “Grazie, Rob, per il tuo instancabile servizio. E benvenuto all’ammiraglio Cavo Dragone, che guiderà l’Alleanza con determinazione”, ha dichiarato Rutte. La riunione ha visto la partecipazione del generale Luciano Portolano, nuovo capo di Stato maggiore della difesa italiana, che ha ribadito il ruolo cruciale dell’Italia nel rafforzare la cooperazione all’interno dell’Alleanza.

Il segretario generale ha poi sottolineato la necessità di un cambio di passo nella postura strategica dell’Alleanza, sollecitando una “mentalità da tempo di guerra” per garantire una risposta efficace alle sfide emergenti. “Per prevenire la guerra, dobbiamo essere meglio preparati per ciò che accadrà tra quattro o cinque anni”, ha aggiunto. L’incontro si inserisce in un contesto critico per la Nato, preoccupata non solo dalla continuazione della guerra in Ucraina, ma anche dall’attivismo cinese. Nel suo intervento, l’ammiraglio Bauer ha sottolineato l’urgenza di rafforzare le difese collettive. “La Russia non ha raggiunto i suoi obiettivi strategici, ma continua a destabilizzare la regione. Inoltre, la Cina rappresenta una minaccia crescente con il suo comportamento aggressivo e la mancanza di trasparenza sul rafforzamento militare”, ha detto Bauer.

Secondo quanto dichiarato in una nota della Nato, nel corso delle due giornate, i vertici militari dell’Alleanza discuteranno temi di importanza strategica, concentrandosi sull’incremento della prontezza operativa, l’interoperabilità tecnologica e la modernizzazione delle capacità difensive. Il generale Christopher Cavoli, comandante supremo alleato in Europa (Saceur), ha evidenziato come la Nato stia lavorando per garantire la sicurezza dell’area euro-atlantica, mentre l’ammiraglio Pierre Vandier, comandante supremo per la trasformazione (Sact), ha guidato una sessione dedicata all’interoperabilità tra le forze alleate. “Intorno a questo tavolo ci sono mille anni di esperienza militare combinata. Dobbiamo dimostrare che la democrazia può vincere e vincerà. La nostra unità è la nostra forza”, ha dichiarato Bauer nel suo discorso finale. Con l’arrivo di Cavo Dragone, l’Alleanza punta a consolidare ulteriormente la cooperazione tra i suoi membri, rafforzando la deterrenza e la capacità di risposta alle sfide globali.


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