La sicurezza marittima è uno degli elementi sul tavolo della visita della presidente del Consiglio Meloni a Manama. Italia e Bahrein cooperano in diverse missioni di controllo della libertà di navigazione, una delle principali minacce al regolare flusso del commercio internazionale
Se con l’Arabia Saudita i temi principali sono stati di carattere economico, nella visita in Bahrein la presidente del Consiglio Giorgia Meloni trova sul tavolo anche elementi di cooperazione securitaria essenziali per la presenza strategica italiana nella Regione del Golfo, parte dell’Indo-Mediterraneo.
Non che con Manama manchi il business. La visita di Stato di Meloni segue l’invito ricevuto dal re Hamad bin Isa Al Khalifa durante la sua missione a Roma nel 2023, che ha consolidato l’Italia come primo partner commerciale del Bahrein in Europa. Ma il commercio, e lo sviluppo economico, sono legati a doppio filo con la sicurezza (con geopolitica ed economia ormai totalmente parte della stessa dimensione).
Il primo viaggio ufficiale di un capo di governo italiano nell’arcipelago del Golfo Persico testimonia come l’attuale esecutivo tenga in considerazione l’area: arriva appena dopo la tappa saudita del weekend scorso, e a una dozzina di giorni dalla missione negli Emirati Arabi Uniti. In mezzo, la presenza all’Inauguration di Donald Trump, con Washington che è un perno anche nelle relazioni italo-bahreinite, soprattutto se si considera la dimensione securitaria. La base navale americana a Manama è infatti l’hub di varie missioni di sicurezza marittima a cui partecipano i due Paesi.
Sulla maritime security l’Italia è un attore centrale in Europa e a livello globale, punto fermo per molti in Medio Oriente e nel Golfo, con un ruolo determinante nella protezione del Mar Rosso e best practice tecnico-operative da poter trasmettere. La presenza della Marina Militare italiana nella regione si concretizza attraverso attività come il comando – detenuto fino allo scorso ottobre – della Combined Task Force (Ctf) 153, responsabile delle operazioni di sicurezza marittima nell’area vasta tra Mar Rosso, Bab al-Mandeb e nel Golfo di Aden occidentale.
Sotto il comando del Capitano di Vascello Roberto Messina, la CTF 153 ha condotto con efficacia l’operazione “Prosperity Guardian”, volta a dissuadere gli attacchi Houthi alle navi mercantili nel Mar Rosso meridionale e nel Golfo di Aden occidentale, a cui hanno partecipato più di 20 paesi.
La task force è nata nel 2022 per contrastare gli attori non statali illeciti, migliorare la sicurezza della navigazione e promuovere la cooperazione internazionale come parte delle Combined Maritime Forces (Cmf), che svolgono esercitazioni congiunte e operazioni di pattugliamento con le marine alleate. Le Cmf sono basate alla Naval Support Activity di Manama, che ospita la Quinta Flotta del Pentagono – con una struttura del tutto simile a quella che a Napoli ospita la Sesta Flotta.
In sostanza, da Manama si coordinano le missioni per la stabilità regionale e per il mantenimento della libertà di navigazione, elementi di interesse strategico condiviso anche dal Bahrein. A dimostrazione di questo ruolo, la base bahrenita ha fatto da palcoscenico tecnico e di discussione su certe tematiche ospitando la conferenza di aprile 2024, organizzata dalla Combined Maritime Forces. Durante l’evento leader navali e delegati di nazioni partner hanno discusso i risultati degli ultimi dodici mesi e le prospettive future della sicurezza marittima. In quell’occasione è stato presentato un briefing su Operazione Atalanta e Operazione Aspides, entrambe sotto comando italiano sebbene con incarichi formalmente differenti, la prima orientata alla lotta alla pirateria mentre l’altra specifica per la protezione delle navi commerciali bersagliate dagli Houthi nel Mar Rosso e Mar Arabico.
Le forze navali italiane e bahreinite collaborano attivamente in operazioni di addestramento sinergiche, con l’obiettivo di migliorare l’interoperabilità e affrontare future operazioni congiunte all’interno di coalizioni marittime internazionali. Tale cooperazione include lo scambio di esperienze in materia di sicurezza marittima e la gestione dei flussi migratori, elementi centrali per la stabilità della regione del Golfo.
La cooperazione bilaterale su un accordo intergovernativo nel settore della difesa firmato nel 2015, che ha delineato un quadro giuridico per diverse iniziative tra le forze armate dei due Paesi. L’Italia è presente con missioni di addestramento e cooperazione con le marine locali, oltre alla promozione del “Made in Italy” – come racconta la presenza del Vespucci, che ha fatto tappa nell’area all’interno del suo “Tour mondiale”.