A Palazzo Chigi visita dell’alto rappresentante della politica estera dell’unione, un’occasione per fare il punto sui principali dossier di politica estera, comprese le guerre in corso, con la progettualità legata alle iniziative della nuova commissione europea
Sostegno all’Ucraina, transizione in Siria (anche grazie alla ministeriale in formato Quint ospitata a Roma) e sviluppi dell’Ue in chiave di difesa e Piano Mattei. Questi i temi toccati in occasione dell’incontro a Palazzo Chigi tra il Presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni e la vice presidente della Commissione e Alto Rappresentante dell’Unione Europea per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza, Kaja Kallas. Un’occasione per fare il punto sui principali dossier di politica estera, comprese le guerre in corso, con la progettualità legata alle iniziative della nuova commissione europea.
Qui Chigi
“È sempre un piacere tornare in Italia! Un incontro molto costruttivo con la prima ministra Giorgia Meloni . L’Europa ha molte sfide davanti a sé e lavorando insieme siamo più forti”, scrive su X l’Alta rappresentante che ha ripreso in mano il filo della discussione con Roma, proprio a poche ore dalla visita in Italia del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, a colloquio ieri con Meloni e Mattarella. Il premier italiano ha espresso solidarietà per le vittime dei recenti bombardamenti russi e ha ribadito il sostegno a 360 gradi che l’Italia assicura e continuerà ad assicurare alla legittima difesa dell’Ucraina e al popolo ucraino, per mettere Kyiv nelle migliori condizioni possibili per costruire una pace giusta e duratura, parole dette sia al diretto interessato che in occasione della conferenza stampa di inizio anno.
Oltre all’Ucraina un focus specifico è stato dedicato da Meloni e Kallas alla Siria, su cui la ministeriale in formato Quint ospitata a Roma dal Vice Presidente del Consiglio e ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani, è una traccia operativa che può consentire al governo italiano di essere parte in causa in una partita altamente complessa su cui si stanno tra le altre cose intrecciando le riflessioni della nuova amministrazione Trump e le consegne con la precedente.
Quale nuova Ue?
Le due leader hanno anche ragionato sul potenziamento del ruolo internazionale dell’Unione Europea, con particolare attenzione all’ulteriore sviluppo della collaborazione con il Vicinato Sud e l’Africa, anche nel contesto del Piano Mattei. Un passaggio, questo, che si lega all’annuncio fatto ieri da Meloni sui nuovi paesi obiettivo del Piano, che comprende cinque nuovi players che accrescono la proiezione dell’iniziativa italiana. Un altro tema toccato, questa volta nell’incontro Kallas-Crosetto, è stato quello sulla difesa comune, peraltro al centro della scorsa campagna elettorale di Ursula Vonder Leyen.
“L’Europa guarda all’Italia su Africa e migranti”, ha dichiarato Kallas all’Ansa, precisando che l’Italia è uno dei paesi più importanti in Europa e ha una chiara influenza su diversi argomenti. “E ci sono alcuni argomenti in cui tutti guardano all’Italia: il know-how e la conoscenza che ha riguardo all’Africa e come approcciare i Paesi africani è molto rilevante. Anche le discussioni che abbiamo riguardo alla migrazione: è chiaro che non possiamo essere senza confini sia dentro che fuori La libera circolazione delle persone è qualcosa che il popolo europeo apprezza molto. Ma se non siamo in grado di mantenere sicuri i nostri confini esterni, allora significherà che i confini ritorneranno in Europa fine dell’Unione Europea in quanto racconto”.
Italia e Libano
“Il Libano sa che potrà sempre contare sul sostegno e l’amicizia dell’Italia”. Queste le parole di Meloni nell’augurare buon lavoro al generale Joseph Aoun, neo Presidente della Repubblica Libanese. “Sono convinta che il Presidente Aoun saprà essere una guida sicura e autorevole per il Libano, Nazione amica dell’Italia alla quale siamo legati da storici e profondi rapporti. L’Italia continuerà a contribuire alla pace e al benessere del Libano, anche attraverso l’impegno costante e generoso dei militari impegnati nella missione Unifil e nella missione bilaterale Mibil. Sono certa che la nostra storica collaborazione sia destinata a crescere ulteriormente, nel sostegno alla sovranità libanese e alla ricostruzione e al rilancio dell’economia”.