Il presidente del Comitato militare della Nato ha sottolineato l’importanza di aumentare la spesa per la difesa oltre il 2%, spendendo meglio e insieme. Domani il summit Ue informale voluto dal presidente Costa
“Ogni nazione della Nato dovrà raggiungere rapidamente livelli di spesa per la difesa superiori al 2% del Pil perché abbiamo stabilito che non basta più. Con tempi e modi che ciascuna nazione stabilirà in base alla propria situazione, perché rimangono nazioni sovrane”. Lo ha detto all’Ansa l’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, presidente del Comitato militare della Nato. “È inutile fare grandi proclami”, ha aggiunto, “senza fare i conti con le capitali”. “Oltre che parlare di numeri in crescita, che sia il 3% o il 5%”, ha evidenziato, “serve poi un esame di coscienza, reale e onesto, che si deve spendere meglio e insieme”.
La sinergia Ue-Nato
“L’industria della difesa europea non ha ancora cambiato la mentalità nel modo corretto, non hanno percepito la gravità della situazione: devono investire, perché non siamo in guerra ma non siamo nemmeno in pace”, ha dichiarato Cavo Dragone. “Allo stesso tempo”, ha aggiunto, “l’industria deve far parte del sistema della difesa, non deve essere esclusivamente indirizzata al guadagno: non è che siccome aumentiamo le spese allora ciò che costava uno magicamente poi costa due, perché non è così che si va avanti, no?”.
L’appello ai leader Ue
“Da soli si va probabilmente più veloci, però tutti insieme si va più lontano”, ha detto ancora l’ammiraglio Cavo Dragone. “Serve abdicare un pochettino alla sovranità nazionale, soprattutto sul fronte della capacità industriale, per il bene comune e raggiungere un buon risultato” rispondendo alla richiesta di quale messaggio vorrebbe lanciare ai leader europei che lunedì si riuniscono a Bruxelles per il vertice sulla difesa. “E poi guardare a come si è organizzata la Nato, sugli standard, sulle sinergie… in 75 anni si è imparato come limare certi attriti”, ha aggiunto.
L’agenda di lunedì
Quello di domani sarà un vertice informale interamente dedicato alla difesa europea, una sorta di brainstorming, voluto dal presidente del Consiglio europeo Antonio Costa per favorire una discussione meno ingessata tra i leader. E arriva quasi tre anni dopo che la Russia di Vladimir Putin ha invaso l’Ucraina e due settimane dopo l’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca. Sarà la prima volta, dopo la Brexit, che si riuniranno a 28 dal momento che il primo ministro britannico, il laburista Keir Starmer, sarà ospite a cena al Palais d’Egmont di Bruxelles.