Roma e Vienna hanno gli stessi interessi strategici in quattro ambiti: il costone balcanico, l’immigrazione, il bacino Danubio-Mar Nero e lo sviluppo interconnesso dell’Europa centro-orientale. Non solo territori, ma capisaldi della politica estera che si distendono in parallelo ad azioni come il rafforzamento le prospettive europee dei Paesi dei Balcani occidentali, la stabilizzazione politica dell’intera area e la complessiva crescita economica della regione
Lunedì a Palazzo Chigi Giorgia Meloni riceverà il cancelliere federale della Repubblica d’Austria, Alexander Schallenberg, nello stesso giorno in cui si svolgerà a Roma la riunione del cosiddetto gruppo de “Gli amici dei Balcani”. Un segnale, l’ennesimo, dell’attenzione che il governo non solo riserva a Paesi di prima prossimità come l’Austria ma anche a soggetti che condividono strategie comuni in una macro area ultrasensibile per le prospettive future, tanto dell’Italia quanto dell’Ue.
Gli incontri tra Roma a Vienna
Particolarmente frequenti sono stati nell’ultimo biennio gli incontri istituzionali fra i vertici dei due Paesi. Giorgia Meloni ha visitato l’Austria nel giugno 2023, dopo la visita del cancelliere Karl Nehammer in Italia del precedente maggio. In precedenza erano stati a Vienna i presidenti del Senato Ignazio La Russa e della Camera dei Deputati Lorenzo Fontana nel gennaio 2023 in occasione dell’inaugurazione della sede restaurata del Parlamento austriaco. Anche i ministri Antonio Tajani e Guido Crosetto hanno visitato Vienna, entrambi nel dicembre del 2022.
Nel maggio dello scorso anno, inoltre, c’è stato a Roma il sesto comitato bilaterale della difesa, al fine di ribadire la stabilità delle relazioni fra i due Paesi, alla presenza del Segretario Generale della Difesa e Direttore Nazionale degli Armamenti, Generale di Corpo d’Armata Luciano Portolano, e del suo omologo austriaco, Maggior Generale Harald Vodosek. Tra l’altro nel 2022 sono state ricordate due ricorrenze significative, come i 50 anni dall’Autonomia del Trentino-Alto Adige/Sud Tirol e i 30 anni dalla conclusione della controversia tra Italia e Austria presso l’Onu.
I dossier comuni
Italia e Austria hanno gli stessi interessi strategici in quattro ambiti: il costone balcanico, la lotta ai flussi irregolari di migranti, il bacino che dal Danubio giunge idealmente fino al Mar Nero e lo sviluppo interconnesso dell’Europa centro-orientale. Non solo territori, ma capisaldi della politica estera che si distendono in parallelo ad azioni come il rafforzamento le prospettive europee dei Paesi dei Balcani occidentali, la stabilizzazione politica dell’intera area (anche per rintuzzare le mire di super player esterni) e la complessiva crescita economica della regione.
In questo senso la concomitante riunione dei ministri degli Esteri dei Balcani Occidentali, del assieme all’Alto Rappresentante Kaja Kallas e alla Commissaria per l’allargamento Marta Kos, dimostra una volta di più l’intenzione del governo di essere realmente pivot per l’intera macro regione. Il tutto a meno di una settimana dal terzo Forum Imprenditoriale tra Italia e Serbia, tenutosi a Belgrado, a cui hanno preso parte oltre 500 imprese italiane e serbe presenti, con più di 300 incontri di business match qualificati.
Le relazioni bilaterali
L’interscambio commerciale tra i due Paesi è quasi triplicato in vent’anni, ovvero rispetto al momento dell’adesione all’Ue da parte di Vienna. I dati del 2023 dicono che il volume degli scambi ha superato i 25 miliardi di euro, consentendo all’Italia di conservare la posizione di secondo partner economico dell’Austria dopo la Germania. Inoltre da un anno circa è attivo un nuovo elettrodotto realizzato da Terna, che collega la stazione elettrica di Nauders in Austria con la stazione elettrica di Glorenza in val Venosta. In questo modo è stata raddoppiata la capacità di interscambio elettrico.