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Occhi su Bruxelles per il vertice dei leader sulla Difesa. Di cosa si sta parlando

A Bruxelles è iniziato il primo ritiro informale dei leader dell’Unione europea sulla Difesa, con focus su spese militari, autonomia strategica e industria della difesa. Mentre Macron annuncia il raddoppio della spesa militare francese, Rutte sottolinea che una difesa europea non può fare a meno degli Stati Uniti. Con l’Europa che si trova di fronte a sfide geopolitiche inedite, il vertice assume particolare rilevanza, mentre procedono i lavori sul Libro bianco sulla Difesa europea

Oggi a Bruxelles si è aperto il ritiro informale dei leader dell’Unione europea dedicato alla Difesa, il primo del suo genere. Come annunciato dal presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, il summit porterà avanti i lavori avviati nel marzo 2022 al vertice di Versailles, all’indomani dell’invasione russa dell’Ucraina. I lavori, inizialmente previsti al castello di Limont, in Belgio, si stanno tenendo presso l’Egmont Palace di Bruxelles.

In un contesto geopolitico sempre più incerto, i capi di Stato e di governo si raccolgono per discutere temi cruciali per il futuro dell’Unione, tra cui l’aumento delle spese militari, lo sviluppo dell’autonomia strategica europea e il rafforzamento dell’industria. In particolare, la formula del ritiro, voluta da Costa, risulta una novità rispetto al passato. Benché non sia chiaro cosa implichi precisamente sotto il profilo procedurale, è possibile che il nuovo format sia stato scelto per non porre limiti temporali alla discussione, il cui obiettivo rimane quello di far emergere delle linee guida condivise sul lungo termine.

Proprio sull’argomento delle spese, un annuncio ha subito catturato l’attenzione. Il presidente francese, Emmanuel Macron, prima di fare il suo ingresso a Egmont Palace, ha dichiarato che la Francia raddoppierà i propri investimenti nella Difesa come risposta alla minaccia russa e alle pressioni da Washington sul burden-sharing all’interno della Nato. Si tratta di un passo che evidenzia la volontà di Parigi di giocare un ruolo di primo piano nel rafforzamento della difesa europea, vecchio cruccio di Macron, ma anche un segnale di apertura nei confronti delle richieste di Donald Trump.

Tuttavia, mentre la partita sui dazi statunitensi nei confronti dei prodotti europei entra nel vivo, con Macron e Olaf Scholz che si dicono pronti a rispondere, rimane centrale il tema della difesa europea come complementare all’architettura di sicurezza euro-atlantica.

In questo senso, una delle affermazioni più significative durante la giornata è arrivata dal segretario generale della Nato, Mark Rutte, il quale ha rimarcato che “non c’è difesa europea senza gli Stati Uniti”. 

Mentre la discussione procede, i leader europei sono chiamati a prendere decisioni concrete e a fornire indirizzi che possano guidare la Commissione europea verso la definizione di un Libro bianco per la Difesa. Le parole di Macron e Rutte mettono in evidenza le differenze e le sfide che l’Unione dovrà affrontare per affermare la propria autonomia in ambito militare, senza perdere il sostegno cruciale di un partner strategico come gli Stati Uniti. Il cammino verso una difesa europea rimane complesso, ma questo ritiro potrebbe essere l’inizio di un nuovo capitolo per l’Unione, chiamata a rispondere a sfide che richiedono visione e lungimiranza.


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