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Pnrr e Alta Velocità, la mappa di Donnarumma per Ferrovie

Il manager a capo di Piazza della Croce Rossa in audizione alla Camera. La messa a terra dei fondi Ue procede a pieno regime, la privatizzazione non è un’opzione, si può individuare un investitore per l’Alta Velocità pur mantenendo il controllo pubblico

Ferrovie corre sul Pnrr e fa chiarezza su una possibile apertura del capitale, in chiave privatizzazione. Parlando in audizione alla Camera, in Commissione Trasporti, il ceo di Piazza della Croce Rossa, Stefano Donnarumma, ha spiegato come a dicembre scorso siano stati consuntivati 12 miliardi di euro di investimenti legati al Pnrr. Ora ne restano da realizzare altri 13 miliardi, si sta procedendo a un ritmo di circa 800 milioni al mese”, ha chiarito il manager. “Ciò ci fa dire che al giugno 2026 saranno raggiunti buona parte degli obiettivi assegnati” con alcuni aspetti che sono oggetto di una fase di rinegoziazione che il ministro Foti (Tommaso, responsabile della Coesione e degli Affari Europei, ndr) sta portando avanti in questi giorni.

Donnarumma ha poi fornito alcune indicazioni sui conti relativi al 2024. “Un anno con criticità dovute più che altro da necessità di accantonamenti precauzionali. Ci sono state delle attività sulle quali abbiamo dovuto per prudenza operare degli accantonamenti, nello specifico Ferrovie del Sud-Est e quant’altro. Di conseguenza è probabile che il risultato netto finale possa avere un segno negativo anziché positivo. Ma questo è già stato reso evidente nella semestrale, quindi non c’è una novità”.

Il numero uno di Ferrovie, sempre in relazione al bilancio di esercizio dello scorso anno, ha specificato che anche per l’Anas il 2024 sarà un anno non brillante a causa di una mancata copertura di costi di gestione che deriva da un adeguamento ancora da effettuare su quelle che sono le strade di rientro, cioè le strade che vengono consegnate dalla gestione pubblica dei comuni all’Anas stessa, ma che non hanno visto un adeguamento dei ristori.

Quanto alla possibile privatizzazione della holding, “noi non abbiamo mai parlato di privatizzarle, né tanto meno di quotarle, ma di un perimetro specifico che rimarrebbe all’interno del controllo pubblico”, ha chiarito Donnarumma in relazione all’ipotesi di reperimento nuovi finanziamenti per l’Alta velocità. Il manager ha ribadito che una delle ipotesi potrebbe essere di individuare un fondo infrastrutturale che potrebbe essere di investitori italiani. “Non sarà Fs a decidere chi possa essere il finanziatore ma l’azionista in funzione del metodo identificato”.


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