Per proteggere i convogli di rifornimenti diretti verso il fronte, Mosca ha costruito un percorso protetto di reti apparentemente capaci di bloccare i droni ucraini. Ma questa soluzione comporta alcuni rischi
Nell’oblast di Donetsk, nell’Ucraina orientale, i soldati russi hanno infatti costruito una rete “tunnel” lungo due chilometri sulla strada che collega le due cittadine di Bakhmut e Chasiv Yar. Questa rete è stata progettata e costruita principalmente per proteggere il sistema logistico dell’esercito di Mosca, in questo momento impegnato in una spinta offensiva indirizzata proprio verso Chasiv Yar, dalla minaccia degli onnipresenti droni First-Person View (Fpv).
Un video mostra un soldato russo impegnato nella costruzione di questo tunnel, e in particolare nell’installazione di alcune reti anti-drone. “Per coprire le vie di rifornimento delle Forze Armate russe dai droni Fpv, gli ingegneri militari stanno installando reti protettive. Il nostro gruppo mantiene più di due chilometri di reti anti-drone”, afferma il militare di Mosca, “Le reti sono posizionate sulle sezioni più esposte delle strade per garantire il movimento sicuro delle nostre attrezzature. […] L’obiettivo è che questi droni, nella traiettoria finale del loro attacco, si impiglino con le sue eliche nella rete tesa o, anche qualora riuscissero a romperla, vadano fuori rotta”.
La decisione di utilizzare tali reti per proteggere questo “Sentiero di Ho-Chi-Minh” del ventunesimo secolo è soltanto l’ultimo stratagemma impiegato per creare dei percorsi sicuri dalla minaccia dei sistemi unmanned. L’esperto di droni ucraino Serhii Beskrestnov, noto anche come Serhii Flash, ha notato su Telegram che in passato l’esercito russo aveva creato dei sentieri coperti lungo tutto il loro percorso da strumentazioni di guerra elettronica. “Ora i droni hanno così tante frequenze che non è realistico chiuderli con la guerra elettronica. Inoltre, sono comparsi droni con IA e droni su cavi in fibra ottica”.
Ma anche questi sistemi di reti erano già stati usati in passato per difendersi dai droni. Reti a maglia infilate tra i pali della luce erano state installate su una strada vicino a Bakhmut per tentare di bloccare gli attacchi dei droni. Tuttavia, gli ucraini hanno trovato rapidamente un modo di aggirare l’ostacolo, facendo sorvolare ai droni questi rudimentali sistemi difensivi, che non disponeva di protezioni laterali o di strati superiori, per poi colpire gli obiettivi dietro di esse. Il sistema di reti in costruzione tra Chasiv Yar e Bakhmut rappresenta un passo avanti, sia per la maggiore complessità che per l’estensione decisamente superiore alle installazioni precedenti.
Ma anche questo sistema soffre di alcune criticità. “L’aspetto negativo è che tali reti dovranno essere costantemente aggiornate, data l’intensità con cui il nemico usa i suoi kamikaze contro la logistica russa”, nota il canale Telegram “Russian Military Informant”; inoltre, l’uso di munizioni sganciate dai droni (o di più droni assieme) potrebbe permettere di infrangere le difesa per poi far attaccare direttamente l’obiettivo dal sistema unmanned. Inoltre, la necessità di transitare attraverso questo “percorso protetto” confinerà le forze russe in un corridoio molto stretto e ben definito, che potrà essere colpito con artiglieria e altre forme di attacco da distanza. Con il rischio che questo “imbuto” porti a danni ancora maggiori.